In questa torrida estate, sotto un cielo sbiancato dall’afa, è stato il quartiere Travaglio ad aggiudicarsi il Torneo di Apertura delle Cacce 2015, dopo una notte contrassegnata prima dalle consuete cene propiziatorie e poi dai ritocchi alle strategie nelle sedi dei quattro quartieri, Borghetto Pianello, Ruga e Travaglio.
Nonostante gli occhi assonnati di molti montalcinesi, nel corso della mattinata il Banditore a cavallo ha percorso le vie cittadine soffermandosi dinanzi alla sede di ciascuno dei quattro quartieri per leggere il bando del Torneo di Apertura delle Cacce: “…arrivò d’estate la calura e l’agosto gli ardori della caccia stimolò. Il Signor di Fortezza ordine diede ai cacciator di corte, frecce, falchi e reti d’approntar perché delle ghermite prede omaggio a sua gentil Madonna si facesse. Prima d’iniziar la caccia, saggio dieder al Signor di Fortezza di loro abilità i validi arcieri di rione che in acceso torneo con l’arco si batterono per alto sventolar il loro vessillo al suon festoso delle tube”. E così è stato.
Nel pomeriggio ha sfilato il Corteo Storico con dame e cavalieri in costumi quattrocenteschi, broccati e sete, che si è mosso da Piazza Cavour ed ha sfilato per il corso fino alla Chiesa di Sant’Egidio dove è avvenuta la benedizione degli arcieri che poco dopo hanno fatto il loro ingresso nell’arengo. Da quel momento l’attenzione del pubblico si è concentrata solo su di loro che, come cavalieri di antiche giostre, hanno sfoderato tutta la loro esperienza, capacità e voglia di battere tutti gli avversari, poi la parola è passata ai campioni dei quattro quartieri, soli davanti ai “cinghiali”: per il Travaglio si sono battuti Tommaso Cortonesi ed Amedeo Cencioni, per il Pianello Silvano Tarducci e Serena Pacenti (prima donna a partecipare al Torneo), per la Ruga Giuseppe Montalto e Mario Fedolfi, per il Borghetto Emilio Parri e Alessandro Tognazzi. In questi attimi conta più di ogni altra cosa il self-control personale, la capacità di rimanere calmi ed estraniarsi quando le grida di incitamento dei propri quartieranti si sovrappongono agli sfottò degli avversari.
Dopo un’avvincente gara tra le quattro coppie di arcieri, tutti rappresentanti di quella gioventù montalcinese che è cresciuta nei quartieri, che ha trovato questa realtà già consolidata, incidendo non poco sulla loro formazione culturale ed umana, ha prevalso il quartiere Travaglio con l’accoppiata vincente formata dagli arcieri Tommaso Cortonesi e Amedeo Cencioni. “Furono aperte allor le cacce e nel morir dell’assetante sole – come recita il banditore – s’allontanò nel bosco il suon del corno per riapparir crescendo nell’ottobre ad annunciar di prede il dovizioso carco, che di consumar in lieta festa, vicino e lontano, ognuno in cuor suo si rallegrò”. Chi ha vinto esulta con gli occhi lucidi per la felicità provata, chi è rimasto a piedi si consola pensando che l’occasione della rivincita si presenterà fra due mesi e mezzo: perciò arrivederci alla prossima Sagra del Tordo, l’ultima domenica d’ottobre.
(di Roberto Cappelli)
Nonostante gli occhi assonnati di molti montalcinesi, nel corso della mattinata il Banditore a cavallo ha percorso le vie cittadine soffermandosi dinanzi alla sede di ciascuno dei quattro quartieri per leggere il bando del Torneo di Apertura delle Cacce: “…arrivò d’estate la calura e l’agosto gli ardori della caccia stimolò. Il Signor di Fortezza ordine diede ai cacciator di corte, frecce, falchi e reti d’approntar perché delle ghermite prede omaggio a sua gentil Madonna si facesse. Prima d’iniziar la caccia, saggio dieder al Signor di Fortezza di loro abilità i validi arcieri di rione che in acceso torneo con l’arco si batterono per alto sventolar il loro vessillo al suon festoso delle tube”. E così è stato.
Nel pomeriggio ha sfilato il Corteo Storico con dame e cavalieri in costumi quattrocenteschi, broccati e sete, che si è mosso da Piazza Cavour ed ha sfilato per il corso fino alla Chiesa di Sant’Egidio dove è avvenuta la benedizione degli arcieri che poco dopo hanno fatto il loro ingresso nell’arengo. Da quel momento l’attenzione del pubblico si è concentrata solo su di loro che, come cavalieri di antiche giostre, hanno sfoderato tutta la loro esperienza, capacità e voglia di battere tutti gli avversari, poi la parola è passata ai campioni dei quattro quartieri, soli davanti ai “cinghiali”: per il Travaglio si sono battuti Tommaso Cortonesi ed Amedeo Cencioni, per il Pianello Silvano Tarducci e Serena Pacenti (prima donna a partecipare al Torneo), per la Ruga Giuseppe Montalto e Mario Fedolfi, per il Borghetto Emilio Parri e Alessandro Tognazzi. In questi attimi conta più di ogni altra cosa il self-control personale, la capacità di rimanere calmi ed estraniarsi quando le grida di incitamento dei propri quartieranti si sovrappongono agli sfottò degli avversari.
Dopo un’avvincente gara tra le quattro coppie di arcieri, tutti rappresentanti di quella gioventù montalcinese che è cresciuta nei quartieri, che ha trovato questa realtà già consolidata, incidendo non poco sulla loro formazione culturale ed umana, ha prevalso il quartiere Travaglio con l’accoppiata vincente formata dagli arcieri Tommaso Cortonesi e Amedeo Cencioni. “Furono aperte allor le cacce e nel morir dell’assetante sole – come recita il banditore – s’allontanò nel bosco il suon del corno per riapparir crescendo nell’ottobre ad annunciar di prede il dovizioso carco, che di consumar in lieta festa, vicino e lontano, ognuno in cuor suo si rallegrò”. Chi ha vinto esulta con gli occhi lucidi per la felicità provata, chi è rimasto a piedi si consola pensando che l’occasione della rivincita si presenterà fra due mesi e mezzo: perciò arrivederci alla prossima Sagra del Tordo, l’ultima domenica d’ottobre.
(di Roberto Cappelli)