Si è tenuto nei giorni scorsi, a San Quirico d’Orcia, un incontro tra rappresentanti dell’Associazione “Per Campigliola” di Campiglia d’Orcia guidati da Giorgio Sbrilli e Alessio Bucciarelli, amministratore unico della Società “Parco della Val d’Orcia”.
L’Associazione di volontariato, costituita nel 2017 per promuovere il recupero e la fruibilità della torre medievale che sovrasta l’abitato di Campiglia e, da sud, tutta la Valle, continua la sua opera di sensibilizzazione verso istituzioni e soggetti che, a vario titolo, possano contribuire all’operazione di salvataggio e messa in sicurezza prima e con urgenza, al consolidamento e al recupero poi del torrione costruito oltre ottocento anni fa dalla nobile famiglia dei Visconti, fino a consentirne la piena accessibilità al pubblico, inserendo Campigliola a pieno titolo nel novero delle fortificazioni presenti in quella Val d’Orcia, che è patrimonio dell’umanità per effetto del riconoscimento ottenuto dall’Unesco.
Nell’incontro è stato stabilito che sarà creato un apposito “link” sul nuovo sito della Società Val d’Orcia, per sottolineare l’importanza del pieno recupero di Campigliola, nonché di promuovere ulteriori iniziative a sostegno (mostre, incontri, approfondimenti). Per altro l’insediamento è censito e tutelato sulla base della legge 1089, essendo stato a suo tempo dichiarato bene storico da salvaguardare. Sono ormai trascorsi diversi mesi dal primo invito che la Soprintendenza competente ha inviato ai proprietari, ma non risulta che sia pervenuta alcuna risposta, mentre in precedenza ad una sollecitazione del sindaco di Castiglione d’Orcia, Claudio Galletti, avevano risposto dicendosi disponibili alla vendita: il primo cittadino aveva a stretto giro fatto sapere come l’ipotesi fosse impraticabile, non consentendo la legge agli Enti pubblici di acquistare beni non funzionali alle finalità proprie. Intanto il tempo scorre, e gli effetti determinati dagli eventi atmosferici anche.
L’Associazione “Per Campigliola” aveva già raccolto pareri informali da tecnici e professionisti, preoccupati per la staticità del manufatto, che è da tempo immemorabile privo della copertura sommitale ed ha visto via via distaccarsi parti del paramento murario in pietre squadrate. Fra le novità dell’ultimo periodo l’interessamento dell’Università di Siena, che invierà due collaboratrici del prof. Franco Cambi a supporto dell’Associazione. Una studentessa della zona, inoltre, si è detta interessata a realizzare la propria tesi di laurea in architettura proprio su possibili soluzioni per il recupero del torrione. Tutte occasioni e modi per continuare a tenere accesi i riflettori su questo “documento” storico fatto di pietre.
(Da.P.)
L’Associazione di volontariato, costituita nel 2017 per promuovere il recupero e la fruibilità della torre medievale che sovrasta l’abitato di Campiglia e, da sud, tutta la Valle, continua la sua opera di sensibilizzazione verso istituzioni e soggetti che, a vario titolo, possano contribuire all’operazione di salvataggio e messa in sicurezza prima e con urgenza, al consolidamento e al recupero poi del torrione costruito oltre ottocento anni fa dalla nobile famiglia dei Visconti, fino a consentirne la piena accessibilità al pubblico, inserendo Campigliola a pieno titolo nel novero delle fortificazioni presenti in quella Val d’Orcia, che è patrimonio dell’umanità per effetto del riconoscimento ottenuto dall’Unesco.
Nell’incontro è stato stabilito che sarà creato un apposito “link” sul nuovo sito della Società Val d’Orcia, per sottolineare l’importanza del pieno recupero di Campigliola, nonché di promuovere ulteriori iniziative a sostegno (mostre, incontri, approfondimenti). Per altro l’insediamento è censito e tutelato sulla base della legge 1089, essendo stato a suo tempo dichiarato bene storico da salvaguardare. Sono ormai trascorsi diversi mesi dal primo invito che la Soprintendenza competente ha inviato ai proprietari, ma non risulta che sia pervenuta alcuna risposta, mentre in precedenza ad una sollecitazione del sindaco di Castiglione d’Orcia, Claudio Galletti, avevano risposto dicendosi disponibili alla vendita: il primo cittadino aveva a stretto giro fatto sapere come l’ipotesi fosse impraticabile, non consentendo la legge agli Enti pubblici di acquistare beni non funzionali alle finalità proprie. Intanto il tempo scorre, e gli effetti determinati dagli eventi atmosferici anche.
L’Associazione “Per Campigliola” aveva già raccolto pareri informali da tecnici e professionisti, preoccupati per la staticità del manufatto, che è da tempo immemorabile privo della copertura sommitale ed ha visto via via distaccarsi parti del paramento murario in pietre squadrate. Fra le novità dell’ultimo periodo l’interessamento dell’Università di Siena, che invierà due collaboratrici del prof. Franco Cambi a supporto dell’Associazione. Una studentessa della zona, inoltre, si è detta interessata a realizzare la propria tesi di laurea in architettura proprio su possibili soluzioni per il recupero del torrione. Tutte occasioni e modi per continuare a tenere accesi i riflettori su questo “documento” storico fatto di pietre.
(Da.P.)