Domenica 25 ottobre a Campiglia si festeggia la Festa del Marrone, con allestimenti, rievocazioni, manicaretti e buon vino.
Fervono i preparativi a Campiglia d’Orcia per l’edizione numero 38 della “Festa del Marrone”, una giornata davvero speciale nella quale una delle “vedette” sulla vallata, dall’alto dei suoi circa 800
metri diventa protagonista, valorizzando il suo prodotto per eccellenza, quella castagna un tempo conosciuta come il pane dei poveri, con la quale intere generazioni si sono sfamate e sono cresciute nei lunghi e rigidi inverni.
L’indovinata formula della competizione - non esasperata, va detto subito, a scanso di equivoci - fra le tre zone in cui il paese è suddiviso, i Rioni Agitati (la parte nuova), Borgassero (quella centrale) ed il Dentro (arroccato sotto al “Sasso”, dominato dalla celletta campanaria costruita negli anni “50 del secolo scorso), ha con ogni probabilità contribuito in modo determinante al successo ed al gradimento fra i visitatori, sempre numerosi, della festa.
Le menti pensanti, infatti, sviluppano in gran segreto un tema – nei limiti del possibile collegato alla castanicoltura o, comunque, alla storia e agli eventi campigliesi – sul quale poi si basano gli allestimenti nelle vie e piazze e le rievocazioni in forma animata e teatrale, cui viene dato corso nelle ore pomeridiane dell’ultima domenica di Ottobre.
Ai voti della giuria speciale, composta quest’anno a completare il biennio da consiglieri provinciali, verranno poi sommate le schede votate da tutti quei visitatori che avranno cura di ritirarle al loro arrivo e riconsegnarle nell’urna in Piazza della Fontemaggiore, dopo averle fatte timbrare in ciascuno dei rioni, a comprova dell’avvenuta visita.
Il tutto per giungere alla proclamazione del rione vincitore, che si aggiudicherà il trofeo messo in palio dall’Amministrazione Comunale con la possibilità dopo tre vittorie (anche non consecutive) e di acquisirlo nella propria bacheca in via permanente.
A questi ingredienti si aggiungono la bellezza del borgo e dei panorami, i saporiti manicaretti delle massaie innaffiati dal buon vino, che si potranno gustare a pranzo e cena nei ristori rionali, i gustosi ed imperdibili dolci a base di castagne, le marmellate e la “regina della festa” arrostita oppure al balloccio, infine la possibilità di acquistare i famosi “marroni” a chilometro zero: ce n’è abbastanza per dirsi….arrivederci a Campiglia d’Orcia. (Dan.Pa)
Fervono i preparativi a Campiglia d’Orcia per l’edizione numero 38 della “Festa del Marrone”, una giornata davvero speciale nella quale una delle “vedette” sulla vallata, dall’alto dei suoi circa 800
metri diventa protagonista, valorizzando il suo prodotto per eccellenza, quella castagna un tempo conosciuta come il pane dei poveri, con la quale intere generazioni si sono sfamate e sono cresciute nei lunghi e rigidi inverni.
L’indovinata formula della competizione - non esasperata, va detto subito, a scanso di equivoci - fra le tre zone in cui il paese è suddiviso, i Rioni Agitati (la parte nuova), Borgassero (quella centrale) ed il Dentro (arroccato sotto al “Sasso”, dominato dalla celletta campanaria costruita negli anni “50 del secolo scorso), ha con ogni probabilità contribuito in modo determinante al successo ed al gradimento fra i visitatori, sempre numerosi, della festa.
Le menti pensanti, infatti, sviluppano in gran segreto un tema – nei limiti del possibile collegato alla castanicoltura o, comunque, alla storia e agli eventi campigliesi – sul quale poi si basano gli allestimenti nelle vie e piazze e le rievocazioni in forma animata e teatrale, cui viene dato corso nelle ore pomeridiane dell’ultima domenica di Ottobre.
Ai voti della giuria speciale, composta quest’anno a completare il biennio da consiglieri provinciali, verranno poi sommate le schede votate da tutti quei visitatori che avranno cura di ritirarle al loro arrivo e riconsegnarle nell’urna in Piazza della Fontemaggiore, dopo averle fatte timbrare in ciascuno dei rioni, a comprova dell’avvenuta visita.
Il tutto per giungere alla proclamazione del rione vincitore, che si aggiudicherà il trofeo messo in palio dall’Amministrazione Comunale con la possibilità dopo tre vittorie (anche non consecutive) e di acquisirlo nella propria bacheca in via permanente.
A questi ingredienti si aggiungono la bellezza del borgo e dei panorami, i saporiti manicaretti delle massaie innaffiati dal buon vino, che si potranno gustare a pranzo e cena nei ristori rionali, i gustosi ed imperdibili dolci a base di castagne, le marmellate e la “regina della festa” arrostita oppure al balloccio, infine la possibilità di acquistare i famosi “marroni” a chilometro zero: ce n’è abbastanza per dirsi….arrivederci a Campiglia d’Orcia. (Dan.Pa)