“Allora vediamo… te e te vi conosco… te ti vedo al mattino che stendi i panni e poi vai a lavorare… uno
per uno vi conosco. E io, lo sai chi sono? Sono sempre io… le Fonti, i Deserti, la via di Sferracavalli, il buco nelle mura di Sant’Angelo: tutta una terra. Allora che fai? Vieni? Ti porto a vedere la giornata. Io viaggio comodo, non ho valige. Passo dalle finestre, le tane dei tassi, attraverso i muri. Si parte?"
Inizia così il viaggio di Alessandro Schwed che in Montalcino e tutto intorno ci racconta l’unicità del territorio di questo magico borgo della Val d’Orcia. Banfi, la nota azienda vinicola di Montalcino, ha abbracciato con piacere il progetto dell’autore: un omaggio alle mura, alle vallate, ai campi e ai vicoli, ma soprattutto ai volti, alle passioni e a quelle persone che quotidianamente vivono la splendida Montalcino.
Banfi, tenuta vitivinicola toscana di proprietà della famiglia Mariani, è conosciuta in tutto il mondo per il Brunello di Montalcino. Nasce nel 1978 quando i fratelli John e Harry decidono di sviluppare a Montalcino un polo di eccellenza per la produzione di vini di qualità. Situata nel versante sud-ovest del comune di Montalcino, Castello Banfi occupa 2.830 ettari, 800 dei quali sono coltivati a vigneto specializzato. Il resto della proprietà è occupato da boschi, olivi e altre coltivazioni. Il rispetto per la vocazione di questo territorio unico e straordinario insieme alla volontà di esaltarne le caratteristiche, ha permesso di ottenere vini prestigiosi, piena espressione di questo magnifico terroir. Banfi produce vini di eccellenza anche nella tenuta piemontese, acquisita ad un solo anno di distanza da quella di Montalcino. Più di recente l’amore per la Toscana ha avvicinato Banfi a nuovi territori, tra i più vocati della regione: Bolgheri, Maremma, Chianti e Chianti Classico.
Alessandro Schwed, nato a Firenze, è romanziere, scrittore umorista e satirico, free lance con quotidiani, autore teatrale, drammaturgo della scena off romana degli anni settanta. Ha pubblicato con Feltrinelli, Ponte alle Grazie, L’Ancora del Mediterraneo e, dal 2008, con Mondadori. Tra le opere: Can Express, un libro scandalistico per cani. Tra i romanzi: Lo zio coso, La scomparsa di Israele, Mio figlio mi ha aggiunto su Facebook, La via del pavone. Con il nome d’arte di Jiga Melik, alla fine degli anni Settanta è stato redattore del settimanale satirico Il Male (famosi i falsi giornalistici e gli happening con Roberto Benigni, Donato Sannini e Carlo Monni). Ha scritto programmi radiofonici e per la televisione (Teste di Gomma e Proffimamente per la regia di Enzo Trapani e per Zuzzurro e Gaspare), oltre che testi teatrali. Ha collaborato con i Quotidiani Locali del Gruppo Espresso, il Secolo xix, le pagine culturali del Foglio, e con l’Unità. Sta scrivendo per Mondadori un romanzo sugli anni ’70.
Vive a Montalcino con la moglie Erina e il figlio Giovanni, chitarrista rock e autore delle musiche del film “Montalcino e tutto intorno”.
