Al Festival Aurora, in scena dal 5 al 7 luglio in Val d'Orcia, sarà possibile incontrare i massimi esperti di dieta e alimentazione.
Torna, dopo il successo della prima edizione, Aurora 2013, Festival di Natura e Spirito. Una manifestazione patrocinata dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Siena e dal Comune di Pienza, e promossa dall’associazione Aurora Festival fondata da Bebetta Campeti. L'appuntamento è per il 5, 6 e 7 luglio in una cornice che prende il nome di Val d'Orcia, fra Pienza e Monticchiello, nei suggestivi dintorni di Siena (già
patrimonio Unesco).Qui, in mezzo alla natura, si muove l'Aurora Festival che, come lo scorso anno, offre la possibilità di incontrare maestri, ricercatori, artisti, terapeuti, studiosi di diverse tradizioni riconosciuti a livello internazionale. Questa edizione del festival è dedicata alla Terra e alla promozione di un rapporto più naturale con il proprio corpo. Non a caso, protagonista di rilievo del week end sarà l'alimentazione.Un tema che verrà affrontato dalle più diverse angolazioni, assumendo prospettive nuove e all'avanguardia. Un esempio in questo senso lo offre la Nutrigenomica ovvero – semplificando – il rapporto fra gli alimenti e il DNA. “Gli alimenti che assumiamo quotidianamente non contengono solo calorie ma rappresentano precursori di ormoni, neurotrasmettitori, proteine di struttura e regolano complessi segnali molecolari che condizionano l’espressione dei nostri geni, e quindi la funzionalità delle nostre cellule”, spiega il Medico Chirurgo Emanuela Bartolozzi, Docente presso l'Università di Firenze ed esperta in nutrizione, omeopatia e medicina anti aging. "Vi siete mai chiesti perché alcune persone digeriscono il latte meglio di altre? O perché c'è chi può bere cinque caffè al giorno e chi invece già è nervoso dopo uno? La risposta è scritta nei nostri geni che possono essere 'fragili' ovvero - come suggerisce la parola stessa - con una minore resistenza agli alimenti. Quindi: lattasi fragile si traduce in scarsa digeribilità in fatto di latticini”, aggiunge Bartolozzi. Il rapporto fra alimentazione e genetica è quindi molto più stretto di quello che si pensi. Indagare sui propri geni però non è possibile autonomamente. “Per questo esiste un test che mette in evidenza le proprie 'fragilità'. È molto semplice: basta raccogliere un piccolo campione di DNA (niente paura, basta sfregare un tampone sulla parete interna della guancia, ndr) e poi esaminato”. Un'analisi utilissima che, ovviamente, sarà possibile fare su prenotazione anche durante l'Aurora Festival (qui trovate tutte le info).Visto però che non tutti avranno modo di fare il test, ecco i consigli della Dottoressa Bartolozzi per un'alimentazione "a prova di DNA". “Via libera a legumi, frutta, verdura, uova (meglio se bio) e riso integrale. Da ridurre assolutamente salumi, latticini e carboidrati raffinati in quanto, rispetto a 100 anni fa, hanno dieci volte più glutine”.Ne vorreste sapere di più? L'appuntamento, ça va sans dire, è il prossimo week end all'Aurora Festival.
patrimonio Unesco).Qui, in mezzo alla natura, si muove l'Aurora Festival che, come lo scorso anno, offre la possibilità di incontrare maestri, ricercatori, artisti, terapeuti, studiosi di diverse tradizioni riconosciuti a livello internazionale. Questa edizione del festival è dedicata alla Terra e alla promozione di un rapporto più naturale con il proprio corpo. Non a caso, protagonista di rilievo del week end sarà l'alimentazione.Un tema che verrà affrontato dalle più diverse angolazioni, assumendo prospettive nuove e all'avanguardia. Un esempio in questo senso lo offre la Nutrigenomica ovvero – semplificando – il rapporto fra gli alimenti e il DNA. “Gli alimenti che assumiamo quotidianamente non contengono solo calorie ma rappresentano precursori di ormoni, neurotrasmettitori, proteine di struttura e regolano complessi segnali molecolari che condizionano l’espressione dei nostri geni, e quindi la funzionalità delle nostre cellule”, spiega il Medico Chirurgo Emanuela Bartolozzi, Docente presso l'Università di Firenze ed esperta in nutrizione, omeopatia e medicina anti aging. "Vi siete mai chiesti perché alcune persone digeriscono il latte meglio di altre? O perché c'è chi può bere cinque caffè al giorno e chi invece già è nervoso dopo uno? La risposta è scritta nei nostri geni che possono essere 'fragili' ovvero - come suggerisce la parola stessa - con una minore resistenza agli alimenti. Quindi: lattasi fragile si traduce in scarsa digeribilità in fatto di latticini”, aggiunge Bartolozzi. Il rapporto fra alimentazione e genetica è quindi molto più stretto di quello che si pensi. Indagare sui propri geni però non è possibile autonomamente. “Per questo esiste un test che mette in evidenza le proprie 'fragilità'. È molto semplice: basta raccogliere un piccolo campione di DNA (niente paura, basta sfregare un tampone sulla parete interna della guancia, ndr) e poi esaminato”. Un'analisi utilissima che, ovviamente, sarà possibile fare su prenotazione anche durante l'Aurora Festival (qui trovate tutte le info).Visto però che non tutti avranno modo di fare il test, ecco i consigli della Dottoressa Bartolozzi per un'alimentazione "a prova di DNA". “Via libera a legumi, frutta, verdura, uova (meglio se bio) e riso integrale. Da ridurre assolutamente salumi, latticini e carboidrati raffinati in quanto, rispetto a 100 anni fa, hanno dieci volte più glutine”.Ne vorreste sapere di più? L'appuntamento, ça va sans dire, è il prossimo week end all'Aurora Festival.