Giovedì 20 luglio, dopo nove anni e dopo un lungo restauro, la statua lignea policroma della "Madonna regina e madre di misericordia", patrona della Via Francigena, torna nella chiesa parrocchiale di Torrenieri.
La statua lignea policroma raffigurante la Madonna con il Bambino (il più importante ed antico arredo sacro della Chiesa parrocchiale di Torrenieri, dedicata a Santa Maria Maddalena Penitente), dopo un lungo e delicato restauro torna nel luogo dove è stata da secoli.
Non è noto quando sia stata acquistata dalla Chiesa di Torrenieri,
né da chi: forse da un Parroco? Dal Comune di Torrenieri? O fu dono di qualche fedele? Non è dato di saperlo, perché non vi è documentazione al riguardo.
L'attuale restauro non è stato l'unico, dato che se ne conoscono almeno altri due: il primo del 1860 effettuato da Don Emidio Bovini, cappellano della Parrocchiale; il secondo dalla Sovraintendenza dei Beni Artistici e Culturali di Siena, su interessamento dell'Amministrazione comunale di Montalcino. Questo secondo restauro effettuato da Maria Rosa Cavari, fu presentato nel catalogo della Mostra di opere d'arte restaurate nelle province di Siena e Grosseto III, tenutasi a Genova nel 1983, dove si attribuì l'opera a Domenico di Niccolò de' Cori
Questo, quindi, è il terzo di quelli conosciuti ed è conseguenza dei danni provocati dal breve ma intenso temporale del 21 luglio 2008 che colpì in particolar modo la parete nord della Chiesa (ove c'é la nicchia entro la quale era collocata la statua lignea), con infiltrazioni di acqua piovana dalla stessa parete e anche dal tetto, che resero pericolanti le strutture dell'edificio e danneggiò gravemente anche la preziosa statua lignea policroma.
Allertate immediatamente dal Parroco Don Giovanni Ferrari, la Sovraintendenza ai Beni Artistici e Culturali della Provincia di Siena e l'Amministrazione comunale, la statua – seguendo le indicazioni ricevute dagli esperti – fu subito avviata al restauro dai Vigili Urbani di Montalcino.
Per le gravi condizioni del manufatto, il restauro è stato lungo, difficoltoso ma accurato ed è stato opera del resturatore di Opere d'Arte Jacopo Antonio Carli di Sovicille; delle spese se ne è fatto totale carico la benemerita Confraternita di Misericordia “San Rocco” di Torrenieri.
Il Dr. Alessandro Bagnoli, della Sovraintendenza ai Beni Artistici e Culturali di Siena e studioso della scultura senese del '400, per primo ha assegnato quest'opera allo scultore senese Niccolò di Domenico (nato a Siena intorno al 1353 e deceduto nella stessa città presumibilmente nel 1453), eseguita, forse, in collaboratore con un suo allievo e la colloca tra il secondo ed il terzo decennio di quel secolo.
Niccolò di Domenico fu detto “dei Cori” per la sua abilità ad intagliare e ad intarsiare questi manufatti, ma fu famoso anche come scultore di statue lignee destinate alla policromia. Insieme al grande Jacopo Della Quercia ed a Francesco di Valdambrino, fa parte della terna di intaglatori di statue lignee più autorevoli operanti in Siena nella prima metà del secolo XV.
Secondo il Dr. Bagnoli, Niccolò di Domenico dei Cori, in questo suo lavoro, ha saputo escogitare un intelligente espediente per mettere in rilievo la presenza del Figlio, centro della composizione e vero Pantocrator (è raffigurato mentre benedice in atto sacerdotale) e primo oggetto di venerazione da parte dei fedeli; mentre “la Madonna con la schiena eretta, si ritrae leggermente all'indietro per dar posto e osservare il Figlio ben piantato sul suo ginocchio sinistro”.
Questa statua della Madonna con il Bambino ha il titolo di Madonna Regina e Madre di Misericordia che le è stato conferito dall'allora Arcivescovo di Siena Gaetano Bonicelli, nel 1995; lo stesso prelato nel 1999 in vista dell'anno Giubilare, l'ha proclamata Patrona della Via Francigena.
Nel 1995 l'allora Pontefice Giovanni Paolo II° - oggi santificato da Papa Francesco – l'ha incoronata dopo aver benedetto le due corone, a loro volta già benedette a Siena dall'Arcivescovo Emerito della Diocesi, Mario Ismaele Castellano.
Fra i pellegrini che percorrono la Francigena per devozione, sono numerosi quelli che si recano all'interno della Chiesa di Santa Maria Maddalena per rendere omaggio alla Patrona della via Francigena.
Alcuni di loro rendono testimonianza di questa loro visita anche nei loro scritti in cui riferiscono del viaggio ed in libri di studiosi della importante via.
Fra questi, per esempio si possono ricordare quelli di Francesca Cosi e Alessandra Repossi e gli altri numerosi pubblicati da Franco Cinti e Monica D'Atti: in quello dal titolo Pellegrini e Ospitalità in terra di Siena, vi è riportata anche lo fotografia di questa statua lignea. Da loro questa Madonna viene identificata come l'Odegitria, dal greco bizantino, cioé Colei che conduce, mostrando la direzione della via da seguire.
L'iconografia dell'Odegitria è costituita dalla Madonna con in braccio il Bambino seduto, in atto benedicente, che tiene in mano una pergamena arrotolata e che la Vergine indica con la mano destra: così come l'ha raffigurata Domenico di Niccolò de' Cori nella piccola statua lignea policroma di Torrenieri.
Giovedì 20 luglio la statua lignea policroma tornerà nella Chiesa di Torrenieri e sarà collocata ancora nell'altare del transetto di sx dove era anche prima, ma che ora sarà protetta in una speciale teca di sicurezza, costruita seconso criteri dettati dalla Sovraintendenza ai Beni Artistici e Culturali di Siena.
La teca è stata costruita con il contributo dell'Amministrazione Comunale di Montalcini e con le elargizioni della popolazione, mentre l'impianto d'allarme è stato realizzato con i fondi della Parrocchia.
Domenica 22 luglio, alle ore 17, nella Chiesa Parrocchiale di S. Maria Maddalena di Torrenieri, la statua restaurata sarà presentata ai fedeli dopodiché verrà celebrata una S. Messa.
La statua lignea policroma raffigurante la Madonna con il Bambino (il più importante ed antico arredo sacro della Chiesa parrocchiale di Torrenieri, dedicata a Santa Maria Maddalena Penitente), dopo un lungo e delicato restauro torna nel luogo dove è stata da secoli.
Non è noto quando sia stata acquistata dalla Chiesa di Torrenieri,
né da chi: forse da un Parroco? Dal Comune di Torrenieri? O fu dono di qualche fedele? Non è dato di saperlo, perché non vi è documentazione al riguardo.
L'attuale restauro non è stato l'unico, dato che se ne conoscono almeno altri due: il primo del 1860 effettuato da Don Emidio Bovini, cappellano della Parrocchiale; il secondo dalla Sovraintendenza dei Beni Artistici e Culturali di Siena, su interessamento dell'Amministrazione comunale di Montalcino. Questo secondo restauro effettuato da Maria Rosa Cavari, fu presentato nel catalogo della Mostra di opere d'arte restaurate nelle province di Siena e Grosseto III, tenutasi a Genova nel 1983, dove si attribuì l'opera a Domenico di Niccolò de' Cori
Questo, quindi, è il terzo di quelli conosciuti ed è conseguenza dei danni provocati dal breve ma intenso temporale del 21 luglio 2008 che colpì in particolar modo la parete nord della Chiesa (ove c'é la nicchia entro la quale era collocata la statua lignea), con infiltrazioni di acqua piovana dalla stessa parete e anche dal tetto, che resero pericolanti le strutture dell'edificio e danneggiò gravemente anche la preziosa statua lignea policroma.
Allertate immediatamente dal Parroco Don Giovanni Ferrari, la Sovraintendenza ai Beni Artistici e Culturali della Provincia di Siena e l'Amministrazione comunale, la statua – seguendo le indicazioni ricevute dagli esperti – fu subito avviata al restauro dai Vigili Urbani di Montalcino.
Per le gravi condizioni del manufatto, il restauro è stato lungo, difficoltoso ma accurato ed è stato opera del resturatore di Opere d'Arte Jacopo Antonio Carli di Sovicille; delle spese se ne è fatto totale carico la benemerita Confraternita di Misericordia “San Rocco” di Torrenieri.
Il Dr. Alessandro Bagnoli, della Sovraintendenza ai Beni Artistici e Culturali di Siena e studioso della scultura senese del '400, per primo ha assegnato quest'opera allo scultore senese Niccolò di Domenico (nato a Siena intorno al 1353 e deceduto nella stessa città presumibilmente nel 1453), eseguita, forse, in collaboratore con un suo allievo e la colloca tra il secondo ed il terzo decennio di quel secolo.
Niccolò di Domenico fu detto “dei Cori” per la sua abilità ad intagliare e ad intarsiare questi manufatti, ma fu famoso anche come scultore di statue lignee destinate alla policromia. Insieme al grande Jacopo Della Quercia ed a Francesco di Valdambrino, fa parte della terna di intaglatori di statue lignee più autorevoli operanti in Siena nella prima metà del secolo XV.
Secondo il Dr. Bagnoli, Niccolò di Domenico dei Cori, in questo suo lavoro, ha saputo escogitare un intelligente espediente per mettere in rilievo la presenza del Figlio, centro della composizione e vero Pantocrator (è raffigurato mentre benedice in atto sacerdotale) e primo oggetto di venerazione da parte dei fedeli; mentre “la Madonna con la schiena eretta, si ritrae leggermente all'indietro per dar posto e osservare il Figlio ben piantato sul suo ginocchio sinistro”.
Questa statua della Madonna con il Bambino ha il titolo di Madonna Regina e Madre di Misericordia che le è stato conferito dall'allora Arcivescovo di Siena Gaetano Bonicelli, nel 1995; lo stesso prelato nel 1999 in vista dell'anno Giubilare, l'ha proclamata Patrona della Via Francigena.
Nel 1995 l'allora Pontefice Giovanni Paolo II° - oggi santificato da Papa Francesco – l'ha incoronata dopo aver benedetto le due corone, a loro volta già benedette a Siena dall'Arcivescovo Emerito della Diocesi, Mario Ismaele Castellano.
Fra i pellegrini che percorrono la Francigena per devozione, sono numerosi quelli che si recano all'interno della Chiesa di Santa Maria Maddalena per rendere omaggio alla Patrona della via Francigena.
Alcuni di loro rendono testimonianza di questa loro visita anche nei loro scritti in cui riferiscono del viaggio ed in libri di studiosi della importante via.
Fra questi, per esempio si possono ricordare quelli di Francesca Cosi e Alessandra Repossi e gli altri numerosi pubblicati da Franco Cinti e Monica D'Atti: in quello dal titolo Pellegrini e Ospitalità in terra di Siena, vi è riportata anche lo fotografia di questa statua lignea. Da loro questa Madonna viene identificata come l'Odegitria, dal greco bizantino, cioé Colei che conduce, mostrando la direzione della via da seguire.
L'iconografia dell'Odegitria è costituita dalla Madonna con in braccio il Bambino seduto, in atto benedicente, che tiene in mano una pergamena arrotolata e che la Vergine indica con la mano destra: così come l'ha raffigurata Domenico di Niccolò de' Cori nella piccola statua lignea policroma di Torrenieri.
Giovedì 20 luglio la statua lignea policroma tornerà nella Chiesa di Torrenieri e sarà collocata ancora nell'altare del transetto di sx dove era anche prima, ma che ora sarà protetta in una speciale teca di sicurezza, costruita seconso criteri dettati dalla Sovraintendenza ai Beni Artistici e Culturali di Siena.
La teca è stata costruita con il contributo dell'Amministrazione Comunale di Montalcini e con le elargizioni della popolazione, mentre l'impianto d'allarme è stato realizzato con i fondi della Parrocchia.
Domenica 22 luglio, alle ore 17, nella Chiesa Parrocchiale di S. Maria Maddalena di Torrenieri, la statua restaurata sarà presentata ai fedeli dopodiché verrà celebrata una S. Messa.