La società Carpineto dispone di 350 ettari di vigneti, cinque cantine tutte in Toscana, produce tre milioni di bottiglie per il 91% esportate, di cui il 40% nel Nord America. Il fatturato 2014 è stato di 13 milioni di euro.
Il toponimo ha tutto per essere il titolo di un romanzo “noir”. In realtà “Il passo del Lume spento” è solo una
località agreste sulla strada che da Montalcino sale fino a 630 metri, per poi scivolare dolcemente verso Paganico, fino alla costa di Grosseto. La storia del “Lume spento” la racconterò un’altra volta, quando avrò scritto ciò che mi ribolle in testa.
Ora, invece, voglio dire del passaggio di mano che è avvenuto in questo ultimo fine settimana, quando Antonio Zaccheo e Giovanni Sacchet, soci in affari con l’azienda vitivinicola Carpineto di Greve in Chianti, hanno firmato nello studio di un notaio senese l’acquisto di una tenuta di 53 ettari con annessi immobiliari, cantina e coltura mista fatta di vigneto, uliveto, seminativi e bosco che non può mancare mai in ogni tenuta che si rispetti.
A vendere è stata una famiglia lombarda che, detta in soldoni, alla fine si è lasciata conquistare dall’offerta pervenuta da Sacchet e Zaccheo che da anni monitoravano il territorio ilcinese per una eventuale operazione.
(Continua a leggere: http://nicoladantebasile.blog.ilsole24ore.com)
Il toponimo ha tutto per essere il titolo di un romanzo “noir”. In realtà “Il passo del Lume spento” è solo una
località agreste sulla strada che da Montalcino sale fino a 630 metri, per poi scivolare dolcemente verso Paganico, fino alla costa di Grosseto. La storia del “Lume spento” la racconterò un’altra volta, quando avrò scritto ciò che mi ribolle in testa.
Ora, invece, voglio dire del passaggio di mano che è avvenuto in questo ultimo fine settimana, quando Antonio Zaccheo e Giovanni Sacchet, soci in affari con l’azienda vitivinicola Carpineto di Greve in Chianti, hanno firmato nello studio di un notaio senese l’acquisto di una tenuta di 53 ettari con annessi immobiliari, cantina e coltura mista fatta di vigneto, uliveto, seminativi e bosco che non può mancare mai in ogni tenuta che si rispetti.
A vendere è stata una famiglia lombarda che, detta in soldoni, alla fine si è lasciata conquistare dall’offerta pervenuta da Sacchet e Zaccheo che da anni monitoravano il territorio ilcinese per una eventuale operazione.
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