Sarà una comunicazione in giunta, da effettuarsi a breve, a formalizzare le linee di intervento che la Regione porterà avanti per affrontare la questione dei predatori in Toscana.
VAL D'ORCIA & DINTORNI: Questo l’impegno preso dagli assessori all’agricoltura e foreste, Gianni Salvadori, e all’ambiente Anna Rita Bramerini, che in questi giorni hanno incontrato, a più riprese, le
associazioni degli agricoltori e allevatori, quelle degli ambientalisti e animalisti e i rappresentanti degli enti locali maggiormente interessati al fenomeno.
In tutte le riunioni i due assessori hanno premesso, come condizione irrinunciabile, che la Regione non è disponibile a interventi che vadano nella direzione del “contenimento” del lupo, specie protetta dalla normativa europea ed italiana. Con uguale decisione è stato anche sottolineato il valore della attività di allevamento, decisivo anche per il presidio di zone marginali e per il contrasto al dissesto idrogeologico, e la necessità di tutelare le greggi e gli allevatori dagli attacchi dei predatori. Alle associazioni degli agricoltori e degli allevatori, così come a quelle degli ambientalisti e animalisti, è stato chiesto un impegno a collaborare per trovare soluzioni condivise che affrontino nell’immediato l’emergenza ma siano anche capaci di incidere in maniera strutturale sulla questione. Analogo impegno è stato chiesto agli enti territoriali, mentre è imminente la presentazione del monitoraggio faunistico svolto dal CIRSeMAF (Centro interuniversitario di ricerca sulla selvaggina e sui miglioramenti ambientali a fini faunistici) per conto della Regione, che servirà come base scientifica per affrontare la questione.
L’impegno della Regione sarà articolato su tre assessorati: quello all’ambiente per gli aspetti di difesa del lupo come animale protetto, ma anche dell’ecosistema nel suo complesso, quello all’agricoltura per gli aspetti che riguardano le misure risarcitorie e di prevenzione delle predazioni e quello alla sanità per le misure che riguardano l’aspetto veterinario, anche in relazione ai predatori (cani vaganti in particolare) e lo smaltimento degli animali uccisi dai predatori.
Le misure che si intendono adottare potranno poi essere contenute in un atto di intesa a firma di tutti i soggetti interessati.
associazioni degli agricoltori e allevatori, quelle degli ambientalisti e animalisti e i rappresentanti degli enti locali maggiormente interessati al fenomeno.
In tutte le riunioni i due assessori hanno premesso, come condizione irrinunciabile, che la Regione non è disponibile a interventi che vadano nella direzione del “contenimento” del lupo, specie protetta dalla normativa europea ed italiana. Con uguale decisione è stato anche sottolineato il valore della attività di allevamento, decisivo anche per il presidio di zone marginali e per il contrasto al dissesto idrogeologico, e la necessità di tutelare le greggi e gli allevatori dagli attacchi dei predatori. Alle associazioni degli agricoltori e degli allevatori, così come a quelle degli ambientalisti e animalisti, è stato chiesto un impegno a collaborare per trovare soluzioni condivise che affrontino nell’immediato l’emergenza ma siano anche capaci di incidere in maniera strutturale sulla questione. Analogo impegno è stato chiesto agli enti territoriali, mentre è imminente la presentazione del monitoraggio faunistico svolto dal CIRSeMAF (Centro interuniversitario di ricerca sulla selvaggina e sui miglioramenti ambientali a fini faunistici) per conto della Regione, che servirà come base scientifica per affrontare la questione.
L’impegno della Regione sarà articolato su tre assessorati: quello all’ambiente per gli aspetti di difesa del lupo come animale protetto, ma anche dell’ecosistema nel suo complesso, quello all’agricoltura per gli aspetti che riguardano le misure risarcitorie e di prevenzione delle predazioni e quello alla sanità per le misure che riguardano l’aspetto veterinario, anche in relazione ai predatori (cani vaganti in particolare) e lo smaltimento degli animali uccisi dai predatori.
Le misure che si intendono adottare potranno poi essere contenute in un atto di intesa a firma di tutti i soggetti interessati.