MONTALCINO - VAL D'ORCIA: Il Consiglio di Amministrazione ha confermato all’unanimità Fabrizio Bindocci alla guida del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino. Bindocci, resterà in carica fino al 2016. Il Consiglio ha inoltre eletto i tre Vicepresidenti: Patrizio Cencioni, Bernardo Losappio, Francesco Ripaccioli.
Fabrizio Bindocci, 58 anni, dal 1999 direttore dell’azienda Il Poggione della famiglia Franceschi (azienda per la quale
lavora fino dal 1976), una delle tenute storiche della terra del Brunello. Già vicepresidente durante il primo mandato di Filippo Fanti (1998 - 2000), nel Consorzio ha ricoperto la carica di Presidente da giugno 2012, sostituendo il Cav. Ezio Rivella.
Il presidente appena confermato guiderà per tre anni una realtà che nel 2012 ha prodotto 9.200.000 bottiglie di brunello e 4.500.000 di rosso di Montalcino, 40.000 bottiglie di Moscadello e 360.000 bottiglie di Sant’Antimo (nel 2012 contro le 340.000 del 2011)con una quota di export che si assesta al 65%.
Puntare sulla complementarietà tra grandi e piccoli produttori per avere ancora maggior peso in Italia ed all’estero, consolidare il ruolo guida sul territorio per sviluppare l’economia montalcinese, investire sulla formazione dei giovani, puntare sulla diversificazione delle zone di produzione per orientare meglio il consumatore, realizzare un codice etico: questi i punti caratterizzanti il nuovo mandato.
Fabrizio Bindocci, 58 anni, dal 1999 direttore dell’azienda Il Poggione della famiglia Franceschi (azienda per la quale
lavora fino dal 1976), una delle tenute storiche della terra del Brunello. Già vicepresidente durante il primo mandato di Filippo Fanti (1998 - 2000), nel Consorzio ha ricoperto la carica di Presidente da giugno 2012, sostituendo il Cav. Ezio Rivella.
Il presidente appena confermato guiderà per tre anni una realtà che nel 2012 ha prodotto 9.200.000 bottiglie di brunello e 4.500.000 di rosso di Montalcino, 40.000 bottiglie di Moscadello e 360.000 bottiglie di Sant’Antimo (nel 2012 contro le 340.000 del 2011)con una quota di export che si assesta al 65%.
Puntare sulla complementarietà tra grandi e piccoli produttori per avere ancora maggior peso in Italia ed all’estero, consolidare il ruolo guida sul territorio per sviluppare l’economia montalcinese, investire sulla formazione dei giovani, puntare sulla diversificazione delle zone di produzione per orientare meglio il consumatore, realizzare un codice etico: questi i punti caratterizzanti il nuovo mandato.