Dal 25 luglio al 15 agosto l'autodramma ideato, scritto e recitato dagli abitanti-attori del paese in Val D'Orcia.
E' un minuscolo borgo medievale della Val d'Orcia, Monticchiello, una frazione del comune di Pienza che, pur contando solo 150 abitanti circa, d'estate vede aumentare il via e vai di visitatori, in particolare
nel corso dell'annuale allestimento messo in scena dal Teatro Povero.
Anche quest'anno dal 25 luglio al 15 agosto gli abitanti scenderanno in piazza per recitare, per la 49 esima edizione andrà in scena “Il paese che manca” spettacolo ideato, discusso e recitato dagli abitanti attori.
La trama racconta di un paesino di provincia, una comunità che si trova incerta di fronte a una festa quella dell’ultimo ventenne rimasto. Compleanno ma forse anche festa d’addio per un’ennesima partenza. Ma cosa significa davvero partire? Perché poi, mentre molti partono, tanti altri arrivano: migrazioni da una parte all’altra dell'Europa. Intanto, su tutti regna il ghigno di un misterioso giocattolaio, un po’ matto un po’ santo, in cui ciascuno vede ciò che vuol vedere: paure e inquietudini, attese o speranze.
Informazioni:
www.teatropovero.it
E' un minuscolo borgo medievale della Val d'Orcia, Monticchiello, una frazione del comune di Pienza che, pur contando solo 150 abitanti circa, d'estate vede aumentare il via e vai di visitatori, in particolare
nel corso dell'annuale allestimento messo in scena dal Teatro Povero.
Anche quest'anno dal 25 luglio al 15 agosto gli abitanti scenderanno in piazza per recitare, per la 49 esima edizione andrà in scena “Il paese che manca” spettacolo ideato, discusso e recitato dagli abitanti attori.
La trama racconta di un paesino di provincia, una comunità che si trova incerta di fronte a una festa quella dell’ultimo ventenne rimasto. Compleanno ma forse anche festa d’addio per un’ennesima partenza. Ma cosa significa davvero partire? Perché poi, mentre molti partono, tanti altri arrivano: migrazioni da una parte all’altra dell'Europa. Intanto, su tutti regna il ghigno di un misterioso giocattolaio, un po’ matto un po’ santo, in cui ciascuno vede ciò che vuol vedere: paure e inquietudini, attese o speranze.
Informazioni:
www.teatropovero.it