Torna, domenica 11 Settembre, la tradizionale Festa alla Madonna della Querce, l’oratorio posto lungo la strada che collega Castiglione al versante amiatino senese.
Alle 16,30 il parroco, don Salvatore Rosa, celebrerà la s. Messa, cui faranno seguito giochi tradizionali e musica, fino alla tombola in programma alle 18.
Un tempo la festa vedeva confluire a piedi, dai paesi vicini e dalle campagne, molta gente; gli uomini e in special modo i ragazzi si sfidavano poi nei giochi ancora oggi riproposti (corsa con l’uovo e degli insaccati, tiro alla fune e pentolaccia) ed anche nel tentare di centrare, con lanci da una certa distanza, piccoli monticelli di “bacoche” (prodotte dai cipressi), fatti in genere con tre alla base ed una posta sopra agli stessi.
Il piccolo Oratorio, al quale sono annessi una stanza che ospitava la scuola ed un’abitazione in origine per il cappellano, fu eretto alla fine del Seicento nel luogo dove, secondo la tradizione, un’umile pastorella rinvenne fra i rami di una quercia il dipinto effiggiante la Madonna col Bambino, che sarebbe stato quello collocato sull’altare fin quando – correvano gli anni “60 del secolo scorso – mani ignote lo trafugarono.
Un decennio più tardi, grazie alla lungimiranza del parroco di allora, don Osteno Corsini, che si fece promotore di accordi con una famiglia romana (i coniugi Testa), questa provvide al restauro di tutti gli immobili, dei quali cura ancora oggi la manutenzione, mantenendo l’edificio di culto a disposizione per le celebrazioni tradizionali ed altre occasioni, come la celebrazione di matrimoni.
(Dan. Pal.)
Alle 16,30 il parroco, don Salvatore Rosa, celebrerà la s. Messa, cui faranno seguito giochi tradizionali e musica, fino alla tombola in programma alle 18.
Un tempo la festa vedeva confluire a piedi, dai paesi vicini e dalle campagne, molta gente; gli uomini e in special modo i ragazzi si sfidavano poi nei giochi ancora oggi riproposti (corsa con l’uovo e degli insaccati, tiro alla fune e pentolaccia) ed anche nel tentare di centrare, con lanci da una certa distanza, piccoli monticelli di “bacoche” (prodotte dai cipressi), fatti in genere con tre alla base ed una posta sopra agli stessi.
Il piccolo Oratorio, al quale sono annessi una stanza che ospitava la scuola ed un’abitazione in origine per il cappellano, fu eretto alla fine del Seicento nel luogo dove, secondo la tradizione, un’umile pastorella rinvenne fra i rami di una quercia il dipinto effiggiante la Madonna col Bambino, che sarebbe stato quello collocato sull’altare fin quando – correvano gli anni “60 del secolo scorso – mani ignote lo trafugarono.
Un decennio più tardi, grazie alla lungimiranza del parroco di allora, don Osteno Corsini, che si fece promotore di accordi con una famiglia romana (i coniugi Testa), questa provvide al restauro di tutti gli immobili, dei quali cura ancora oggi la manutenzione, mantenendo l’edificio di culto a disposizione per le celebrazioni tradizionali ed altre occasioni, come la celebrazione di matrimoni.
(Dan. Pal.)