di Francesco Matteucci
(VAL D'ORCIA - terra d'eccellenza, n°11)
(VAL D'ORCIA - terra d'eccellenza, n°11)
Chi
è quel ragazzo che bazzicando la campagna in pantaloncini corti non è incappato
in una pianta di ortica, spesso addirittura un’oasi di questa infestante erba
con conseguenze dolorose derivate da un bruciore-prurito incessante nelle parti
offese. Sono i peli urticanti della stessa che penetrando nella pelle
rilasciano istamina, acetilcolina e acido formico e non c’è nulla che possa
alleviare tale fastidiosissimo dolore che fortunatamente dopo pochi minuti
cessa.
Mio
cugino Mario, insieme all’amico Enzo, negli anni cinquanta, di notte si
spostavano a cavallo delle loro pesanti biciclette, per catturare le rane con
le mani al lume della lampada a carburo (acetilene), girando i fontoni di mezzo
comune di Montalcino. Al mattino, dopo averle ben spellate e ripulite, prima di
venderle per ricavarne un paio di biglietti da mille lire, le strusciavano ben
bene nell’ortica perché così la carne bianca e tenera delle stesse si gonfiasse
per risultare più cicciottelle e appetibili agli occhi dei compratori.
In
casa mia si usava spesso, dopo sbollentatura, per essere mescolata con la
ricotta e un’idea di noce moscata, al posto di spinaci o bietole, nei
tortelloni al sugo, ed il sapore era ottimo o, dopo decottura delle foglie e
radici, ottenere amarognoli liquidi verdastri con poteri antinfiammatori e
diuretici.
Urtica dioica, famiglia urticaceae,
pianta erbacea perenne che si differenzia solo dalla “repens” per la fioritura e per la durata annuale di quest’ultima;
ha rizoma e radici giallognole che si sviluppano appena sotto il suolo in intricatissimi
e lunghi filamenti. Pianta infestante che vive in tutti i terreni è da sempre oggetto di utilizzo sia per uso umano che
animale.
Della
pianta ortica, possibilmente giovane, si utilizzano le foglie che possono
essere raccolte tutto l’anno, mentre il rizoma e le radici solo in autunno,
escludendo sempre i semi che sono tossici. Perde le sue proprietà urticanti 24
ore dopo essere stata raccolta o dopo bollitura. Pianta con antichissime
riconosciute proprietà curative ha come principali componenti, sostanze come:
urticoside, clorofilla, xantofilia, sitosterolo, secretina, tannini, sali
minerali (silicio, ferro, calcio, manganese e potassio) insieme alla vitamina
C, carotene, acido gallico, acido
folico, una lectina ricca di acetilglucosamina E’ pianta emostatica,
antireumatica, cicatrizzante, vasocostrittrice e antiflogistica. Può essere
usata come decotto, come succo, come infuso, sciroppo o cruda. L’ortica è
disintossicante, depurativa e tonica favorendo l’eliminazione degli acidi
urici. Buon astringente intestinale, utilissima per l’artrite e l’anemia. Si
può usare come cataplasmo delle foglie sbollentate e tritate, lenitive per
irritazioni cutanee e ferite con ottimo effetto cicatrizzante. Il succo fresco
combatte la perdita dei capelli e rinforza il cuoio capelluto combattendo nello
stesso tempo forfora, seborrea, acne ed eczemi.
Viene
usato con successo l’estratto secco e il sitosterolo in esso contenuto per
curare patologie legate ad infiammazioni prostatiche più o meno gravi.
L’ortica
è un’ottima foraggera per i bovini rendendoli allo stesso tempo più resistenti
alle malattie infettive, aumenta la produzione di latte nelle vacche e rende il
manto dei cavalli molto lucido. Dalle foglie si estraggono ottimi e innocui
coloranti per medicinali, cosmetici, prodotti igienici e liquori. E’ usata per
tingere di un bel verde la lana, mentre dalle radici si ottiene un colorante
giallo. L’ortica, oltre che rivitalizzare molte piante che a lei vicino stanno
(camomilla, menta “aromatiche”) è un sicuro rimedio contro tutti i tipi di afidi senza così dover ricorre a prodotti tossici (una
pianta intera a macerare in acqua per 12 ore).
Dagli
esili fusti che sorreggono la pianta, si ricavavano fibre tessili simili alla
canapa. Oggi questa pratica, da noi abbandonata da anni, è ancora diffusa nelle
zone fredde della Siberia.
L’ortica
ha buon uso anche a livello industriale per l’estrazione della clorofilla,
della quale è ricchissima.
Molti
sono i riferimenti a persone, momenti o avvenimenti; “…. pungente come
l’ortica, ….ci crescono le ortiche,…..gettare la tonaca all’ortica..”
Nessuna
controindicazione degna di nota; per prudenza non usare in gravidanza e in fase
di allattamento.