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giovedì 15 ottobre 2015

Il Comune di Radicofani si appresta a celebrare Ghino di Tacco, il suo “brigante gentiluomo” con una festa, tra il 16 e il 18 ottobre. Intanto, il Consiglio comunale ha votato un documento per tutelare l’identità storica e culturale di Radicofani da evidenti tentativi di omologazione o, peggio, di falsificazione.
«Il nostro paese, a cerniera tra Toscana e Stato della Chiesa – osserva il sindaco Francesco Fabbrizzi – ha rappresentato per quasi mille anni il simbolo della difesa e del controllo della Via Francigena. Fin dalla fine del X
secolo, il castello di Radicofani fu conteso dalle potenze dell’epoca, tranne i due anni durante i quali Ghino di Tacco si impadronì della Fortezza e, da signore di Radicofani, compì le gesta che lo hanno reso immortale nella  Divina Commedia e nel Decamerone. Per questo il suo nome è legato in modo indissolubile a Radicofani nonostante Ghino Cacciaconti fosse nato in Val di Chiana, e rappresenta un forte elemento identitario per la nostra realtà».

In effetti, nessuno finora aveva mai messo in discussione il binomio Radicofani–Ghino di Tacco. Nemmeno Torrita di Siena o Sinalunga, riferimento del feudo territorio dove nacque e probabilmente morì vittima di un agguato. Tuttavia un’associazione culturale amiatina ha pensato di “impossessarsi” della figura di Ghino di Tacco per sviluppare un gemellaggio la città di Nottingham, patria di Robin Hood. Da qui il provvedimento. “Con questo atto – aggiunge Fabbrizzi – abbiamo espresso il forte disagio per il modo con cui è stata condotta  l’iniziativa”. E già per il prossimo evento dedicato al celebre personaggio, si annunciano progetti di valorizzazione, non solo di tutela, della figura di Ghino di Tacco.

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