Da fine 2016 il Complesso di Sant’Agostino ospiterà tutte le attività dell’associazione.
È stato deliberato all’unanimità dai soci intervenuti all’ultima assemblea il trasferimento della sede del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino all’interno del complesso di Sant’Agostino.
L’inaugurazione dei nuovi spazi dovrebbe avvenire
alla fine del prossimo anno, quando saranno completati i lavori di ristrutturazione del Complesso.
Grazie alla concessione in usufrutto dal Seminario vescovile di Siena, Il Consorzio avrà a disposizione uno spazio di oltre 800 m² che affaccia su Via Boldrini. Qui troveranno sede non solo i locali amministrativi ma anche le sale di degustazione e di rappresentanza, spazi per l’organizzazione degli eventi e delle attività del Consorzio e di tutti i produttori.
Il recupero già in corso di Sant’Agostino, tra le principali bellezze architettoniche di Montalcino, è reso possibile grazie alla cooperazione fra pubblico e privato, con un forte impegno del Comune di Montalcino, della Curia e della Fondazione Bertarelli.
“Siamo grati all’Arcidiocesi di Siena per averci concesso l’utilizzo di questi straordinari locali, che diventeranno il cuore pulsante di tutte le attività, non solo nostre ma di tutti i produttori - ha commentato il Presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci. Siamo fieri di poter contribuire alla rinascita del Complesso di Sant’Agostino, un gioiello che resterà alla città e ne arricchirà il già importante patrimonio storico e culturale”.
Un “test” sull’utilizzo degli spazi di Sant’Agostino era già avvenuto lo scorso febbraio, in occasione di Benvenuto Brunello, quando gli oltre 5000 ospiti nazionali e internazionali intervenuti all’annuale appuntamento del Consorzio avevano potuto manifestare il loro apprezzamento per la nuova location.
Il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino è nato nel 1967 all'indomani del riconoscimento della D.O.C., come libera associazione fra i produttori, intenzionati a tutelare il loro vino il cui prestigio sempre più andava affermandosi. Ha rappresentato in questi anni uno strumento di scrupolosa e responsabile autodisciplina, sollecitando un coagulo fra aziende vecchie e nuove, piccole e grandi, così che le consolidate e sagge abitudini sono diventate una comune strategia per il successo qualitativo.
Il Consorzio tutela e valorizza tutti e quattro i vini a denominazione di Montalcino: Brunello di Montalcino, Rosso di Montalcino, Moscadello di Montalcino e Sant’Antimo.
I produttori dei vini di Montalcino sono 250 (di cui 208 imbottigliatori), tutti associati al Consorzio. Complessivamente gli ettari a vigneto nel territorio di Montalcino sono 3500 così ripartiti: 2100 ettari coltivati a Brunello di Montalcino; 510 ettari coltivati a Rosso di Montalcino; 50 ettari coltivati a Moscadello di Montalcino; 480 ettari coltivati a Sant’Antimo Doc; la restante parte è coltivata a Igt.
Mediamente ogni anno sono prodotte 9.000.000 bottiglie di Brunello di Montalcino, 4.500.000 di Rosso di Montalcino, 40.000 di Moscadello di Montalcino e 400.000 di Sant’Antimo. L’export copre circa il 65% della produzione e il valore complessivo del giro d’affari del settore vitivinicolo a Montalcino è mediamente di 160 milioni di Euro.
È stato deliberato all’unanimità dai soci intervenuti all’ultima assemblea il trasferimento della sede del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino all’interno del complesso di Sant’Agostino.
L’inaugurazione dei nuovi spazi dovrebbe avvenire
alla fine del prossimo anno, quando saranno completati i lavori di ristrutturazione del Complesso.
Grazie alla concessione in usufrutto dal Seminario vescovile di Siena, Il Consorzio avrà a disposizione uno spazio di oltre 800 m² che affaccia su Via Boldrini. Qui troveranno sede non solo i locali amministrativi ma anche le sale di degustazione e di rappresentanza, spazi per l’organizzazione degli eventi e delle attività del Consorzio e di tutti i produttori.
Il recupero già in corso di Sant’Agostino, tra le principali bellezze architettoniche di Montalcino, è reso possibile grazie alla cooperazione fra pubblico e privato, con un forte impegno del Comune di Montalcino, della Curia e della Fondazione Bertarelli.
“Siamo grati all’Arcidiocesi di Siena per averci concesso l’utilizzo di questi straordinari locali, che diventeranno il cuore pulsante di tutte le attività, non solo nostre ma di tutti i produttori - ha commentato il Presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci. Siamo fieri di poter contribuire alla rinascita del Complesso di Sant’Agostino, un gioiello che resterà alla città e ne arricchirà il già importante patrimonio storico e culturale”.
Un “test” sull’utilizzo degli spazi di Sant’Agostino era già avvenuto lo scorso febbraio, in occasione di Benvenuto Brunello, quando gli oltre 5000 ospiti nazionali e internazionali intervenuti all’annuale appuntamento del Consorzio avevano potuto manifestare il loro apprezzamento per la nuova location.
Il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino è nato nel 1967 all'indomani del riconoscimento della D.O.C., come libera associazione fra i produttori, intenzionati a tutelare il loro vino il cui prestigio sempre più andava affermandosi. Ha rappresentato in questi anni uno strumento di scrupolosa e responsabile autodisciplina, sollecitando un coagulo fra aziende vecchie e nuove, piccole e grandi, così che le consolidate e sagge abitudini sono diventate una comune strategia per il successo qualitativo.
Il Consorzio tutela e valorizza tutti e quattro i vini a denominazione di Montalcino: Brunello di Montalcino, Rosso di Montalcino, Moscadello di Montalcino e Sant’Antimo.
I produttori dei vini di Montalcino sono 250 (di cui 208 imbottigliatori), tutti associati al Consorzio. Complessivamente gli ettari a vigneto nel territorio di Montalcino sono 3500 così ripartiti: 2100 ettari coltivati a Brunello di Montalcino; 510 ettari coltivati a Rosso di Montalcino; 50 ettari coltivati a Moscadello di Montalcino; 480 ettari coltivati a Sant’Antimo Doc; la restante parte è coltivata a Igt.
Mediamente ogni anno sono prodotte 9.000.000 bottiglie di Brunello di Montalcino, 4.500.000 di Rosso di Montalcino, 40.000 di Moscadello di Montalcino e 400.000 di Sant’Antimo. L’export copre circa il 65% della produzione e il valore complessivo del giro d’affari del settore vitivinicolo a Montalcino è mediamente di 160 milioni di Euro.