Agli italiani 20 etichette, di cui 11 in Toscana e 5 a Montalcino. Al 4° posto il Brunello di Montalcino 2010 il Poggione.
I vini americani monopolizzano il vertice dei “Top 100” di Wine Spectator, la classifica guida a livello mondiale. Complessivamente le etichette a stelle e strisce sono ben 30: una questione di marketing per la cosiddetta Bibbia del vino? Gli europei guardano con un discreto scetticismo ai vini californiani, ma di fatto la rivista americana risulta ancora credibile per i produttori e capace di orientare i
consumi nel mondo.
L’Italia piazza 20 etichette, una in più del 2014, a un passo dal record del 2001, quando i vini italiani in classifica furono 21. Di queste la Toscana si aggiudica ben 11 vini di 4 denominazioni diverse (5 Brunelli, 3 Bolgheri, 2 Toscana Igt, un Chianti e un Nobile di Montepulciano), il Piemonte si ferma a due (entrambi Barolo), come Puglia e Sicilia; Veneto, Friuli e Basilicata (Vulture) a quota 1 come riferisce il sito Winenews.it. Tra le 100 etichette top non figurano i grandi nomi dell’enologia italiana come Masseto, Sassicaia e Solaia o i Barbaresco di Angelo Gaja. Ma non figurano neanche le griffe storiche francesi di Bordeaux e Borgogna. Alla fine la Francia si aggiudica “solo” 14 etichette.
In vetta alla classifica Wine Spectator piazza il Cabernet Sauvignon Oakville Au Paradis 2012 della Peter Michal Winery, in Napa Valley, sul secondo gradino il Cabernet Sauvignon Columbia Valley 2012 di Quilceda Creek, nello stato di Washington, e al numero 3 il Pinot Noir Eola-Amity Hills Seven Springs Vineyard La Source 2012 di Evening Land.
.A seguire, il Brunello di Montalcino 2010 Il Poggione, e poi l’Amarone della Valpolicella Classico Vaio Armaron 2008 Serego Alighieri di Masi; in 13esima posizione il Brunello di Montalcino 2010 di La Serena alla posizione, seguito dal Brunello di Montalcino 2010 Montosoli di Altesino in 18esima poszione. E ancora, il Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2010 di Carpineto alla posizione n. 26, il Brunello di Montalcino 2010 Pertimali di Livio Sassetti alla n. 27 ed il Bolgheri 2012 Volpolo di Podere Sapaio alla n. 41. Sempre in Toscana, il Brunello di Montalcino 2010 di Collosorbo si piazza alla n. 43, seguito dal Chianti Classico 2011 di Castello d’Albola alla n. 46 e dal Barolo 2010 di Bartolo Mascarello alla n. 50.
Quindi il Toscana Ilatraia 2012 di Brancaia (n. 52), seguito dal Toscana Il Fauno 2010 di Arcanum (n. 55) e dal Barolo 2011 di Oddero (n. 62), e ancora il Primitivo di Manduria LXXIV 2013 di Feudo di Santa Croce (n. 67), davanti al Bolgheri Superiore Guado al Tasso 2012 di Antinori (n. 71) e all’Aglianico del Vulture 2012 di D’Angelo (n. 74). Alla n. 83 il Pinot Grigio Friuli Colli Orientali 2014 di Torre Rosazza, davanti a tre vini del Sud: l’Etna 2013 di Tenuta delle Terre Nere (n. 87), il Sicilia 2013 di Zisola (n. 89) e il Nardò Nerìo Riserva 2012 di Schola Sarmenti.
La Top 100 Wine Spectator per nazioni
1 – Usa 30
2 – Italia 20
3 – Francia 14
4 – Spagna 10
5 – Portogallo 5 e Australia 5
6 – Nuova Zelanda 4 e Cile 4
7 – Sud Africa 3
8 – Argentina 2
9 – Austria 1, Germania 1 e Grecia 1
(Elaborazione: Winenews)
I vini americani monopolizzano il vertice dei “Top 100” di Wine Spectator, la classifica guida a livello mondiale. Complessivamente le etichette a stelle e strisce sono ben 30: una questione di marketing per la cosiddetta Bibbia del vino? Gli europei guardano con un discreto scetticismo ai vini californiani, ma di fatto la rivista americana risulta ancora credibile per i produttori e capace di orientare i
consumi nel mondo.
L’Italia piazza 20 etichette, una in più del 2014, a un passo dal record del 2001, quando i vini italiani in classifica furono 21. Di queste la Toscana si aggiudica ben 11 vini di 4 denominazioni diverse (5 Brunelli, 3 Bolgheri, 2 Toscana Igt, un Chianti e un Nobile di Montepulciano), il Piemonte si ferma a due (entrambi Barolo), come Puglia e Sicilia; Veneto, Friuli e Basilicata (Vulture) a quota 1 come riferisce il sito Winenews.it. Tra le 100 etichette top non figurano i grandi nomi dell’enologia italiana come Masseto, Sassicaia e Solaia o i Barbaresco di Angelo Gaja. Ma non figurano neanche le griffe storiche francesi di Bordeaux e Borgogna. Alla fine la Francia si aggiudica “solo” 14 etichette.
In vetta alla classifica Wine Spectator piazza il Cabernet Sauvignon Oakville Au Paradis 2012 della Peter Michal Winery, in Napa Valley, sul secondo gradino il Cabernet Sauvignon Columbia Valley 2012 di Quilceda Creek, nello stato di Washington, e al numero 3 il Pinot Noir Eola-Amity Hills Seven Springs Vineyard La Source 2012 di Evening Land.
.A seguire, il Brunello di Montalcino 2010 Il Poggione, e poi l’Amarone della Valpolicella Classico Vaio Armaron 2008 Serego Alighieri di Masi; in 13esima posizione il Brunello di Montalcino 2010 di La Serena alla posizione, seguito dal Brunello di Montalcino 2010 Montosoli di Altesino in 18esima poszione. E ancora, il Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2010 di Carpineto alla posizione n. 26, il Brunello di Montalcino 2010 Pertimali di Livio Sassetti alla n. 27 ed il Bolgheri 2012 Volpolo di Podere Sapaio alla n. 41. Sempre in Toscana, il Brunello di Montalcino 2010 di Collosorbo si piazza alla n. 43, seguito dal Chianti Classico 2011 di Castello d’Albola alla n. 46 e dal Barolo 2010 di Bartolo Mascarello alla n. 50.
Quindi il Toscana Ilatraia 2012 di Brancaia (n. 52), seguito dal Toscana Il Fauno 2010 di Arcanum (n. 55) e dal Barolo 2011 di Oddero (n. 62), e ancora il Primitivo di Manduria LXXIV 2013 di Feudo di Santa Croce (n. 67), davanti al Bolgheri Superiore Guado al Tasso 2012 di Antinori (n. 71) e all’Aglianico del Vulture 2012 di D’Angelo (n. 74). Alla n. 83 il Pinot Grigio Friuli Colli Orientali 2014 di Torre Rosazza, davanti a tre vini del Sud: l’Etna 2013 di Tenuta delle Terre Nere (n. 87), il Sicilia 2013 di Zisola (n. 89) e il Nardò Nerìo Riserva 2012 di Schola Sarmenti.
La Top 100 Wine Spectator per nazioni
1 – Usa 30
2 – Italia 20
3 – Francia 14
4 – Spagna 10
5 – Portogallo 5 e Australia 5
6 – Nuova Zelanda 4 e Cile 4
7 – Sud Africa 3
8 – Argentina 2
9 – Austria 1, Germania 1 e Grecia 1
(Elaborazione: Winenews)