“Il Castiglionese 2013”, simbolico riconoscimento istituito quattro anni or sono dall’Associazione Pro Loco di Castiglione d’Orcia, è stato assegnato, a Giorgio Formichi.
CASTIGLIONE D’ORCIA - VAL D'ORCIA: La Commissione, composta dagli ex presidenti del Sodalizio e da quello in carica, lo ha prescelto fra le candidature pervenute dai soci e dai compaesani.
Nato nel 1923, quinto di otto figli, dopo un’infanzia trascorsa dividendosi tra studio, gioco, aiuto nel lavoro dei campi e nella bottega del nonno Pietro. Lo scoppio della seconda guerra mondiale lo vide in servizio con l’Aereonautica a Lucignano in Val di Chiana. Allo sbandamento dopo l’8 Settembre, tornò a casa dandosi alla macchia, ma fu costretto a presentarsi, pena ritorsioni contro i familiari. Inviato ad un corso di avvistamento antiaereo, venne poi destinato nel Cuneense, ad Ussolo. Qui venne a contatto con le formazioni partigiane di “Giustizia e Libertà” di Duccio Galimerti, ai quali si aggregò insieme ad altri paesani, divenendo protagonista di azioni con i gruppi dei guastatori e rimanendo anche ferito. In particolare un’azione di sabotaggio in Val Maira gli è valsa, a distanza di molti anni, la Croce di guerra al valor militare. Nel dopoguerra divenne portalettere, incarico che ha svolto per moltissimi anni con puntualità e precisione, indossando sempre la divisa, con la borsa di cuoio portata a spalla, tanto che per molte generazioni è rimasto “Giorgio postino”. Si sposò con Bruna, sempre al suo fianco, e nacquero i figli Anna e Maurizio. Dal 1969 al 1978 è stato presidente dell’Oleificio sociale cooperativo locale. Dopo un’esperienza negativa in gioventù, che lo fece desistere dal desiderio di imparare a suonare uno strumento, più avanti (sollecitato in partenza dall’allora neo-parroco don Osteno Corsini) e per oltre vent’anni si è distinto nella gestione della Filarmonica “La Castigliana” e della banda musicale che di essa è emanazione, rivestendo gli incarichi di consigliere, tesoriere e presidente. In continuità con gli ideali che lo portarono a combattere insieme ai partigiani, ha dedicato molte energie per mantenere viva la memoria dei caduti nelle guerre mondiali con il locale Circolo Combattenti (“Il Circolino”) e l’esperienza partigiana, con la sezione dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, della quale è tutt’oggi presidente. Da molti anni si reca nelle scuole, incontrando i giovanissimi studenti, ai quali racconta le sue esperienze di combattente per la libertà e per la Patria. Particolare impegno ha profuso nel sollecitare costantemente l’Amministrazione Comunale per la realizzazione della Stanza della Memoria, inaugurata nel Civico Palazzo storico nella Piazza del Vecchietta il 25 aprile 2008, luogo nel quale, grazie anche all’apporto dei familiari, sono in progressiva raccolta memorie, fotografie, lettere e documenti di soldati e partigiani di tutto il comprensorio comunale. Nell’ultimo decennio ha raccolto anche l’invito della Parrocchia, che nel 2004 ha costituito un Coro, del quale è componente attivo e partecipe.
Nato nel 1923, quinto di otto figli, dopo un’infanzia trascorsa dividendosi tra studio, gioco, aiuto nel lavoro dei campi e nella bottega del nonno Pietro. Lo scoppio della seconda guerra mondiale lo vide in servizio con l’Aereonautica a Lucignano in Val di Chiana. Allo sbandamento dopo l’8 Settembre, tornò a casa dandosi alla macchia, ma fu costretto a presentarsi, pena ritorsioni contro i familiari. Inviato ad un corso di avvistamento antiaereo, venne poi destinato nel Cuneense, ad Ussolo. Qui venne a contatto con le formazioni partigiane di “Giustizia e Libertà” di Duccio Galimerti, ai quali si aggregò insieme ad altri paesani, divenendo protagonista di azioni con i gruppi dei guastatori e rimanendo anche ferito. In particolare un’azione di sabotaggio in Val Maira gli è valsa, a distanza di molti anni, la Croce di guerra al valor militare. Nel dopoguerra divenne portalettere, incarico che ha svolto per moltissimi anni con puntualità e precisione, indossando sempre la divisa, con la borsa di cuoio portata a spalla, tanto che per molte generazioni è rimasto “Giorgio postino”. Si sposò con Bruna, sempre al suo fianco, e nacquero i figli Anna e Maurizio. Dal 1969 al 1978 è stato presidente dell’Oleificio sociale cooperativo locale. Dopo un’esperienza negativa in gioventù, che lo fece desistere dal desiderio di imparare a suonare uno strumento, più avanti (sollecitato in partenza dall’allora neo-parroco don Osteno Corsini) e per oltre vent’anni si è distinto nella gestione della Filarmonica “La Castigliana” e della banda musicale che di essa è emanazione, rivestendo gli incarichi di consigliere, tesoriere e presidente. In continuità con gli ideali che lo portarono a combattere insieme ai partigiani, ha dedicato molte energie per mantenere viva la memoria dei caduti nelle guerre mondiali con il locale Circolo Combattenti (“Il Circolino”) e l’esperienza partigiana, con la sezione dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, della quale è tutt’oggi presidente. Da molti anni si reca nelle scuole, incontrando i giovanissimi studenti, ai quali racconta le sue esperienze di combattente per la libertà e per la Patria. Particolare impegno ha profuso nel sollecitare costantemente l’Amministrazione Comunale per la realizzazione della Stanza della Memoria, inaugurata nel Civico Palazzo storico nella Piazza del Vecchietta il 25 aprile 2008, luogo nel quale, grazie anche all’apporto dei familiari, sono in progressiva raccolta memorie, fotografie, lettere e documenti di soldati e partigiani di tutto il comprensorio comunale. Nell’ultimo decennio ha raccolto anche l’invito della Parrocchia, che nel 2004 ha costituito un Coro, del quale è componente attivo e partecipe.