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martedì 24 maggio 2016

A Montalcino venerdì 27 maggio presso l’ OCRA verrà inaugurata la mostra fotografica di Loriano Bigi

L’incontro con Loriano Bigi sarà accompagnato da una raccolta di immagini nate dallo sguardo curioso di un viaggiatore e dalla sua capacità di immortalare in uno scatto gli istanti di vita quotidiana di donne e uomini appartenenti a luoghi e popoli lontani. Bigi ci parla della possibilità di incontrare un mondo per noi quasi scomparso, dove lo sguardo delle persone è
ancora il segno di una presenza, di una umanità e di una capacità di incontro che appartiene anche alla nostra stessa storia, ma che sembriamo aver perso.

“Ci sono popoli – racconta Bigi – per i quali la capacità di guardare oltre e dentro il cuore degli uomini è rimasta inalterata e non è stata offuscata dalla nostra sovrabbondanza di parole e di ragionamenti. Occhi di uomini che penetrano le nostre fragili corazze, mostrandoci la nudità del nostro sentirci re: sguardi che promanano da una storia e da una cultura che affonda le radici nei millenni e che, gentilmente e senza chiederci niente, ci accoglie per ciò che siamo”. La mostra “Sguardi nell’anima”, che si aprirà venerdì 27 maggio alle ore 19 presso l’Ocra (Officina Creativa dell’Abitare) di Montalcino, racconta proprio di uomini ancora capaci di guardarci penetrando le nostre fragili corazze, facendo vacillare le nostre artificiali certezze. “La mostra – prosegue Bigi – è un breve viaggio nel sud est asiatico, narrato attraverso una raccolta di immagini che raccontano come si può imparare a guardarsi dentro attraverso gli occhi di un altro”.

Ma chi è Loriano Bigi? Nato e cresciuto in Toscana, da alcuni anni vive a Roma. Da sempre la fotografia è il suo strumento preferito per tentare di rappresentare lo stupore di fronte al bello: con il tempo ha compreso che ciò non si ottiene cercando di riprodurre la miriade di dettagli che gli occhi vedono, ma tentando di raccontare, attraverso piccoli particolari, le emozioni suscitate da ciò che la nostra storia personale ci fa incontrare e vivere. Ben oltre ogni opera d'arte e ogni mirabile manifestazione naturale, il punto della realtà in cui la bellezza si rende più evidente è nel volto degli uomini, con tutto il suo mistero e la sua magnifica semplicità: per questo ritrarre gli uomini e il loro volto, specchio mirabile dalla inestinguibile sete di bellezza di cui essi stessi sono costituiti, è divenuta la traccia principale di questa narrazione. Niente esprime l’essenza di un oggetto quanto il desiderio che esso suscita e che ad esso muove (www.lorianobigi.it).

La mostra potrà essere visitata - ingresso libero - fino al 14 giugno, da martedì a venerdì dalle ore 10 alle 17.30. La degustazione di apertura verrà offerta dall’azienda agricola Il Cocco di Montalcino che deve il suo nome al condottiero “Ser Cocco Salimbeni” che nel 1400 abitava nella Rocca di Castiglione d’Orcia e con le sue milizie controllava la vicina Via Francigena: l’azienda agricola era l’avamposto militare sul versante Sud della Valle dell’Orcia. La Vigna del Cocco esisteva già nel 1800; la produzione del vino Brunello è iniziata nel 2002 con una piccola partita di uve. Oggi l’azienda è condotta da Giacomo Bindi, giovane imprenditore agricolo che, insieme ai fratelli Ettore, Domitilla e Stefano, ha intensificato la produzione di vino e olio: tre ettari di vigneto coltivati con metodo biologico senza diserbanti e concimi chimici producono il Brunello di Montalcino, il Rosso di Montalcino e il Rosso Toscano Brunato (IGT).

Andrea Cappelli

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