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A Monticchiello "Per non dimenticare"

Il 6 aprile 1944 un gruppo di poche decine di partigiani, guidati da Walter Ottaviani, nome di battaglia Scipione, sconfiggeva in una battaglia sul campo le milizie fasciste giunte da Siena.
MONTICCHIELLO - VAL D'ORCIA: I fascisti potevano contare su circa duecento uomini ben armati; i partigiani erano non più di settanta, in gran parte giovani e inesperti. Nonostante questa sproporzione di forze, i combattenti per la libertà riporteranno una vittoria schiacciante. Passerà alla storia come "la battaglia di Monticchiello".

Quest'anno si festeggiano i settant'anni da quell'evento che segnò la fine dello strapotere della milizia fascista nella nostra provincia. Festa e ricordo si mescoleranno in un ricco programma di iniziative domenica prossima a Monticchiello: un 6 aprile di festa, memoria e antifascismo, organizzato dal circolo ANPI di Monticchiello, dal coordinamento Anpi Valdichiana e dal Comune di Pienza; con la collaborazione di Teatro Povero di Monticchiello e Unione dei Comuni della Valdichiana senese.

Nella mattinata, l'omaggio ai cippi che ricordano i due partigiani caduti nella battaglia, Mario Mencattelli e Marino Cappelli, omaggio preceduto da una messa in onore delle vittime di tutte le guerre, dalle 10.30.

Dalle 16, nella piazza principale del borgo, la commemorazione ufficiale della battaglia, alla presenza delle delegazioni ANPI, dei cittadini e degli antifascisti da tutta la provincia. Il discorso commemorativo sarà tenuto quest'anno dal Presidente della Provincia di Siena Simone Bezzini, con un saluto del sindaco di Pienza e dei responsabili dei circoli ANPI locali. Alle 18 circa sarà inaugurata l'esposizione della scultura Venerdì santo 1944  di Emo Formichi: un'opera che ricorda lo sfiorato eccidio della popolazione di Monticchiello all'indomani della battaglia, quando un reparto dell'esercito tedesco giunse per punire la cittadinanza che aveva aiutato i partigiani.

Alle 18.30, poi, con replica alle 21.30, lo spettacolo La rana gracida. Una storia partigiana. Al "Teatrino della Compagnia" del Teatro Povero, Francesco Burroni porta in scena il racconto delle avventure partigiane di Renato Masi, combattente senese che appena diciottenne fece la sua scelta: la medesima scelta di lotta e dignità dei partigiani di Monticchiello.