Torna a far sentire la propria voce l’Associazione “Per Campigliola”, costituita lo scorso anno a Campiglia d’Orcia con l’intento di sostenere e promuovere ogni azione utile a mettere subito in sicurezza lo storico manufatto e renderlo poi pienamente fruibile al pubblico.
Il rappresentante dell’Associazione, Giorgio Sbrilli, ha reso noto che entro questo mese si terrà un nuovo incontro (il secondo) tra i privati attualmente proprietari dei ruderi del Palazzo Visconti, conosciuto appunto come “Campigliola”, la Soprintendenza ai Beni Artistici ed Architettonici di Arezzo-Siena-Grosseto e l’Amministrazione Comunale di Casiglione d’Orcia.
Sbrilli ha chiesto da prima al sindaco, Claudio Galletti, di esprimere una posizione netta a favore dell’acquisizione al patrimonio pubblico del monumento, procedendo al più presto alla sua messa in sicurezza per evitare crolli delle pareti perimetrali (la copertura già non esiste più da moltissimo tempo). Nei giorni scorsi, poi, lo stesso Sbrilli ha reso noto di aver chiesto, nella sua veste di coordinatore dell’Associazione campigliese, un incontro con l’architetto Salvini, delegato a gestire in prima persona la partita.
I privati, attraverso i loro legali, avevano da prima avanzato una proposta di vendita al Comune, dal quale era però arrivata una risposta negativa, visto che l’ente non può, per legge, acquistare beni che non siano funzionali all’attività propria. Nel primo incontro, poi, i legali avevano manifestato la disponibilità dei proprietari a far effettuare una prima ripulitura dell’area da erbe, arbusti e piante che possano contribuire a minare la già precaria staticità del Palazzo (un torrione squadrato, alto una quindicina di metri, circondato dai resti di altri manufatti). Intervento di per se giudicato assolutamente insufficiente dall’Associazione “Per Campigliola”, che reclama il consolidamento del fabbricato, prima che possa “implodere” su se stesso, con potenziali rischi e pericoli, oltre a rendere poi assai più problematico e costoso il suo recupero.
L’idea di fondo sarebbe quella di renderlo visitabile dal pubblico in piena sicurezza, facendone la mèta di passeggiate ed escursioni, visto fra l’altro che il pianoro roccioso su cui Campigliola fu costruita domina la Val d’Orcia da sud, offrendone un angolo visuale notevole.
(dan. pal.)
Il rappresentante dell’Associazione, Giorgio Sbrilli, ha reso noto che entro questo mese si terrà un nuovo incontro (il secondo) tra i privati attualmente proprietari dei ruderi del Palazzo Visconti, conosciuto appunto come “Campigliola”, la Soprintendenza ai Beni Artistici ed Architettonici di Arezzo-Siena-Grosseto e l’Amministrazione Comunale di Casiglione d’Orcia.
Sbrilli ha chiesto da prima al sindaco, Claudio Galletti, di esprimere una posizione netta a favore dell’acquisizione al patrimonio pubblico del monumento, procedendo al più presto alla sua messa in sicurezza per evitare crolli delle pareti perimetrali (la copertura già non esiste più da moltissimo tempo). Nei giorni scorsi, poi, lo stesso Sbrilli ha reso noto di aver chiesto, nella sua veste di coordinatore dell’Associazione campigliese, un incontro con l’architetto Salvini, delegato a gestire in prima persona la partita.
I privati, attraverso i loro legali, avevano da prima avanzato una proposta di vendita al Comune, dal quale era però arrivata una risposta negativa, visto che l’ente non può, per legge, acquistare beni che non siano funzionali all’attività propria. Nel primo incontro, poi, i legali avevano manifestato la disponibilità dei proprietari a far effettuare una prima ripulitura dell’area da erbe, arbusti e piante che possano contribuire a minare la già precaria staticità del Palazzo (un torrione squadrato, alto una quindicina di metri, circondato dai resti di altri manufatti). Intervento di per se giudicato assolutamente insufficiente dall’Associazione “Per Campigliola”, che reclama il consolidamento del fabbricato, prima che possa “implodere” su se stesso, con potenziali rischi e pericoli, oltre a rendere poi assai più problematico e costoso il suo recupero.
L’idea di fondo sarebbe quella di renderlo visitabile dal pubblico in piena sicurezza, facendone la mèta di passeggiate ed escursioni, visto fra l’altro che il pianoro roccioso su cui Campigliola fu costruita domina la Val d’Orcia da sud, offrendone un angolo visuale notevole.
(dan. pal.)