5 cose da fare in Val d'Orcia assolutamente
Stress da città? Sempre più persone scelgono la campagna per le loro vacanze e la Val d'Orcia, con le sue eccellenze paesaggistiche, termali ed eno-gastronomiche, ne è meta privilegiata ... si sa. Ma può anche accadere che il salto improvviso dal tram tram quotidiano alla profondità di un paesaggio così vasto e silenzioso possa disorientare a tal punto da sciupare il soggiorno di qualche turista.Ecco alcune risposte alle domande più frequenti e qualche consiglio per realizzare al meglio la vostra esperienza in uno dei posti più belli del mondo.
1. Finalmente in Val d'Orcia! E adesso? cosa faccio?
Una passeggiata in aperta campagna allontanerà tutto ciò che genera stress. Lasciatevi avvolgere dalla natura, influirà positivamente sul vostro animo. Stendendo una coperta sul prato potrete leggere il vostro libro preferito e gli amanti delle foto non si lasceranno sfuggire il piacere di scatti incantevoli!
Poi ci sono le terme: le acque piovane che vengono a contatto con la residua attività vulcanica del monte Amiata riaffiorano come fumanti sorgenti termali, creando spettacoli naturali di rara bellezza e donando benessere e salute da millenni. Le due principali stazioni termali sono Bagno Vignoni e Bagni San Filippo, due graziosi borghi dove i più audaci potranno avventurarsi nella vegetazione alla ricerca di piscine naturali, mentre i più esigenti potranno scegliere il loro centro benessere dei sogni.
(Se questa è la vacanza che fa per te leggi anche: SPA e terme in Val d'Orcia).
2. Non fa per me, troppa quiete mi stressa.
Se siete dei tipi dinamici, di quelli che non penserebbero mai di addormentarsi su un prato o starsene a oziare tutto il giorno in un centro benessere, forse riuscirete a soddisfare la vostra esuberanza (sia fisica che intellettuale) organizzando una bella escursione. Ce ne sono per tutti i gusti: a piedi, in bicicletta, a cavallo, ma anche in moto, o a bordo di un auto d'epoca. Questo è il paesaggio che ha ispirato l’Unesco ad includere la Val d’Orcia nella lista dei siti patrimonio dell’umanità, con i suoi borghi, i castelli, i poderi, le abbazie, la via Francigena e i viali di cipressi ... siate curiosi.
Sinuose colline nascondono scorci mozzafiato, alcuni diventati celebri grazie ai clamori di produzioni internazionali vincitrici di prestigiosi premi Oscar come Il Paziente Inglese e Il Gladiatore e accolgono alcuni tra i borghi più affascinanti del pianeta, come Pienza (sito Unesco dal 1996), la città voluta da Papa PioII che incarna l'utopia rinascimentale della città ideale.
Ma se siete veramente "isaziabilili" e non dovesse ancora bastarvi, allora potrei suggerirvi alcune soste davvero succulenti, ricordandovi che questa è anche la terra del Brunello di Montalcino e del Pecorino di Pienza, dove si producono miele, olio e zafferano di qualità eccezionale.
(Se questa è la vacanza che fa per te leggi anche: Trekking in Val d'Orcia o la via Francigena in Val d'Orcia).
Stop. Andiamo per ordine. Ovviamente ho i miei gusti ed esistono vini e formaggi da queste parti che ogni anno si aggiudicano riconoscimenti internazionali e sono in vetta alle classifiche stilate dalle riviste più prestigiose del settore. Tuttavia, trovandovi in Val d'Orcia, il mio consiglio non è tanto di guardare al prodotto (che in fin dei conti si può sempre degustare in enoteca o in bottega e per giunta in tutto il mondo), quanto all'esperienza finale che in molti casi può essere condizionata da ben altri fattori, per esempio dal carisma del produttore, dalla location, dal fascino di una cantina storica, da una particolare pratica agricola o, più banalmente, dall'organizzazione aziendale.
Come molti di voi sapranno il culmine della tradizione vinicola valdorciana è a Montalcino, dove c'è anche la maggiore concentrazione di cantine. Tuttavia, tra le prestigiose realtà del Brunello e del Vino Nobile di Montepulciano, ispirata dalla più recente Orcia doc (che costituisce il punto di riferimento vinicolo di un’area in certi casi molto simile, per pratiche e terroir, a quelle di produzione dei suoi “fratelli maggiori”) una nuova generazione di agricoltori ha iniziato ad allestire nei locali dei loro poderi cantine suggestive e all'avanguardia e sapranno conquistarvi con il loro entusiasmo.
Se invece siete incuriositi dalle altre eccellenze gastronomiche potrebbe valere la pena organizzare una gita in una fattoria didattica: al Podere il Casale se siete interessati alla produzione di pane, pasta di grano duro, vino, conserve di verdure, prosciutti e insaccati di cinta senese, miele, formaggio pecorino e caprino, farro e segale; al Castello di Spedaletto, specializzato nella produzione di farine, pasta, cereali e legumi, tutti rigorosamente bio; a Pian Porcino, dove si produce pecorino di Pienza a Km 0.
(Se questa è la vacanza che fa per te leggi anche: Vino e cantine in Val dOrcia).
Pensateci dopo e godetevi al meglio quello che ha da offrirvi il territorio.
Trovare un paesaggio agricolo così intatto è cosa quasi unica e non solo in Italia. Tant'è che la Val d’Orcia è stata presa ad esempio per molti studi di buona governance da gruppi universitari e specialistici in tutto il mondo.
I fattori che hanno contribuito al mantenimento del paesaggio tradizionale sono essenzialmente di natura economica-culturale e, nello specifico, sono riconducibili sia all’interesse alla valorizzazione dell’ambiente e alla promozione della qualità della vita collegato ai mercati del turismo qualificato e delle produzioni agricole d’eccellenza, che alla consapevolezza identitaria maturata a distanza di un ventennio dall’istituzione del Parco, rafforzata nel 2004, quando la Val d’Orcia è diventata sito Unesco.
Arrivati a questo punto della vacanza, se avrete iniziato ad affezionarvi a quegli uccellini che vi svegliano alle prime luci del mattino e non sentirete il richiamo della movida della vostra città, sappiate che alcuni di voi potrebbero iniziare a partorire strani pensieri, a mettere in discussione le proprie abitudini, certe conquiste, il lavoro, fino a valutare la possibilità di dare una svolta alla loro vita per trasferirsi da queste parti.
È piuttosto comune, un italiano su tre sogna di trasferirsi in campagna, per staccare la spina dalla frenesia quotidiana prima di tutto, ma anche per respirare aria pulita e rivivere la spensieratezza di una vita con meno orari e pressioni. C’è inoltre chi preferisce la vita rupestre esclusivamente per rispolverare il proprio pollice verde, coltivando da sé i prodotti della terra, o per darsi all’allevamento di animali. Ma sono davvero pochi quelli che poi lo fanno. I più ritornano a trovarci e noi gliene siamo grati.
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Sinuose colline nascondono scorci mozzafiato, alcuni diventati celebri grazie ai clamori di produzioni internazionali vincitrici di prestigiosi premi Oscar come Il Paziente Inglese e Il Gladiatore e accolgono alcuni tra i borghi più affascinanti del pianeta, come Pienza (sito Unesco dal 1996), la città voluta da Papa PioII che incarna l'utopia rinascimentale della città ideale.
Ma se siete veramente "isaziabilili" e non dovesse ancora bastarvi, allora potrei suggerirvi alcune soste davvero succulenti, ricordandovi che questa è anche la terra del Brunello di Montalcino e del Pecorino di Pienza, dove si producono miele, olio e zafferano di qualità eccezionale.
(Se questa è la vacanza che fa per te leggi anche: Trekking in Val d'Orcia o la via Francigena in Val d'Orcia).
3. E qual'è il miglior vino? e il miglior pecorino? e il ...
Stop. Andiamo per ordine. Ovviamente ho i miei gusti ed esistono vini e formaggi da queste parti che ogni anno si aggiudicano riconoscimenti internazionali e sono in vetta alle classifiche stilate dalle riviste più prestigiose del settore. Tuttavia, trovandovi in Val d'Orcia, il mio consiglio non è tanto di guardare al prodotto (che in fin dei conti si può sempre degustare in enoteca o in bottega e per giunta in tutto il mondo), quanto all'esperienza finale che in molti casi può essere condizionata da ben altri fattori, per esempio dal carisma del produttore, dalla location, dal fascino di una cantina storica, da una particolare pratica agricola o, più banalmente, dall'organizzazione aziendale.
Come molti di voi sapranno il culmine della tradizione vinicola valdorciana è a Montalcino, dove c'è anche la maggiore concentrazione di cantine. Tuttavia, tra le prestigiose realtà del Brunello e del Vino Nobile di Montepulciano, ispirata dalla più recente Orcia doc (che costituisce il punto di riferimento vinicolo di un’area in certi casi molto simile, per pratiche e terroir, a quelle di produzione dei suoi “fratelli maggiori”) una nuova generazione di agricoltori ha iniziato ad allestire nei locali dei loro poderi cantine suggestive e all'avanguardia e sapranno conquistarvi con il loro entusiasmo.
Se invece siete incuriositi dalle altre eccellenze gastronomiche potrebbe valere la pena organizzare una gita in una fattoria didattica: al Podere il Casale se siete interessati alla produzione di pane, pasta di grano duro, vino, conserve di verdure, prosciutti e insaccati di cinta senese, miele, formaggio pecorino e caprino, farro e segale; al Castello di Spedaletto, specializzato nella produzione di farine, pasta, cereali e legumi, tutti rigorosamente bio; a Pian Porcino, dove si produce pecorino di Pienza a Km 0.
(Se questa è la vacanza che fa per te leggi anche: Vino e cantine in Val dOrcia).
4. Che bello, ma dov'è la magagna?
Pensateci dopo e godetevi al meglio quello che ha da offrirvi il territorio.
Trovare un paesaggio agricolo così intatto è cosa quasi unica e non solo in Italia. Tant'è che la Val d’Orcia è stata presa ad esempio per molti studi di buona governance da gruppi universitari e specialistici in tutto il mondo.
I fattori che hanno contribuito al mantenimento del paesaggio tradizionale sono essenzialmente di natura economica-culturale e, nello specifico, sono riconducibili sia all’interesse alla valorizzazione dell’ambiente e alla promozione della qualità della vita collegato ai mercati del turismo qualificato e delle produzioni agricole d’eccellenza, che alla consapevolezza identitaria maturata a distanza di un ventennio dall’istituzione del Parco, rafforzata nel 2004, quando la Val d’Orcia è diventata sito Unesco.
5. Non starò sprecando la mia vita? Voglio trasferirmi in Val d'Orcia.
Arrivati a questo punto della vacanza, se avrete iniziato ad affezionarvi a quegli uccellini che vi svegliano alle prime luci del mattino e non sentirete il richiamo della movida della vostra città, sappiate che alcuni di voi potrebbero iniziare a partorire strani pensieri, a mettere in discussione le proprie abitudini, certe conquiste, il lavoro, fino a valutare la possibilità di dare una svolta alla loro vita per trasferirsi da queste parti.
È piuttosto comune, un italiano su tre sogna di trasferirsi in campagna, per staccare la spina dalla frenesia quotidiana prima di tutto, ma anche per respirare aria pulita e rivivere la spensieratezza di una vita con meno orari e pressioni. C’è inoltre chi preferisce la vita rupestre esclusivamente per rispolverare il proprio pollice verde, coltivando da sé i prodotti della terra, o per darsi all’allevamento di animali. Ma sono davvero pochi quelli che poi lo fanno. I più ritornano a trovarci e noi gliene siamo grati.
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