«Un tavolo di confronto che si poteva fare prima di oggi, ma che comunque dimostra un minimo di apertura al dialogo da parte della Regione».
MONTEPULCIANO: Ha definito così il Presidente del Consorzio del Vino Nobile, Andrea Natalini, l’incontro Del 29 settembre, tra la Regione e il Comitato dei Consorzi vitivinicoli di cui anche il Consorzio del Nobile è tra i firmatari. «Un’apertura arrivata in particolare dall’Assessore all’Agricoltura, Gianni Salvadori e dall’Assessore all’urbanistica Anna Marson – spiega
Natalini – che ci fa ben sperare per quanto riguarda quelle parti del Piano di indirizzo territoriale (Pit) che è stato presentato mesi fa e che ci ha lasciato fin da subito sconcertati». Il Consorzio del Vino Nobile è tra i principali firmatari del documento che la mattina del 29 settembre un comitato composto dai principali consorzi vitivinicoli toscani ha presentato alla Giunta regionale. Gli assessori regionali si sono detti pronti a tenere in considerazione le osservazioni dei consorzi. «Lo speriamo vivamente – conclude Andrea Natalini – perché se così non fosse sarebbe una profonda ferita, nonché un danno economico, per tutta la nostra viticoltura».
(di Roberto Cappelli)
MONTEPULCIANO: Ha definito così il Presidente del Consorzio del Vino Nobile, Andrea Natalini, l’incontro Del 29 settembre, tra la Regione e il Comitato dei Consorzi vitivinicoli di cui anche il Consorzio del Nobile è tra i firmatari. «Un’apertura arrivata in particolare dall’Assessore all’Agricoltura, Gianni Salvadori e dall’Assessore all’urbanistica Anna Marson – spiega
Natalini – che ci fa ben sperare per quanto riguarda quelle parti del Piano di indirizzo territoriale (Pit) che è stato presentato mesi fa e che ci ha lasciato fin da subito sconcertati». Il Consorzio del Vino Nobile è tra i principali firmatari del documento che la mattina del 29 settembre un comitato composto dai principali consorzi vitivinicoli toscani ha presentato alla Giunta regionale. Gli assessori regionali si sono detti pronti a tenere in considerazione le osservazioni dei consorzi. «Lo speriamo vivamente – conclude Andrea Natalini – perché se così non fosse sarebbe una profonda ferita, nonché un danno economico, per tutta la nostra viticoltura».
(di Roberto Cappelli)