Da una piccola erboristeria della Val d'Orcia, a un gruppo globale con 400 monomarca e un fatturato di 150 milioni di euro. "Continuiamo a puntare sul territorio".
Quando nel 1992 la famiglia Livinio acquista la Bottega Verde, è soltanto una piccola erboristeria, ma con grandi potenzialità. L’intenzione è quella di portare avanti le originarie linee guida per la produzione di cosmetici naturali, coniugandole però alle caratteristiche di un brand moderno e dinamico.
Da allora è stata una crescita continua: distribuita direttamente nei 400 punti monomarca in Italia (l’ultimo inaugurato a settembre) in 4 continenti ed oltre 25 paesi con retail diretto, franchising, e-commerce e catalogo postale, ha sede a Palazzo Massaini, edificio nel cuore della campagna senese, dove si producono olio extra vergine e vino.
Non è un caso che proprio dalle vinacce che restano in azienda dopo la vinificazione sia stato elaborato l’Estratto di Uva Rossa di Palazzo Massaini, principio antiossidante e anti età dell’ultima linea di creme messa sul mercato. Materie prime reperite in Italia, per gran parte in Toscana, come alcuni olii essenziali e balsami utili per molte preparazioni che vengono acquistati direttamente dal Monastero di Guardistallo, mentre per altri elementi come l’olio di Argan o il karité ci si rivolge altrove: «Tutti i nostri fornitori devono avere le certificazioni che ne garantiscano la buona produzione — spiega Benedetto Lavino, ammini-stratore delegato di Bottega Verde — non aderiamo a progetti che prevedono approvvigionamenti diretti, ma nelle stesse certificazioni è implicita la tutela della manovalanza».
Un fatturato che, nel 2013, ha toccato i 150 milioni di euro puntando principalmente su due aspetti: l’heritage toscano che riporta subito alla mente la genuinità delle materie prime e l’opportunità di offrire alla clientela cosmetici di qualità a costi contenuti. «Tutto questo è possibile grazie anche alla nostra filiera integrata, senza costi intermediari aggiuntivi — prosegue Benedetto Lavino — focalizzandoci quindi su quanto mettiamo a punto nel nostro laboratorio di “Ricerca e sviluppo” di Colorno ». E non a caso Bottega Verde è stata per il secondo anno consecutivo la marca italiana più scelta per la cura delle pelle del viso e del corpo. Qui sopra Benedetto Lavino, amm. del. del gruppo Bottega Verde
Quando nel 1992 la famiglia Livinio acquista la Bottega Verde, è soltanto una piccola erboristeria, ma con grandi potenzialità. L’intenzione è quella di portare avanti le originarie linee guida per la produzione di cosmetici naturali, coniugandole però alle caratteristiche di un brand moderno e dinamico.
Da allora è stata una crescita continua: distribuita direttamente nei 400 punti monomarca in Italia (l’ultimo inaugurato a settembre) in 4 continenti ed oltre 25 paesi con retail diretto, franchising, e-commerce e catalogo postale, ha sede a Palazzo Massaini, edificio nel cuore della campagna senese, dove si producono olio extra vergine e vino.
Non è un caso che proprio dalle vinacce che restano in azienda dopo la vinificazione sia stato elaborato l’Estratto di Uva Rossa di Palazzo Massaini, principio antiossidante e anti età dell’ultima linea di creme messa sul mercato. Materie prime reperite in Italia, per gran parte in Toscana, come alcuni olii essenziali e balsami utili per molte preparazioni che vengono acquistati direttamente dal Monastero di Guardistallo, mentre per altri elementi come l’olio di Argan o il karité ci si rivolge altrove: «Tutti i nostri fornitori devono avere le certificazioni che ne garantiscano la buona produzione — spiega Benedetto Lavino, ammini-stratore delegato di Bottega Verde — non aderiamo a progetti che prevedono approvvigionamenti diretti, ma nelle stesse certificazioni è implicita la tutela della manovalanza».
Un fatturato che, nel 2013, ha toccato i 150 milioni di euro puntando principalmente su due aspetti: l’heritage toscano che riporta subito alla mente la genuinità delle materie prime e l’opportunità di offrire alla clientela cosmetici di qualità a costi contenuti. «Tutto questo è possibile grazie anche alla nostra filiera integrata, senza costi intermediari aggiuntivi — prosegue Benedetto Lavino — focalizzandoci quindi su quanto mettiamo a punto nel nostro laboratorio di “Ricerca e sviluppo” di Colorno ». E non a caso Bottega Verde è stata per il secondo anno consecutivo la marca italiana più scelta per la cura delle pelle del viso e del corpo. Qui sopra Benedetto Lavino, amm. del. del gruppo Bottega Verde