La Toscana ha portato alla Conferenza internazionale Musei e Patrimonio dell’Umanità, in corso a Catania, l’esperienza di chi detiene il primato di siti in Italia. In particolare Val d’Orcia e Ville e Giardini Medicei sono esemplificativi del metodo di "piani conservativi accorti" scelto
dalla Regione.
Si tratta dell’atto preparatorio della 24a Conferenza generale di ICOM Milano 2016 dedicata a Musei e paesaggi culturali, cui partecipano i responsabili dei siti della Sicilia, dell’Italia e dei Paesi dell’Europa e del Mediterraneo, rappresentanti di ICOM, di UNESCO, ed esperti in gestione del patrimonio per confrontarsi sul ruolo che i musei hanno e possono avere, anche all’interno dei siti UNESCO, nella tutela e valoriz zazione dei paesaggi culturali.
“Il World Heritage Committee – afferma nella comunicazione inviata alla conferenza la vicepresidente e assessore alla cultura Monica Barni – identifica i ‘paesaggi culturali’ in quelli ‘modellati’ in modo più deliberato dall’uomo, attraverso un’ampia gamma di opere combinate, fino ai paesaggi che modellati lo sono in modo meno evidente. In Europa, la definizione di paesaggio culturale dell’UNESCO si deve necessariamente confrontare con quella proposta dalla Convenzione europea per il paesaggio di Firenze del 2000, secondo cui il termine paesaggio ‘designa una determinata parte di territorio, così com’è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni’, proponendo non solo una diversa definizione, ma anche una differente visione di paesaggio”.
“In particolare Val d’Orcia e Ville e Giardini Medicei – prosegue la vicepresidente Barni – fanno parte dei Paesaggi Culturali in Italia e sono beni Patrimonio dell’Umanità. Sono anche ben esemplificativi del metodo scelto dalla Regione in materia; un metodo fatto di piani conservativi accorti, di un complessivo piano a tutela del paesaggio unico in Italia, di interventi che poggiano sulla solida convinzione che questa terra è fatta dal suo paesaggio, che a sua volta è frutto di un intervento naturalmente culturale da parte di chi vi ha abitato e vi abita. Sappiamo che cultura e natura sono realt&agr ave; vive perché calate nella Storia degli uomini che con loro interagiscono e creano la loro vita”.
dalla Regione.
Si tratta dell’atto preparatorio della 24a Conferenza generale di ICOM Milano 2016 dedicata a Musei e paesaggi culturali, cui partecipano i responsabili dei siti della Sicilia, dell’Italia e dei Paesi dell’Europa e del Mediterraneo, rappresentanti di ICOM, di UNESCO, ed esperti in gestione del patrimonio per confrontarsi sul ruolo che i musei hanno e possono avere, anche all’interno dei siti UNESCO, nella tutela e valoriz zazione dei paesaggi culturali.
“Il World Heritage Committee – afferma nella comunicazione inviata alla conferenza la vicepresidente e assessore alla cultura Monica Barni – identifica i ‘paesaggi culturali’ in quelli ‘modellati’ in modo più deliberato dall’uomo, attraverso un’ampia gamma di opere combinate, fino ai paesaggi che modellati lo sono in modo meno evidente. In Europa, la definizione di paesaggio culturale dell’UNESCO si deve necessariamente confrontare con quella proposta dalla Convenzione europea per il paesaggio di Firenze del 2000, secondo cui il termine paesaggio ‘designa una determinata parte di territorio, così com’è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni’, proponendo non solo una diversa definizione, ma anche una differente visione di paesaggio”.
“In particolare Val d’Orcia e Ville e Giardini Medicei – prosegue la vicepresidente Barni – fanno parte dei Paesaggi Culturali in Italia e sono beni Patrimonio dell’Umanità. Sono anche ben esemplificativi del metodo scelto dalla Regione in materia; un metodo fatto di piani conservativi accorti, di un complessivo piano a tutela del paesaggio unico in Italia, di interventi che poggiano sulla solida convinzione che questa terra è fatta dal suo paesaggio, che a sua volta è frutto di un intervento naturalmente culturale da parte di chi vi ha abitato e vi abita. Sappiamo che cultura e natura sono realt&agr ave; vive perché calate nella Storia degli uomini che con loro interagiscono e creano la loro vita”.