Lions Club Montalcino, Valli d'Arbia e d'Orcia e Montalcino La Fortezza presentano "Valdorcia, ricordiamoci il futuro". Il primo appuntamento avrà luogo sabato 29 marzo nel Teatro di Palazzo Chigi a San Quirico d'Orcia alle 18.00.
SAN QUIRICO D'ORCIA - VAL D'ORCIA: "Il nostro progetto è ambizioso - commenta Carlo Nisi - e questo è il primo di una serie di eventi dedicato a
quanti amano la nostra terra".
SAN QUIRICO D'ORCIA - VAL D'ORCIA: "Il nostro progetto è ambizioso - commenta Carlo Nisi - e questo è il primo di una serie di eventi dedicato a
quanti amano la nostra terra".
Protagonista della serata sarà il Maggio di Castiglione d'Orcia, metafora di un passato e di un destino comune, che sarà raccontato da Giorgio Scheggi.
Al termine seguirà un buffet a base di prodotti tipici.
Il maggio:
Il “Maggio” è una singolare forma di rappresentazione popolare, che ha luogo tra il 30 aprile ed il 1° maggio di ogni anno.
Un gruppetto di uomini (i “maggiaioli”) gira per i poderi della campagna e poi negli abitati della Rocca e di Castiglione d’Orcia, fermandosi davanti alle case ed intonando un canto (le “strofe del maggio”) che celebra il ritorno della buona stagione ed augura agli abitanti della casa salute e prosperità; tra una strofa e l’altra, mentre i maggiaioli vanno verso un’altra casa, una piccola banda di strumenti a fiato esegue delle marcette.
Ad ogni casa i maggiaioli ricevono un piccolo rinfresco (vino e uno spuntino) e del denaro, che verrà poi utilizzato per una merenda.
I maggiaioli cominciano il giro in alcuni poderi nel pomeriggio del 30 aprile ed arrivano alla Rocca dopo la mezzanotte del 1° maggio; dopo attraversata la Rocca, verso le due proseguono per Castiglione e terminano il giro all’alba davanti al cimitero, dove vengono cantate le ultime strofe in ricordo dei maggiaioli scomparsi.
La melodia su cui sono cantate le strofe e la tecnica dei cantori (solista e coro di risposta) si avvicinano da altre forme di musica popolare “arcaica” dell’area mediterranea, come il canto tipico sardo.
Il maggio ha quindi origini sicuramente precristiane e deriva probabilmente da riti di tipo propiziatorio per il ritorno della primavera e l’augurio di un buon raccolto.
Una tradizione analoga del “maggio” sopravvive, oltre che a Castiglione ed alla Rocca, in alcune zone della Lucchesia e nella maremma grossetana (Castilgione della Pescaia).
Il “maggio” non è uno spettacolo, né una manifestazione folcloristica, né tanto meno una attrazione per turisti; gli abitanti di Castiglione e della Rocca sentono molto questa tradizione, anche tra i giovani, ed esigono massimo rispetto e discrezione.
Quando verrete alla Rocca per il maggio seguite quindi i maggiaioli a qualche distanza, in silenzio, ed ascoltate il canto vagare tra le case, nella notte: quasi un’eco del passato.
Il maggio:
Il “Maggio” è una singolare forma di rappresentazione popolare, che ha luogo tra il 30 aprile ed il 1° maggio di ogni anno.
Un gruppetto di uomini (i “maggiaioli”) gira per i poderi della campagna e poi negli abitati della Rocca e di Castiglione d’Orcia, fermandosi davanti alle case ed intonando un canto (le “strofe del maggio”) che celebra il ritorno della buona stagione ed augura agli abitanti della casa salute e prosperità; tra una strofa e l’altra, mentre i maggiaioli vanno verso un’altra casa, una piccola banda di strumenti a fiato esegue delle marcette.
Ad ogni casa i maggiaioli ricevono un piccolo rinfresco (vino e uno spuntino) e del denaro, che verrà poi utilizzato per una merenda.
I maggiaioli cominciano il giro in alcuni poderi nel pomeriggio del 30 aprile ed arrivano alla Rocca dopo la mezzanotte del 1° maggio; dopo attraversata la Rocca, verso le due proseguono per Castiglione e terminano il giro all’alba davanti al cimitero, dove vengono cantate le ultime strofe in ricordo dei maggiaioli scomparsi.
La melodia su cui sono cantate le strofe e la tecnica dei cantori (solista e coro di risposta) si avvicinano da altre forme di musica popolare “arcaica” dell’area mediterranea, come il canto tipico sardo.
Il maggio ha quindi origini sicuramente precristiane e deriva probabilmente da riti di tipo propiziatorio per il ritorno della primavera e l’augurio di un buon raccolto.
Una tradizione analoga del “maggio” sopravvive, oltre che a Castiglione ed alla Rocca, in alcune zone della Lucchesia e nella maremma grossetana (Castilgione della Pescaia).
Il “maggio” non è uno spettacolo, né una manifestazione folcloristica, né tanto meno una attrazione per turisti; gli abitanti di Castiglione e della Rocca sentono molto questa tradizione, anche tra i giovani, ed esigono massimo rispetto e discrezione.
Quando verrete alla Rocca per il maggio seguite quindi i maggiaioli a qualche distanza, in silenzio, ed ascoltate il canto vagare tra le case, nella notte: quasi un’eco del passato.
E' gradito confermare la partecipazione entro mercoledì 26 al cerimoniere del Club, Leonardo Marcucci, al numero 0577/887112