(VAL D'ORCIA - terra d'eccellenza, n°12)
Vi ricordate il Festival dell’Unità? Ci si andava a
mangiare salsicce, salsicce ed emozioni. Non ho mai militato, ma sapevo bene –
perché ne parlavamo insieme – che quelli che militavano ci andavano a cuore
aperto, perché quello era il momento in cui le idee acquisivano uno spessore
che nella vita quotidiana veniva inevitabilmente un po’ diluito. E loro a
quelle idee ci tenevano e in quelle idee credevano fino in fondo, fino a
costruirci su quello che oggi si sono anch’essi
abituati a chiamare ‘stile di vita’, riconoscendo valori ormai volati via col vento …
abituati a chiamare ‘stile di vita’, riconoscendo valori ormai volati via col vento …
Vi ricordate Mussari? Certo che ve lo ricordate, ma oggi
solo per rigettare lui e quello che ha combinato – di qualsiasi natura siano le
sue responsabilità – a Siena e agli italiani; ma se avete buona memoria (e
siete in buona fede), vi ricorderete anche dell’aura che circondava l’uomo e
ciò che faceva, spargendo carisma ed emozioni (piaccia o no riconoscerlo adesso
– ma è tardi per negarlo –) ed affermando uno stile personale che con le
emozioni aveva parecchio a che fare …
Ora pensate a Grillo, oppure a Renzi – no, non li voglio
mettere insieme, ma hanno qualcosa in comune – entrambi sanno, o hanno saputo,
suscitare emozioni. Grillo e il suo discorso preelettorale ce lo vogliamo
ricordare? E Renzi?, anche se ora, alla prova severa delle razionalizzazioni,
si sta sfarinando?
Tempo fa, ho parlato con un giovane uomo che fa parte di
un’amministrazione, per proporgli
un’idea che mi è venuta per raccogliere fondi (e attenzione), a proposito di
un’emergenza locale. Mi ha espresso la sua gratitudine, senza chiedermi che
cosa avevo in mente, perché era già stata presa la decisione per affrontare
quel problema: probabilmente una decisione ineccepibile, per raccogliere fondi
e lasciare in fondo al cassetto qualsiasi coinvolgimento emotivo.
Perché per coinvolgere bisogna saper suscitare emozioni e
gli uomini della politica, oggi, sono capaci di suscitare emozioni quanto un
pesce lesso (per questo abbiamo inventato la maionese!) … Battute a parte, e a
parte pochi, pochissimi uomini (tra cui i due che ho nominato qui sopra), gli
uomini che abitano la politica odierna danno, in genere, l’impressione di avere
incorporato un registratore di cassa, di essere preoccupati del (proprio)
futuro, di mettersi il tailleur giusto, e di altre cose, ma di nessuna che sia
capace di suscitare un fremito (che non sia di impazienza o addirittura di
disgusto) nel cuore di chi li ascolta.
Perché questi politici – tutti uguali e tutti preoccupati
di mantenere un ‘sistema di potere’ che li nutre, come una pappina proteica per
alimentare un moribondo – sono incolti: essi non sanno, perché vivono intorno a
una ‘non-idea’ che è quella di far tornare i conti; qualcosa che non solo non
emoziona perché infastidisce i cittadini (i conti li dobbiamo far tornare noi,
pare!); non sanno perché la loro idea di vita è quella di mantenere in vita un
partito (quale che sia), mica un’idea; non sanno perché hanno perso l’anima (e
il contatto con i cittadini), sfinendosi a eseguire ciò che è servito a realizzare
intese, rinunciando a idee e dimenticando le emozioni.
Perché emozionare richiede slancio (e subito dopo,
tenuta), e bisogna metterci energia vitale (e la propria faccia), e bisogna
saper parlare alla gente (vedi ancora i due summenzionati), e bisogna saper
dire anche le cose brutte. Per emozionare bisogna essere veri e vissuti, e aver
patito (o sapere che cosa vuole dire patire). Ed essere colti: colti non vuol
dire libri letti (anche, ma non solo); colti vuol dire sapere che non c’è solo
la propria vita (e per questo i libri sono importanti!), ma anche quella degli
altri; e se ti ci devi immedesimare, per raccontare che cosa vuoi fare e in che
cosa credi, è difficile farlo se non si conoscono le mille sfumature
dell’esistere, se non si sanno i desideri degli uomini (alla tedesca menschen) e i loro sogni.
Ho molta nostalgia delle salsicce, e delle emozioni,
ma forse diventerò vegetariana …