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venerdì 19 febbraio 2016

Vino Nobile di Montepulciano: sostantivo "femminile" per la DOCG toscana

E’ di questi giorni la notizia della proposta di emendamento di portare al 50% le quote rosa anche nei consigli dei consorzi vitivinicoli. Nessun problema a Montepulciano, dove il 65% degli impiegati è rappresentato da donne e dove il consiglio di amministrazione supera già la quota prevista dallo Statuto.

«Riguardo alla proposta di emendamento della On. Mongiello resta un po’ di perplessità da parte nostra, intanto per non aver coinvolto i diretti interessati, ovvero i consorzi, nel formulare questo testo – spiega il Coordinatore del Consorzio del Vino Nobile, Paolo Solini – ma soprattutto riteniamo che non è imponendo percentuali di genere nei CdA dei consorzi che si afferma la presenza delle donne nel mondo del vino, settore dove per altro la donna è fortemente attiva da tempo». «Tra l’altro il Consorzio del Vino Nobile non ha avuto bisogno di una legge per incrementare il peso delle donne nel proprio CdA – commenta Miriam Caporali, produttrice da due mandati nel consiglio del Consorzio e presidente della Commissione Promozione stessa – rispetto all’ultimo mandato siamo attualmente in tre donne, ma il numero è sicuramente destinato a salire in maniera naturale vista la sempre maggiore presenza di imprese rosa nella nostra denominazione».

A Montepulciano il Vino Nobile non è solo “giovane” (oltre il 50% delle aziende è condotto da under 40), ma anche firmato da donne. Sono sempre di più infatti le figure professionali in quota rosa impiegate nel mondo del vino. A partire dalla titolarità delle aziende: sono 16 su 75 associate al Consorzio, quelle condotte da donne e 11 quelle cointestate. Un totale quindi 27 imprese vitivinicole, pari al 36% del totale, che hanno alla direzione una donna. La quota più importante della figura femminile si trova nelle aree commerciale e marketing: in questo caso sono 25 le aziende che hanno delegato a una donna questi ruoli, vale a dire il 33% delle aziende vitivinicole di Montepulciano. Più bassa, ma in crescita, la quota rosa degli enologi. Sono sette le cantine che hanno un enologo donna (il 9% del totale). Considerando anche gli impiegati in generale, tra ufficio e lavoro di cantina e in vigna, oltre il 40% è declinato al femminile. Il Consorzio del Vino Nobile inoltre è composto per il 65% da impiegati donna, mentre il Consiglio di amministrazione consortile è composto da 3 donne su 12 rappresentanti, di cui una di queste è presidente della commissione promozione. Tra le fondatrici dell’Associazione Donne del Vino, nel 1988, c’è anche una produttrice di Vino Nobile di Montepulciano.

Numeri importanti questi, soprattutto se messi a confronto con il passato. Rispetto a dieci anni fa la presenza della donna alla guida di una azienda di Vino Nobile è cresciuta del 15%, di oltre il 50% se si fa riferimento al 1980, anno nel quale è uscita la prima fascetta Docg, conservata proprio a Montepulciano. Anche per quanto riguarda le cariche istituzionali, all’interno del Consorzio il dato è significativo. Per vedere la prima produttrice in un Consiglio di amministrazione si deve aspettare il 1971, mentre per alcuni anni è stata una donna a coordinare le attività consortili.  Quanto alla forza lavoro, oltre agli stagionali (circa mille persone in vigna), sono circa 1200 gli addetti del settore (di cui il 60% tra i 20 e 40 anni), senza calcolare l’indotto che è calcolato intorno al 70% dell’economia locale (dalle tipografie, agli studi di architettura, passando per il turismo legato al vino e tanto altro).

(di Roberto  Cappelli)

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