La chiusura del teatro comporterà la sospensione di tutta l’attività teatrale per l’anno 2013 – 2014.
MONTALCINO - VAL D'ORCIA: Giovedì 12 dicembre, a seguito di un sopralluogo effettuato dall’Ufficio Tecnico comunale presso il Teatro degli Astrusi, è stata riscontrata una grave, quanto inaspettata lesione strutturale che ha richiesto un’immediata ordinanza sindacale di chiusura del teatro con conseguente sospensione di tutta l’attività teatrale per l’anno 2013 – 2014. Lo comunicano, con una nota congiunta, il direttore artistico Manfredi Rutelli, il presidente della Pro loco Samuele Pescatori e l'assessore alla Cultura Christian Bovini.
"Ma non cala il sipario sul teatro, il teatro è ovunque!
Il teatro, l’edificio Teatro, è l’indiscusso luogo del rito, del rito teatrale, di quel momento magico che si crea tra personaggi vivi e spettatori in attesa, in attenta curiosità di sapere come va a finire la storia. Il teatro, l’edificio teatro, è il luogo di una liturgia viva da millenni. Ma il teatro, l’edificio teatro, quello che con il passare del tempo può deteriorarsi, senza la vita dentro, seppur bella e artistica, è solo architettura.
Poi c’è l’atro teatro, quello che si fa, quello dei personaggi, dell’eroe e del coro, degli strumenti e del suono, delle voci e delle parole, dei sentimenti e delle emozioni, quello che è radicato nella storia della cultura di una popolazione, quel teatro, può, e sa vivere, ovunque; per strada e nelle piazze, nei cortili e nelle stanze, in giardini e scantinati. Il teatro, come le idee, non si può ingabbiare, limitare ad un edificio. Il teatro, in quanto imitazione di un’azione umana, può stare ovunque, ovunque ci sia l’uomo a viverlo, ovunque ci sia qualcuno che racconti una storia e qualcuno pronto ad ascoltarla. Ed ecco allora che nel momento in cui, per cause non dipendenti da nessuno, per uno scherzo della fisica strutturale, quando l’edificio teatro, il luogo deputato all’arte dello spettacolo dal vivo, viene a mancare, per un tempo che c’è tra un prima e un dopo, in un tempo di mezzo ancora non quantificabile, ecco che ci si offre l’occasione per far vivere il teatro altrove, inventare altri spazi, altri luoghi.
Lo hanno immediatamente capito, dimostrando un’immensa sensibilità e confermando una politica culturale concreta, gli amministratori del Comune di Montalcino, ne è convinto l’Assessore alla Cultura, ed insieme con loro, abbiamo subito individuato nella Sala Convegni del Comune, il luogo alternativo, lo spazio da destinare al teatro, allo spettacolo. Immediatamente tecnici del comune e operai, aiutati e consigliati da tecnici teatrali, si sono resi disponibili per realizzare un palcoscenico, creare i giusti arredi teatrali, attrezzarlo di impianto luci e fonica adeguati, renderlo confortevole e accessibile per il pubblico. Creare uno spazio dove il Teatro degli Astrusi, in questo tempo di mezzo, possa continuare ad esistere. In cui non si fermi mai la passione per l’arte e le manifestazioni dal vivo. Un luogo dove poter progettare e realizzare una nuova stagione teatrale, ospitando artisti e professionisti famosi; un luogo dove poter far recitare i bambini ed i ragazzi delle scuole; dove confermare le capacità delle compagnie locali; un luogo dove organizzare concerti o reading con musiche. Non cala il sipario sul teatro a Montalcino!
Ma si può andare oltre. Infatti credo, e non solo per l’incarico ed il ruolo che mi è stato assegnato di direttore e coordinatore artistico di Montalcino, ma per una testarda e convinta passione verso l’arte teatrale, che ci sia la grande occasione per un una collettività di dimostrare il suo attaccamento, il suo vero interesse, all’arte, alla cultura. E’ il momento per sperimentare qualcosa di nuovo con ottimismo ed entusiasmo. E’ il momento di diventare protagonisti di un’azione culturale. Mi sento di proporre ai cittadini di Montalcino di aprire le porte ed ospitare il teatro. Questo chiedo alla gente che con tanto entusiasmo e passione in queste settimane ha saputo esprimermi un sentito interesse a che l’attività teatrale riprendesse ad essere proposta e partecipata dalla comunità. Ecco l’occasione per realizzare concretamente partecipazione e condivisione. Per non essere solo la voce lamentosa della disillusione, della resa e la sconfitta, dello sconforto immobile. Per questo propongo che chiunque sia nella possibilità di offrire saloni, cantine, enoteche, magazzini, stanze, luoghi accoglienti, si proponga per metterli a disposizione del Fare Teatro, del fare musica, poesia, letteratura. E si adoperi per promuovere tali iniziative, con i propri mezzi, con la propria passione. E’ un’occasione unica, è un gesto concreto per essere artefici dell’attività culturale del proprio paese. Mettere a disposizione un luogo per farne teatro. Facciamo diventare Montalcino un teatro; facciamo di Montalcino uno spazio per lo spettacolo, l’arte, la cultura. Mi rivolgo a quelle tante persone che so avere la sensibilità per comprendere l’importanza per un territorio di non smettere mai di offrire cultura, svago, divertimento, piacere, sapere, aggregazione. Per non spengere quella passione che, anche se ultimamente assopita, sotto sotto ancora arde e brucia. Per mantenere sempre viva l’esigenza di averlo un Teatro, di sentirne la voglia, l’urgenza, il bisogno collettivo, l’orgoglio di una comunità.
Non abbandoniamo all’oblio ciò che dentro un teatro si può fare, se perdiamo questo allora si che perdiamo il teatro per sempre, allora si che priviamo di linfa vitale un paese. Non facciamo calare il sipario! In questo tempo, in questo tempo di mezzo, non arrendiamoci, continuiamo a fare il teatro, la musica, la poesia, la letteratura, altrove; se vogliamo, il teatro può essere ovunque! E così facendo dimostreremo quanto davvero necessario sia che al più presto il nostro Teatro, l’edificio Teatro, torni ad essere il luogo del rito, dell’incontro e del confronto, del riso e del pianto, il centro vitale del paese; il cuore pulsante di una comunità".
MONTALCINO - VAL D'ORCIA: Giovedì 12 dicembre, a seguito di un sopralluogo effettuato dall’Ufficio Tecnico comunale presso il Teatro degli Astrusi, è stata riscontrata una grave, quanto inaspettata lesione strutturale che ha richiesto un’immediata ordinanza sindacale di chiusura del teatro con conseguente sospensione di tutta l’attività teatrale per l’anno 2013 – 2014. Lo comunicano, con una nota congiunta, il direttore artistico Manfredi Rutelli, il presidente della Pro loco Samuele Pescatori e l'assessore alla Cultura Christian Bovini.
"Ma non cala il sipario sul teatro, il teatro è ovunque!
Il teatro, l’edificio Teatro, è l’indiscusso luogo del rito, del rito teatrale, di quel momento magico che si crea tra personaggi vivi e spettatori in attesa, in attenta curiosità di sapere come va a finire la storia. Il teatro, l’edificio teatro, è il luogo di una liturgia viva da millenni. Ma il teatro, l’edificio teatro, quello che con il passare del tempo può deteriorarsi, senza la vita dentro, seppur bella e artistica, è solo architettura.
Poi c’è l’atro teatro, quello che si fa, quello dei personaggi, dell’eroe e del coro, degli strumenti e del suono, delle voci e delle parole, dei sentimenti e delle emozioni, quello che è radicato nella storia della cultura di una popolazione, quel teatro, può, e sa vivere, ovunque; per strada e nelle piazze, nei cortili e nelle stanze, in giardini e scantinati. Il teatro, come le idee, non si può ingabbiare, limitare ad un edificio. Il teatro, in quanto imitazione di un’azione umana, può stare ovunque, ovunque ci sia l’uomo a viverlo, ovunque ci sia qualcuno che racconti una storia e qualcuno pronto ad ascoltarla. Ed ecco allora che nel momento in cui, per cause non dipendenti da nessuno, per uno scherzo della fisica strutturale, quando l’edificio teatro, il luogo deputato all’arte dello spettacolo dal vivo, viene a mancare, per un tempo che c’è tra un prima e un dopo, in un tempo di mezzo ancora non quantificabile, ecco che ci si offre l’occasione per far vivere il teatro altrove, inventare altri spazi, altri luoghi.
Lo hanno immediatamente capito, dimostrando un’immensa sensibilità e confermando una politica culturale concreta, gli amministratori del Comune di Montalcino, ne è convinto l’Assessore alla Cultura, ed insieme con loro, abbiamo subito individuato nella Sala Convegni del Comune, il luogo alternativo, lo spazio da destinare al teatro, allo spettacolo. Immediatamente tecnici del comune e operai, aiutati e consigliati da tecnici teatrali, si sono resi disponibili per realizzare un palcoscenico, creare i giusti arredi teatrali, attrezzarlo di impianto luci e fonica adeguati, renderlo confortevole e accessibile per il pubblico. Creare uno spazio dove il Teatro degli Astrusi, in questo tempo di mezzo, possa continuare ad esistere. In cui non si fermi mai la passione per l’arte e le manifestazioni dal vivo. Un luogo dove poter progettare e realizzare una nuova stagione teatrale, ospitando artisti e professionisti famosi; un luogo dove poter far recitare i bambini ed i ragazzi delle scuole; dove confermare le capacità delle compagnie locali; un luogo dove organizzare concerti o reading con musiche. Non cala il sipario sul teatro a Montalcino!
Ma si può andare oltre. Infatti credo, e non solo per l’incarico ed il ruolo che mi è stato assegnato di direttore e coordinatore artistico di Montalcino, ma per una testarda e convinta passione verso l’arte teatrale, che ci sia la grande occasione per un una collettività di dimostrare il suo attaccamento, il suo vero interesse, all’arte, alla cultura. E’ il momento per sperimentare qualcosa di nuovo con ottimismo ed entusiasmo. E’ il momento di diventare protagonisti di un’azione culturale. Mi sento di proporre ai cittadini di Montalcino di aprire le porte ed ospitare il teatro. Questo chiedo alla gente che con tanto entusiasmo e passione in queste settimane ha saputo esprimermi un sentito interesse a che l’attività teatrale riprendesse ad essere proposta e partecipata dalla comunità. Ecco l’occasione per realizzare concretamente partecipazione e condivisione. Per non essere solo la voce lamentosa della disillusione, della resa e la sconfitta, dello sconforto immobile. Per questo propongo che chiunque sia nella possibilità di offrire saloni, cantine, enoteche, magazzini, stanze, luoghi accoglienti, si proponga per metterli a disposizione del Fare Teatro, del fare musica, poesia, letteratura. E si adoperi per promuovere tali iniziative, con i propri mezzi, con la propria passione. E’ un’occasione unica, è un gesto concreto per essere artefici dell’attività culturale del proprio paese. Mettere a disposizione un luogo per farne teatro. Facciamo diventare Montalcino un teatro; facciamo di Montalcino uno spazio per lo spettacolo, l’arte, la cultura. Mi rivolgo a quelle tante persone che so avere la sensibilità per comprendere l’importanza per un territorio di non smettere mai di offrire cultura, svago, divertimento, piacere, sapere, aggregazione. Per non spengere quella passione che, anche se ultimamente assopita, sotto sotto ancora arde e brucia. Per mantenere sempre viva l’esigenza di averlo un Teatro, di sentirne la voglia, l’urgenza, il bisogno collettivo, l’orgoglio di una comunità.
Non abbandoniamo all’oblio ciò che dentro un teatro si può fare, se perdiamo questo allora si che perdiamo il teatro per sempre, allora si che priviamo di linfa vitale un paese. Non facciamo calare il sipario! In questo tempo, in questo tempo di mezzo, non arrendiamoci, continuiamo a fare il teatro, la musica, la poesia, la letteratura, altrove; se vogliamo, il teatro può essere ovunque! E così facendo dimostreremo quanto davvero necessario sia che al più presto il nostro Teatro, l’edificio Teatro, torni ad essere il luogo del rito, dell’incontro e del confronto, del riso e del pianto, il centro vitale del paese; il cuore pulsante di una comunità".