(VAL D'ORCIA - terra d'eccellenza, n°12)
Gli eventi da ricordare nel
2014 sono tre: il primo è il V° centenario dell'istituzione della Compagnia
laicale di San Rocco, avvenuta nel 1514, dalla quale è nata l'attuale
Confraternita di Misericordia, sempre intitolata a San Rocco Confessore.
Il secondo è un fatto
tragico avvenuto 70 anni fa, il 6 giugno 1944, quando, a seguito di un
bombardamento aereo, morirono 10 civili; il terzo è sempre
conseguente alla
secona guerra mondiale e si riferisce alla liberazione di Torrenieri da
parte delle truppe francesi, avvenuta il 28 giugno 1944.
Oggi parleremo solo del più
antico, per soffermarci sugli altri più recenti nel prossimo numero.
Non dimenticare gli
avvenimenti accaduti in epoche più o meno lontane è doveroso per una comunità,
perchè è proprio da questi ricordi, da tramandare anche alle nuove generazioni,
che si consolida il rapporto, anche solidale, fra gli abitanti.
La Compagnia laicale di San
Rocco
Fuori delle mura del Borgo di Torrenieri (da
quasi tre secoli non più presenti), a poche decine di metri dalla Fortezza
costruita dai Senesi nel XV° secolo, si trova una Chiesa adiacente alla
Parrocchiale dedicata a Santa Maria Maddalena, più piccola di dimensioni,
dedicata a San Rocco, co-patrono della località.
La sua costruzione si fa risalire alla fine
del 1400, inizio del 1500 e fu dedicata al
Santo nativo di Montpellier, città del sud della Francia, che spese la
propria vita all'assistenza degli appestati. Nel 1514 in questa chiesa viene istituita
la Compagnia laicale di San Rocco.
La chiesetta è da sempre cara al popolo di Torrenieri che
vi accorreva frequentemente, sia per le
feste, che per i suffragi che vi si celebravano.
Dalla documentazione presente presso
l'Archivio di Stato di Siena, risulta che la Compagnia di San Rocco possedeva -
oltre a censi attivi per 610 scudi - una casetta a fianco della chiesa
affittata per 12 lire annue ad un pigionale, con l'obbligo di provvedere
alla pulizia della chiesa.
Su richiesta della Compagnia, il Vescovo concesse a
Torrenieri un cappellano che nei giorni di festa celebrava una seconda messa,
ritenuta utile in particolare per coloro che abitavano in campagna e che per
questo venivano in aiuto per le spese,
dando alla istituzione ogni anno uno staio o mezzo o un quarto di grano, in
proporzione all'estensione del podere.
I sacerdoti che vi
provvedevano erano eletti ogni anno dai Fratelli e dalle Sorelle della Compagnia,
come risulta dai libri delle “Consigliate e Deliberazioni” conservate presso
l'Archivio di Stato di Siena in due mazzi dei 14 volumi contenenti gli atti
degli anni dal 1604 al 1784. Delle volte l'incarico era conferito allo stesso
Parroco di Santa Maria Maddalena. Purtroppo non si conoscono i nomi dei
sacerdoti esterni.
Della organizzazione della
Compagnia di San Rocco, poco si conosce per i primi tempi. Alcune notizie
possono essere ricavate solo da una relazione che risale al 1700 circa, dalla
quale risulta che fu istituita con lo
scopo di rendere maggior lode a Dio e praticare il
culto e la venerazione del santo titolare, San Rocco, appunto.
Il 16 di agosto, per la
festività del Santo, la Compagnia organizzava una festa fra le più popolari del
territorio di Montalcino nella quale venivano preparati lauti banchetti; il
giorno dopo, il 17, si teneva una grande fiera di merci e bestiame, che ha
avuto luogo sino alla metà del 1960, quando in tutto il Comune furono soppresse
tutte le fiere.
Dalla documentazione presente nell'Archivio di Stato
di Siena, risulta che la Compagnia di San Rocco era retta da un Priore,
coadiuvato dai Consiglieri, dal Camarlengo che teneva l'amministrazione, da un
Segretario con funzioni di scrivano e da un Ufficiale con l'incarico di
vigilare sull'ordine del luogo sacro. Rimanevano in carica per un anno ed erano
rinnovati per elezione; la loro opera era gratuita.
In certi anni risultano eletti fra gli iscritti anche
due infermieri: due dei quali detti di dentro (per le necessità degli
abitanti del Borgo) e altri due (detti di fuori) per quelle degli
abitanti di campagna. In certe deliberazioni risulta che qualche anno veniva
eletto anche il sagrestano.
Le elezioni si svolgevano mediante deposizione
nell'urna di lupini bianchi e neri e gli eletti erano nominati dal
Presidente dell'Assemblea.
A tutto il Consiglio Direttivo ed in particolare
all'Ufficiale competeva di provvedere alla migliore riuscita delle feste
celebrate nella Chiesa della Compagnia, quali quella di San Macario (2
gennaio), San Sebastiano (20 gennaio), San Donnino (4 agosto), San Rocco (16
agosto), della Madonna del Rosario (6
ottobre), dell'Immacolata Concezione (8 dicembre).
Nella chiesa della Compagnia si celebrava: il giorno seguente la festa di San
Rocco un uffizio funebre per tutte le sorelle e i fratelli defunti; un altro
uffizio, come il precedente, il giorno seguente la festa della Madonna del
Rosario; un uffizio funebre con dieci messe veniva celebrato entro trenta
giorni dalla morte di sorella o fratello della Compagnia.
Il 21
marzo 1765, Pietro Leopoldo, Granduca di Toscana, con proprio decreto abolisce
e sopprime tutte le Compagnie presenti in tutto il Granducato, con l'obbligo,
dal 1° di maggio dello stesso anno, di costituire un'unica compagnia laicale in
ogni parrocchia, sotto il titolo della Carità, che doveva assolvere a
tutti i compiti di quelle soppresse,
compresi l' assistenza agli ammalati, il loro trasporto all'ospedale, portare i
morti a sepoltura, procurare e distribuire i sussidi ai poveri, ecc.
Non sappiamo cosa avvenne a Torrenieri: la Compagnia
di Sant'Antonio Abate era stata soppressa dieci anni prima; quella di Maria SS.ma del Carmine è
sicuramente presente sino al 1784.
Pietro Leopoldo Granduca di
Toscana, ordinò che le case, i fondi ed i beni delle Compagnie fossero
immediatamente stimati e venduti; mentre le Chiese non ritenute utili dai
Vescovi per trasferirvi le cure o per stanze mortuarie, dovevano essere
profanate e vendute: fortunatamente questo non avvenne per la Chiesa di San
Rocco in Torrenieri. Sembra che il decreto granducale non sia stato applicato
in pieno. Don Rino Pieri nell’opera citata, ricorda che nel 1818 la Compagnia
esisteva ancora ed ipotizza che fosse stata attesa la morte del Granduca Pietro
Leopoldo per ricostituirla sotto l’antico titolo.
Nel 1888 un nuovo statuto
fu approvato con decreto della Curia Vescovile di Montalcino, datato 28 agosto
e la Compagnia di San Rocco continuò ad operare con le stesse finalità della
sua origine.
Il 1° febbraio 1942 questo
Statuto fu di nuovo modificato per essere adeguato al regolamento delle
Confraternite del Santissimo Sacramento, proposto e pubblicato dal Vescovo di
Montalcino nel Bollettino Diocesano n. 516/1941. Ai vecchi compiti – in
particolare l'assistenza agli infermi e la sepoltura dei defunti, tipici anche
delle Confraternite di Misericordia – si aggiunse la Venerazione del Santissimo
Sacramento durante le festività pasquali (domenica, lunedì e martedì di Pasqua)
da parte degli iscritti che vi partecipavano in gruppi di quattro - due
fratelli e due sorelle in cappa bianca - per ogni ora, per quaranta ore.
La Compagnia di San Rocco
continuò a curare l'organizzazione della grandiosa processione del “Gesù Morto”
il Venerdì Santo, con la quale si commemorava, in varie tappe, la Passione di
Gesù.
Come fu che la Compagnia si
sciolse e fu sostituita dalla
Confraternita di Misericordia?
Il trasporto dei defunti al Campo Santo veniva
effettuato dalla Compagnia di San Rocco con un carro funebre trainato da un
cavallo e quando, nella metà degli anni '50 del secolo scorso, vennero a
mancare a Torrenieri gli equini in grado di svolgere questa funzione, fu deciso
di acquistare un auto funebre, ma le finanze della Compagnia non consentivano
di acquistarne neppure uno usato.
Appreso
che la Confederazione Nazionale delle Misericordie concedeva contributi a fondo perduto per questo scopo
alle Confraternite di Misericordia associate, e considerato che la funzione
svolta dalla Compagnia di San Rocco era simile a quella delle Misericordie,
venne deciso lo scioglimento della Compagnia e il suo trasferimento nella
costituenda Confraternita di Misericordia, che sino ad ora non ha fatto certo rimpiangere la vecchia istituzione.
Di quella
istituzione resta il fatto che ancora oggi la Chiesa di san Rocco è da tutti
chiamata Chiesa della Compagnia, così come è chiamata Piaggia della
Compagnia la salita che dal passaggio a livello porta al centro del paese.
E'
auspicabile che la Confraternita di Misericordia di Torrenieri, insieme alla
Parrocchia, si attivino per ricordare degnamente questo V° centenario della
istituzione che ha fatto onore alla comunità, alleviando nel passato con amore
le tante pene che da sempre l'hanno afflitta, come nel presente continua a farlo
l'istituzione che degnamente l'ha sostituita.