Torna la grande festa dell’ultima domenica di ottobre - il 25 per l’esattezza - che, attraverso la competizione tra i Quartieri, celebra il connubio tra storia, aristocrazia enologica e civiltà della buona tavola, rievocando gusti e tradizioni che da sempre hanno caratterizzato questo territorio unico.
La Sagra del Tordo, giunta quest’anno alla 58^ edizione, ripropone ancora una volta una rievocazione che intreccia storia, tradizioni popolari e qualità gastronomica. Anche quest’anno sarà presente la parte gastronomica che fin dal suo esordio ha caratterizzato la manifestazione. I punti di ristoro saranno gestiti dai quattro Quartieri; - Borghetto, Pianello, Ruga e Travaglio - all’interno dei quali si potranno degustare specialità della cucina ilcinese: pasta fatta in casa (pinci, gnocchi, tagliatelle, pappardelle), zuppe, minestre, arrosti fumanti, il tutto baciato dai prodotti principi di questa terra generosa: vino e olio di oliva. Il Brunello ed il Rosso di Montalcino, due dei più grandi vini dell’aristocrazia enologia mondiale, saranno quindi ancor più esaltati dai piatti preparati dalle sapienti mani delle donne dei Quartieri, che per tutta la settimana si sono avvalse della loro esperienza per rievocare i sapori di questo territorio. Sarà il trionfo della gastronomia con un’esplosione di formaggi, salumi, bottiglie prestigiose e profumi di erbe e spezie che, riversandosi per le vie del paese, avvolgeranno l’ospite. Tradizionali i tempi e i riti della gara di tiro con l’arco che vede dividersi con tanta passione tutta la città. Si inizia sabato mattina – 24 ottobre - alle ore 11 con il ballo del gruppo folcloristico il Trescone in Piazza del Popolo, quindi il corteo storico muove da Piazza Cavour verso Piazza del Popolo, seguito dalla cerimonia di sorteggio delle quattro coppie di arcieri che la domenica si contenderanno il trofeo sul campo di tiro. Nel pomeriggio il corteo storico partirà alle ore 16 da Piazza Cavour per accompagnare gli arcieri al campo di tiro per la Provaccia di Tiro con l’Arco, quindi la serata prosegue nei quartieri con la rituale cena propiziatoria. La domenica mattina, dalle ore 9, è ancora il Trescone per le vie cittadine a dare inizio alla festa, che prosegue con il corteo delle Dame che scende dal Palazzo Comunale in Piazza del Popolo, dove il banditore annuncia la festa, con l’offerta dei doni ai Signori di Fortezza, quindi il corteo storico prosegue ed eccoci alla benedizione degli arcieri sul sagrato della chiesa di S.Egidio, infine il saluto degli arcieri in Fortezza. Nel pomeriggio il corteo storico, partendo da piazza Cavour alle 15.15, accompagna gli arcieri al campo di tiro dove, alle ore 15.45, si disputa il torneo: tiro istintivo con archi nudi senza orpelli tecnologici e mirini, dove alla bravura tecnica si mischia anche l’emotività e la partecipazione della folla, ognuno si affanna a disturbare l’arciere “nemico” in una parossistica partecipazione alla gara stessa, quasi un terzo “arciere” della sfida. Quattro distanze, due arcieri con cinque frecce ciascuno da mettere in una sagoma di cinghiale di legno: l’apoteosi di un anno di vita nel Quartiere, il premio per il vincitore, la sintesi dell’essere e vivere da montalcinesi. La Sagra del Tordo in Montalcino giunge quest’anno al suo 58esimo anno di età. Nata nel 1958 sull’onda delle vecchie “ottobrate” montalcinesi, le feste della fine delle vendemmie e della stagione estiva, che costellavano il territorio di Montalcino nel mese di ottobre fin dalla fine dell’800, la Sagra fu dapprima un corteo in costume, che attraverso le strade della città si recava all’interno della rocca dove si celebrava l’omaggio al Signore di Fortezza e alla sua Dama con le prede delle cacce che nel periodo medievale erano tradizione radicata in queste zone. Con il passare del tempo, ci si rese conto che da semplice corteo la festa stava diventando evento di aggregazione per i montalcinesi, anche per coloro che in quegli anni si trovavano costretti a lasciare Montalcino per motivi di lavoro. Si pensò allora di dividere la città in quattro territori che dessero, con una sfida, più di sapore alla festa. Nacquero così i quartieri Borghetto, Pianello, Ruga e Travaglio. Dopo un anno in cui fu effettuato un concorso per i migliori costumi di sfilata, nel 1962 i Quartieri cominciarono a sfidarsi in un torneo di tiro istintivo con l’arco nudo nel campo sotto la Fortezza. Da allora poco è cambiato nello spirito della festa, se non il fatto che una idea di un gruppo di ragazzi è diventata una delle manifestazioni più conosciute in Toscana Il corteo storico parte dal Prato, si snoda per le antiche strade cittadine fino a raggiungere il campo di gara. La festa si conclude nei quartieri, tutti insieme ad esultare per la vittoria o a recriminare per una freccia mancata o per la sconfitta all’ultima distanza, ma pronti a ricominciare per una nuova edizione l’anno prossimo.
(di Roberto Cappelli)
La Sagra del Tordo, giunta quest’anno alla 58^ edizione, ripropone ancora una volta una rievocazione che intreccia storia, tradizioni popolari e qualità gastronomica. Anche quest’anno sarà presente la parte gastronomica che fin dal suo esordio ha caratterizzato la manifestazione. I punti di ristoro saranno gestiti dai quattro Quartieri; - Borghetto, Pianello, Ruga e Travaglio - all’interno dei quali si potranno degustare specialità della cucina ilcinese: pasta fatta in casa (pinci, gnocchi, tagliatelle, pappardelle), zuppe, minestre, arrosti fumanti, il tutto baciato dai prodotti principi di questa terra generosa: vino e olio di oliva. Il Brunello ed il Rosso di Montalcino, due dei più grandi vini dell’aristocrazia enologia mondiale, saranno quindi ancor più esaltati dai piatti preparati dalle sapienti mani delle donne dei Quartieri, che per tutta la settimana si sono avvalse della loro esperienza per rievocare i sapori di questo territorio. Sarà il trionfo della gastronomia con un’esplosione di formaggi, salumi, bottiglie prestigiose e profumi di erbe e spezie che, riversandosi per le vie del paese, avvolgeranno l’ospite. Tradizionali i tempi e i riti della gara di tiro con l’arco che vede dividersi con tanta passione tutta la città. Si inizia sabato mattina – 24 ottobre - alle ore 11 con il ballo del gruppo folcloristico il Trescone in Piazza del Popolo, quindi il corteo storico muove da Piazza Cavour verso Piazza del Popolo, seguito dalla cerimonia di sorteggio delle quattro coppie di arcieri che la domenica si contenderanno il trofeo sul campo di tiro. Nel pomeriggio il corteo storico partirà alle ore 16 da Piazza Cavour per accompagnare gli arcieri al campo di tiro per la Provaccia di Tiro con l’Arco, quindi la serata prosegue nei quartieri con la rituale cena propiziatoria. La domenica mattina, dalle ore 9, è ancora il Trescone per le vie cittadine a dare inizio alla festa, che prosegue con il corteo delle Dame che scende dal Palazzo Comunale in Piazza del Popolo, dove il banditore annuncia la festa, con l’offerta dei doni ai Signori di Fortezza, quindi il corteo storico prosegue ed eccoci alla benedizione degli arcieri sul sagrato della chiesa di S.Egidio, infine il saluto degli arcieri in Fortezza. Nel pomeriggio il corteo storico, partendo da piazza Cavour alle 15.15, accompagna gli arcieri al campo di tiro dove, alle ore 15.45, si disputa il torneo: tiro istintivo con archi nudi senza orpelli tecnologici e mirini, dove alla bravura tecnica si mischia anche l’emotività e la partecipazione della folla, ognuno si affanna a disturbare l’arciere “nemico” in una parossistica partecipazione alla gara stessa, quasi un terzo “arciere” della sfida. Quattro distanze, due arcieri con cinque frecce ciascuno da mettere in una sagoma di cinghiale di legno: l’apoteosi di un anno di vita nel Quartiere, il premio per il vincitore, la sintesi dell’essere e vivere da montalcinesi. La Sagra del Tordo in Montalcino giunge quest’anno al suo 58esimo anno di età. Nata nel 1958 sull’onda delle vecchie “ottobrate” montalcinesi, le feste della fine delle vendemmie e della stagione estiva, che costellavano il territorio di Montalcino nel mese di ottobre fin dalla fine dell’800, la Sagra fu dapprima un corteo in costume, che attraverso le strade della città si recava all’interno della rocca dove si celebrava l’omaggio al Signore di Fortezza e alla sua Dama con le prede delle cacce che nel periodo medievale erano tradizione radicata in queste zone. Con il passare del tempo, ci si rese conto che da semplice corteo la festa stava diventando evento di aggregazione per i montalcinesi, anche per coloro che in quegli anni si trovavano costretti a lasciare Montalcino per motivi di lavoro. Si pensò allora di dividere la città in quattro territori che dessero, con una sfida, più di sapore alla festa. Nacquero così i quartieri Borghetto, Pianello, Ruga e Travaglio. Dopo un anno in cui fu effettuato un concorso per i migliori costumi di sfilata, nel 1962 i Quartieri cominciarono a sfidarsi in un torneo di tiro istintivo con l’arco nudo nel campo sotto la Fortezza. Da allora poco è cambiato nello spirito della festa, se non il fatto che una idea di un gruppo di ragazzi è diventata una delle manifestazioni più conosciute in Toscana Il corteo storico parte dal Prato, si snoda per le antiche strade cittadine fino a raggiungere il campo di gara. La festa si conclude nei quartieri, tutti insieme ad esultare per la vittoria o a recriminare per una freccia mancata o per la sconfitta all’ultima distanza, ma pronti a ricominciare per una nuova edizione l’anno prossimo.
(di Roberto Cappelli)