Sono 32 i progetti di ricerca su nutraceutica e alimenti funzionali, che la Toscana porterà a Expo 2015: sono stati finanziati con oltre 4,6 milioni di euro tra fondi regionali, privati e provenienti dal 5 per mille Irpef destinato dai contribuenti per la ricerca sanitaria della Regione.
Fra i progetti presentati, si tracciano le molecole del tartufo bianco, del Brunello di Montalcino e quelle dei
pesci; si studiano le proprietà salutistico/nutrizionali del mirtillo toscano, coltivato e selvatico; si ricercano le abitudini alimentari dei giovani nelle mense universitarie e si studiano le potenzialità degli orti urbani; si lavora per alimenti innovativi a base di cacao e si cercano prodotti avanzati multifunzionali per curare ulcere e ferite.
Si studiano inoltre gli effetti del silicio nella birra della Val d'Orcia per trattare l'osteoporosi, le proprietà cardiorigenerative contenute nelle bacche d'uva di sangiovese toscano e quelle del frumento antico toscano per prevenire gli scompensi cardiaci; si cerca di capire meglio come il latte d'asina può aiutare l'alimentazione dei neonati ma anche le qualità nutraceutiche dell'olio d'oliva; si studiano gli insetti ma anche come determinati bruchi possano aiutare nella lotta all'ipertensione, si ricercano alcune molecole presenti nel cavolo nero o nel fagiolo zolfino per contrastare il diabete."Abbiamo superato gli schematismi - ha spiegato l'assessore regionale all'agricoltura Gianni Salvadori - tre assessorati della Regione, l'università, le imprese hanno fatto sistema mettendo in campo un gioco di squadra che ci rende vincenti. Grazie a questo gioco di squadra ben 28 progetti della Toscana, e di questi 12 sulla nutraceutica e sul food, sono entrati nel programma di ricerca europeo Horizon 2020".
L'assessore alla salute Luigi Marroni ha sottolineato che "le relazioni tra alimentazione e salute rappresentano un aspetto cardine attorno al quale possono ruotare politiche di prevenzione e cura. Un'adeguata informazione sull'elevato standard qualitativo di questi prodotti, oltre che concorrere a formare una coscienza critica nei consumatori nei confronti di alimenti con un dimostrato ruolo preventivo e protettivo per la salute, potrà anche aumentarne la richiesta di mercato".
Per l'assessore all'istruzione e alla ricerca, Emmanuele Bobbio, "in un contesto come quello toscano, dove la domanda di lavoro altamente qualificato è ancora modesta, la creazione di spin-off e start-up innovative collegate ad attività di ricerca e ad esperienze maturate in ambito accademico può rappresentare una opportunità di impiego importante per laureati, dottori di ricerca e giovani ricercatori nelle nostre università". (ANSA)
Fra i progetti presentati, si tracciano le molecole del tartufo bianco, del Brunello di Montalcino e quelle dei
pesci; si studiano le proprietà salutistico/nutrizionali del mirtillo toscano, coltivato e selvatico; si ricercano le abitudini alimentari dei giovani nelle mense universitarie e si studiano le potenzialità degli orti urbani; si lavora per alimenti innovativi a base di cacao e si cercano prodotti avanzati multifunzionali per curare ulcere e ferite.
Si studiano inoltre gli effetti del silicio nella birra della Val d'Orcia per trattare l'osteoporosi, le proprietà cardiorigenerative contenute nelle bacche d'uva di sangiovese toscano e quelle del frumento antico toscano per prevenire gli scompensi cardiaci; si cerca di capire meglio come il latte d'asina può aiutare l'alimentazione dei neonati ma anche le qualità nutraceutiche dell'olio d'oliva; si studiano gli insetti ma anche come determinati bruchi possano aiutare nella lotta all'ipertensione, si ricercano alcune molecole presenti nel cavolo nero o nel fagiolo zolfino per contrastare il diabete."Abbiamo superato gli schematismi - ha spiegato l'assessore regionale all'agricoltura Gianni Salvadori - tre assessorati della Regione, l'università, le imprese hanno fatto sistema mettendo in campo un gioco di squadra che ci rende vincenti. Grazie a questo gioco di squadra ben 28 progetti della Toscana, e di questi 12 sulla nutraceutica e sul food, sono entrati nel programma di ricerca europeo Horizon 2020".
L'assessore alla salute Luigi Marroni ha sottolineato che "le relazioni tra alimentazione e salute rappresentano un aspetto cardine attorno al quale possono ruotare politiche di prevenzione e cura. Un'adeguata informazione sull'elevato standard qualitativo di questi prodotti, oltre che concorrere a formare una coscienza critica nei consumatori nei confronti di alimenti con un dimostrato ruolo preventivo e protettivo per la salute, potrà anche aumentarne la richiesta di mercato".
Per l'assessore all'istruzione e alla ricerca, Emmanuele Bobbio, "in un contesto come quello toscano, dove la domanda di lavoro altamente qualificato è ancora modesta, la creazione di spin-off e start-up innovative collegate ad attività di ricerca e ad esperienze maturate in ambito accademico può rappresentare una opportunità di impiego importante per laureati, dottori di ricerca e giovani ricercatori nelle nostre università". (ANSA)