Questa sera alle ore 18 sarà inaugurata allo "Spazio SE" di Rocca d'Orcia la mostra di Aleardo Monaci, il pittore naïf che per una vita intera si è dedicato alla rappresentazione della Val d'Orcia, oggi dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco: una sorta di omaggio a un “figlio” di queste terre che, a sua volta, le ha celebrate amorevolmente nelle proprie tele. Seguirà un aperitivo.
La mostra proseguirà fino al 2 novembre dal giovedì alla domenica dalle 10.30 alle 18.30.
Aleardo Monaci
Nato a Castiglione d'Orcia (Si) il 17 ottobre 1908, morto a Castiglione d'Orcia (Si) il 23 luglio 1989.
Dalla terra della gloriosa Provincia di Siena, nasce un pittore contadino, un uomo forte, un uomo pieno di audacia, ma anche con tanta riflessione; dal mondo agricolo, egli riesce ad inserirsi con dignità nel mondo dell'arte.
Attento osservatore, a soli vent’anni, nel 1928, a Firenze durante il servizio militare, approfondiva le sue conoscenze sui Grandi Maestri ed interpretava, nelle decorazioni che eseguiva restaurando le stanze dei sottufficiali, i suoi primi segni, righe, tralci e talvolta anche il giglio di Firenze; da allora la vena pittorica lo ha sempre seguito nella sua attività.
Ha realizzato i suoi dipinti con particolare attenzione, giungendo ad una pittura sempre più essenziale.
La sua arte avanza, la sua bottega studio, la sua grande casa, il suo podere di Poggio Rosa, una simpatica frazione nel Comune di Castiglione d'Orcia è il suo mondo verso il mondo.
I mezzi di comunicazione si sono interessati a lui: articoli di fondo, interviste, commenti critici, hanno fatto da cassa di risonanza alla sua pittura.
Il Mondo dei Mercanti d'arte si occupa delle sue opere, essi vorrebbero accaparrarsi la sua produzione ma il vigile e attento Maestro non vuole fare “compromessi con nessuno”. Il quadro, i suoi quadri, vengono venduti nelle Gallerie d'arte, solo dove il Maestro allestisce una mostra personale.
Dice di lui Hans Weiss alla presentazione della mostra di Bonn: “…un artista, o un maestro della impressione? Un attento, estroso, e raro disegnatore, o un pittore antico, e contemporaneo nello stesso momento?… Noi avremmo, e a giusto motivo, definito il pittore anche poeta del colore. Tanto riesce a conquistare…, con soggetti paesaggistici di inestimabile valore esecutivo e creativo. Paesaggi, che ci riportano ad antica scuola italiana, che nei colori hanno dei toni magici e ricolmi di luce…”.
Numerose sono le esposizioni cui ha partecipato a partire dal 1934 a Firenze e a Siena nel 1937/38/39.
Premi e riconoscimenti gli sono stati assegnati ad altre mostre: nel 1966 a Siena “Balzana”, nel 1967 a Roma alla Libreria 4 fontane; nel 1967 a Barberino del Migello (Si); nel 1968 a Roma, a New York alla Naive Show; nel 1975 a Roma a Palazzo Braschi; nel 1976 a Londra alla Mostra Internazionale; nel 1977 a Parigi alla Mostra degli Artisti Italiani, a Montalcino; nel 1979 a Spoleto al Festival dei due Mondi; nel 1980 a Strasburgo alla VI Biennale Europea; nel 1981 a Siviglia alla Mostra Internazionale; nel 1982 al Premio della Comunità Europea; nel 1983 a Bonn; 1 premio ad Abbadia San Salvatore; 3 premio a Castellazzara; medaglia d’argento in Barberino; medaglia in bronzo.
Le sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche in Italia ed all’estero.
Bibliografia
Archivio Comanducci.
E. Padovano, Dizionario degli Artisti Contemporanei, 1951.
Arte Italiana per il Mondo, 1969.
Catalogo Nazionale Bolaffi Dei Naifs N. 2, 1974.
G. Falossi, Pittori e Scultori Italiani del 900, 1989.
www.comanducci.it - Dizionario Universale delle Belle Arti.
Aleardo Monaci
Nato a Castiglione d'Orcia (Si) il 17 ottobre 1908, morto a Castiglione d'Orcia (Si) il 23 luglio 1989.
Dalla terra della gloriosa Provincia di Siena, nasce un pittore contadino, un uomo forte, un uomo pieno di audacia, ma anche con tanta riflessione; dal mondo agricolo, egli riesce ad inserirsi con dignità nel mondo dell'arte.
Attento osservatore, a soli vent’anni, nel 1928, a Firenze durante il servizio militare, approfondiva le sue conoscenze sui Grandi Maestri ed interpretava, nelle decorazioni che eseguiva restaurando le stanze dei sottufficiali, i suoi primi segni, righe, tralci e talvolta anche il giglio di Firenze; da allora la vena pittorica lo ha sempre seguito nella sua attività.
Ha realizzato i suoi dipinti con particolare attenzione, giungendo ad una pittura sempre più essenziale.
La sua arte avanza, la sua bottega studio, la sua grande casa, il suo podere di Poggio Rosa, una simpatica frazione nel Comune di Castiglione d'Orcia è il suo mondo verso il mondo.
I mezzi di comunicazione si sono interessati a lui: articoli di fondo, interviste, commenti critici, hanno fatto da cassa di risonanza alla sua pittura.
Il Mondo dei Mercanti d'arte si occupa delle sue opere, essi vorrebbero accaparrarsi la sua produzione ma il vigile e attento Maestro non vuole fare “compromessi con nessuno”. Il quadro, i suoi quadri, vengono venduti nelle Gallerie d'arte, solo dove il Maestro allestisce una mostra personale.
Dice di lui Hans Weiss alla presentazione della mostra di Bonn: “…un artista, o un maestro della impressione? Un attento, estroso, e raro disegnatore, o un pittore antico, e contemporaneo nello stesso momento?… Noi avremmo, e a giusto motivo, definito il pittore anche poeta del colore. Tanto riesce a conquistare…, con soggetti paesaggistici di inestimabile valore esecutivo e creativo. Paesaggi, che ci riportano ad antica scuola italiana, che nei colori hanno dei toni magici e ricolmi di luce…”.
Numerose sono le esposizioni cui ha partecipato a partire dal 1934 a Firenze e a Siena nel 1937/38/39.
Premi e riconoscimenti gli sono stati assegnati ad altre mostre: nel 1966 a Siena “Balzana”, nel 1967 a Roma alla Libreria 4 fontane; nel 1967 a Barberino del Migello (Si); nel 1968 a Roma, a New York alla Naive Show; nel 1975 a Roma a Palazzo Braschi; nel 1976 a Londra alla Mostra Internazionale; nel 1977 a Parigi alla Mostra degli Artisti Italiani, a Montalcino; nel 1979 a Spoleto al Festival dei due Mondi; nel 1980 a Strasburgo alla VI Biennale Europea; nel 1981 a Siviglia alla Mostra Internazionale; nel 1982 al Premio della Comunità Europea; nel 1983 a Bonn; 1 premio ad Abbadia San Salvatore; 3 premio a Castellazzara; medaglia d’argento in Barberino; medaglia in bronzo.
Le sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche in Italia ed all’estero.
Bibliografia
Archivio Comanducci.
E. Padovano, Dizionario degli Artisti Contemporanei, 1951.
Arte Italiana per il Mondo, 1969.
Catalogo Nazionale Bolaffi Dei Naifs N. 2, 1974.
G. Falossi, Pittori e Scultori Italiani del 900, 1989.
www.comanducci.it - Dizionario Universale delle Belle Arti.