Presentate le prestigiose guide enologiche nazionali: i punteggi ottenuti dalle denominazioni di Montalcino nelle guide de L’Espresso, il Gambero Rosso, Slow Wine, Veronelli, Vignaioli e Vini d’Italia, Vini Buoni d’Italia e Bibenda.
VAL D'ORCIA & DINTORNI: Come ogni anno, è arrivato l’appuntamento con le grandi guide enologiche d’Italia e lo snocciolamento di numeri e classifiche. Il Brunello (annate 2008 e Riserva 2006 e 2007) e il Rosso di Montalcino (annate 2010 e 2011) hanno ottenuto anche questa volta punteggi degni della loro fama e del loro prestigio, con oltre 160 etichette che hanno
ottenuto ottimi riconoscimenti nelle varie guide.
Iniziando dalla guida I Vini d’Italia 2014 de L’Espresso, sono 13 i vini Brunello e 2 i Rosso di Montalcino ad aver ricevuto il riconoscimento di eccellenza nella celebre “bibbia” enologica: cinque hanno conquistato i 18,5 punti, mentre nove (8 Brunello e 1 Rosso) sono stati valutati con un punteggio di 18/20.
Sono invece 15 i Tre Bicchieri del Gambero Rosso andati al grande rosso toscano. La regione, tra le più blasonate dell’enologia nazionale, ha ottenuto in totale 72 riconoscimenti.
Per la guida Slow Wine il Brunello di Montalcino conferma anche quest’anno il ruolo di protagonista enologico in Toscana e, dicono i suoi curatori, “lo fa con una prova corale di assoluta qualità”. 12 le etichette (11 Brunello e 1 Rosso) che hanno ricevuto il riconoscimento di “Vino Slow”, 8 quelle di Brunello riconosciute come “Grande Vino” e infine un Rosso di Montalcino annoverato nella categoria “Vino Quotidiano”.
Con 162 etichette premiate, la Toscana si colloca in testa alla “classifica” anche nella guida I Vini di Veronelli, che ha assegnato le “Super Tre Stelle” a 40 etichette di Brunello di Montalcino.
Buona la presenza anche nella “new entry” tra le guide enologiche Vignaioli e Vini d’Italia 2013 del Corriere della Sera con 14 produttori segnalati, di cui 13 per vini Brunello e 1 per il Rosso. La guida non contiene classifiche ma “presenta le storie di 200 produttori di vino, piccoli vignaioli e artigiani della vigna”.
Sono in tutto 44 le etichette che hanno ottenuto un riconoscimento dalla guida Vini Buoni D’Italia, l’unica nel panorama nazionale ed internazionale dedicata esclusivamente ai vini da vitigni autoctoni, cioè a quei vini prodotti al 100% nella penisola da oltre 300 anni. Le 44 etichette sono divise nelle 3 categorie: 21, di cui 19 Brunello e 2 Rosso, per la categoria Corone, 10 per quella Golden Star e 13 per la categoria Vini da non perdere.
Infine, nella guida Bibenda 2014 dell’AIS, i Brunello e i Rosso di Montalcino che hanno ottenuto i Cinque Grappoli sono 22 tra annata 2008, Riserva 2007 e 2006 e Rosso 2010.
Per dirla con gli autori di una guida, “per il Brunello di Montalcino le annate (2008 e Riserva 2007) presentano vini dal profilo elegante e raffinato” e i risultati ottenuti lo dimostrano.
«Siamo molto soddisfatti di questo risultato, che ancora una volta premia e riconosce il valore del lavoro delle aziende di questo territorio - ha commentato il Presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci. E questo a fronte di annate che rispetto ad altre denominazioni non erano a cinque stelle. Ormai sia la quantità sia la qualità delle etichette cui vanno i riconoscimenti è diventata una costante e soprattutto fa piacere vedere che fra i premiati ci sono aziende storiche e nomi di realtà più piccole e meno note. Ad essere premiato è quindi il valore del lavoro delle aziende di questo territorio. La volontà di fare sistema per offrire un prodotto di qualità ma diversificato ci sta dando ragione e conferma il Brunello ai vertici dell’enologia italiana».
ottenuto ottimi riconoscimenti nelle varie guide.
Iniziando dalla guida I Vini d’Italia 2014 de L’Espresso, sono 13 i vini Brunello e 2 i Rosso di Montalcino ad aver ricevuto il riconoscimento di eccellenza nella celebre “bibbia” enologica: cinque hanno conquistato i 18,5 punti, mentre nove (8 Brunello e 1 Rosso) sono stati valutati con un punteggio di 18/20.
Sono invece 15 i Tre Bicchieri del Gambero Rosso andati al grande rosso toscano. La regione, tra le più blasonate dell’enologia nazionale, ha ottenuto in totale 72 riconoscimenti.
Per la guida Slow Wine il Brunello di Montalcino conferma anche quest’anno il ruolo di protagonista enologico in Toscana e, dicono i suoi curatori, “lo fa con una prova corale di assoluta qualità”. 12 le etichette (11 Brunello e 1 Rosso) che hanno ricevuto il riconoscimento di “Vino Slow”, 8 quelle di Brunello riconosciute come “Grande Vino” e infine un Rosso di Montalcino annoverato nella categoria “Vino Quotidiano”.
Con 162 etichette premiate, la Toscana si colloca in testa alla “classifica” anche nella guida I Vini di Veronelli, che ha assegnato le “Super Tre Stelle” a 40 etichette di Brunello di Montalcino.
Buona la presenza anche nella “new entry” tra le guide enologiche Vignaioli e Vini d’Italia 2013 del Corriere della Sera con 14 produttori segnalati, di cui 13 per vini Brunello e 1 per il Rosso. La guida non contiene classifiche ma “presenta le storie di 200 produttori di vino, piccoli vignaioli e artigiani della vigna”.
Sono in tutto 44 le etichette che hanno ottenuto un riconoscimento dalla guida Vini Buoni D’Italia, l’unica nel panorama nazionale ed internazionale dedicata esclusivamente ai vini da vitigni autoctoni, cioè a quei vini prodotti al 100% nella penisola da oltre 300 anni. Le 44 etichette sono divise nelle 3 categorie: 21, di cui 19 Brunello e 2 Rosso, per la categoria Corone, 10 per quella Golden Star e 13 per la categoria Vini da non perdere.
Infine, nella guida Bibenda 2014 dell’AIS, i Brunello e i Rosso di Montalcino che hanno ottenuto i Cinque Grappoli sono 22 tra annata 2008, Riserva 2007 e 2006 e Rosso 2010.
Per dirla con gli autori di una guida, “per il Brunello di Montalcino le annate (2008 e Riserva 2007) presentano vini dal profilo elegante e raffinato” e i risultati ottenuti lo dimostrano.
«Siamo molto soddisfatti di questo risultato, che ancora una volta premia e riconosce il valore del lavoro delle aziende di questo territorio - ha commentato il Presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci. E questo a fronte di annate che rispetto ad altre denominazioni non erano a cinque stelle. Ormai sia la quantità sia la qualità delle etichette cui vanno i riconoscimenti è diventata una costante e soprattutto fa piacere vedere che fra i premiati ci sono aziende storiche e nomi di realtà più piccole e meno note. Ad essere premiato è quindi il valore del lavoro delle aziende di questo territorio. La volontà di fare sistema per offrire un prodotto di qualità ma diversificato ci sta dando ragione e conferma il Brunello ai vertici dell’enologia italiana».