La giunta regionale ha approvato un indicazione per i Comuni che dovranno procedere alla nuova catalogazione degli alberi monumentali. Grazie alle novità introdotte potranno diventare "monumentali" la cipresseta della Val d’Orcia o il viale di Bolgheri.
La normativa nazionale e regionale prevede che i
Comuni, sotto il coordinamento delle Regioni, effettuino sul proprio territorio un primo censimento degli alberi da tutelare tenuto conto dei criteri stabiliti dal decreto interministeriale del 23 ottobre 2014. Sulla base degli elenchi comunali, le Regioni procederanno a redigere un proprio elenco che trasmetteranno poi al Corpo forestale dello Stato per il periodico aggiornamento dell'elenco degli "alberi monumentali d'Italia".
Alla luce della nuova normativa sarà dunque rivalutato l'attuale elenco regionale degli alberi monumentali toscani che al momento conta 122 esemplari.
"Il monitoraggio degli alberi monumentali assume per la Toscana una rilevanza significativa in considerazione dell'estensione del patrimonio forostale regionale che è tra l'altro il più vasto d'Italia e degli spiccati rilievi paesaggistici che questa regione possiede – ha aggiunto il comandante del Corpo Forestale della Toscana Giuseppe Vadalà - Conoscere e comunicare i "patriarchi dei boschi" non è solo un'azione di rilievo tecnico di monitoraggio ma riveste un esempio di educazione ambientale e di rispetto per la natura che la Toscana ha per i propri cittadini nel presente ma soprattutto per il futuro. L'accordo con la Regione Toscana consente, come di consueto, di sviluppare un lavoro comune a servizio della collettività".
Tra le principali novità in materia di criteri per la catalogazione, ci sarà la possibilità di riconoscere non solo il "singolo elemento arboreo" che sia raro esempio di maestosità e longevità, o di particolare pregio naturalistico, per rarità botanica, ma anche filari ed alberate di particolare pregio paesaggistico, storico o culturale. In una parola, potranno diventare "monumentali" la cipresseta della Val d’Orcia o il viale di Bolgheri.
Altro elemento di assoluta novità, il riconoscimento del valore ecologico, cioè sarà monumentale anche l'albero che manifesti la presenza di specie faunistiche rare o di particolari habitat.
Infine, saranno monumentali gli alberi ad alto fusto inseriti in particolari complessi architettonici di importanza storica e culturale, quali ad esempio di ville, monasteri, chiese, orti botanici e residenze storiche private.
I Comuni potranno richiedere un adeguato supporto al Comando regionale del Corpo forestale per le operazioni relative al censimento loro richiesto. La forestale da parte sua, dopo aver acquisito le richieste di collaborazione dei singoli comuni, provvederà a coinvolgere i Comandi provinciali e di stazione, così da poter operare in maniera coordinata per effettuare specifiche verifiche sul territorio. Infine la Regione si impegna a corrispondere fino ad un massimo di 80mila euro al corpo forestale per tutte le attività di coordinamento e di supporto fornite ai Comuni, attività che dovrà concludersi a maggio 2017.
La normativa nazionale e regionale prevede che i
Comuni, sotto il coordinamento delle Regioni, effettuino sul proprio territorio un primo censimento degli alberi da tutelare tenuto conto dei criteri stabiliti dal decreto interministeriale del 23 ottobre 2014. Sulla base degli elenchi comunali, le Regioni procederanno a redigere un proprio elenco che trasmetteranno poi al Corpo forestale dello Stato per il periodico aggiornamento dell'elenco degli "alberi monumentali d'Italia".
Alla luce della nuova normativa sarà dunque rivalutato l'attuale elenco regionale degli alberi monumentali toscani che al momento conta 122 esemplari.
"Il monitoraggio degli alberi monumentali assume per la Toscana una rilevanza significativa in considerazione dell'estensione del patrimonio forostale regionale che è tra l'altro il più vasto d'Italia e degli spiccati rilievi paesaggistici che questa regione possiede – ha aggiunto il comandante del Corpo Forestale della Toscana Giuseppe Vadalà - Conoscere e comunicare i "patriarchi dei boschi" non è solo un'azione di rilievo tecnico di monitoraggio ma riveste un esempio di educazione ambientale e di rispetto per la natura che la Toscana ha per i propri cittadini nel presente ma soprattutto per il futuro. L'accordo con la Regione Toscana consente, come di consueto, di sviluppare un lavoro comune a servizio della collettività".
Tra le principali novità in materia di criteri per la catalogazione, ci sarà la possibilità di riconoscere non solo il "singolo elemento arboreo" che sia raro esempio di maestosità e longevità, o di particolare pregio naturalistico, per rarità botanica, ma anche filari ed alberate di particolare pregio paesaggistico, storico o culturale. In una parola, potranno diventare "monumentali" la cipresseta della Val d’Orcia o il viale di Bolgheri.
Altro elemento di assoluta novità, il riconoscimento del valore ecologico, cioè sarà monumentale anche l'albero che manifesti la presenza di specie faunistiche rare o di particolari habitat.
Infine, saranno monumentali gli alberi ad alto fusto inseriti in particolari complessi architettonici di importanza storica e culturale, quali ad esempio di ville, monasteri, chiese, orti botanici e residenze storiche private.
I Comuni potranno richiedere un adeguato supporto al Comando regionale del Corpo forestale per le operazioni relative al censimento loro richiesto. La forestale da parte sua, dopo aver acquisito le richieste di collaborazione dei singoli comuni, provvederà a coinvolgere i Comandi provinciali e di stazione, così da poter operare in maniera coordinata per effettuare specifiche verifiche sul territorio. Infine la Regione si impegna a corrispondere fino ad un massimo di 80mila euro al corpo forestale per tutte le attività di coordinamento e di supporto fornite ai Comuni, attività che dovrà concludersi a maggio 2017.