di Federico Del Conte
(VAL D'ORCIA - terra d'eccellenza, n°9)
“Ci sono più
cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia1.” Per
quanto si cerchi di poter dare spiegazioni il più razionali e oggettive
possibile al mondo che ci circonda, anche attraverso modelli scientifici, c’è
sempre qualcosa che ancora non è del tutto comprensibile. La Medicina
Omeopatica è sempre stata esposta a critiche importanti, in particolar modo
legate ad unaimpossibilità di riscontrare all’interno del rimedio omeopatico la presenza di molecole che possano riportare alla sostanza d’origine da cui è stato fatto il rimedio stesso. I rimedi sono preparati a partire dalla triturazione della sostanza (o dalla macerazione in alcool di parti vegetali o animali, per formare la Tintura Madre - TM) che gli darà il nome. In seguito a questo primo passaggio si procede con la diluizione in alcool in rapporti infinitesimali. Ad esempio, in un rimedio con potenza 30CH (una diluizione molto usata) la sostanza originaria è stata diluita per dodici volte, ogni volta 1 a 100, per un totale di una parte su 10030 (=1060), ma oltre la 15CH non si ha più traccia della sostanza di origine. Infatti il numero di molecole contenuto in una mole di sostanza è fissato dal numero di Avogadro, che è uguale a circa 1024 molecole/mole (6,02214179(30) 1023 mol −1)2. Pertanto sorge spontaneo chiedersi, visto che non c'è nessuna traccia dell'elemento d'origine o di principio attivo che induca una reazione da parte dell'organismo, come e a che livello il rimedio omeopatico agisce nella risoluzione dello stato di malattia?
Quando Samuel Hahnemann ha fondato la Medicina
Omeopatica, il significato di molecola o principio attivo, erano ben diversi da
quelli attuali. È stato attraverso un attento studio e valutazione
dell'utilizzo delle sostanze che ha definito la maggior funzionalità dei rimedi
ottenuti mediante alte diluizioni della sostanze stesse. Ovviamente alla base
della Medicina Omeopatica c'è un modello diverso da quello che sottende la
Medicina Tradizionale. Il voler spiegare attraverso lo stesso approccio queste
due diverse metodiche di considerazione della malattia rischia di avere
importanti limitazioni. Sarebbe come se si volessero studiare le
caratteristiche aerodinamiche di un motoscafo utilizzando lo stesso approccio
che si ha per gli aerei.
Nel contesto di un percorso terapeutico mediante la
Medicina Omeopatica, in linea di massima, l'utilizzo di alte diluizioni
permette risultati migliori; allo stesso tempo proprio per la diluizione così
elevata, con cui viene ottenuto il rimedio omeopatico prescritto, non c'è traccia
della sostanza d'origine. Per poter trovare spiegazione su chi o cosa veicola
le proprietà delle sostanza utilizzate, sono stati fatti molti studi, in
particolar modo a partire dall'elemento più presente in natura e all'apparenza
più semplice: l'acqua.
Per quanto sia molto comune e utilizzata
quotidianamente nella nostra vita, l'acqua è un elemento molto particolare, con
delle caratteristiche fisiche che la rendono unica, sia dalle sostanze con
struttura molecolare simile che dagli altri liquidi esistenti in natura:
- Presenta il suo massimo di densità alla temperatura di 3,98°C e non al punto di congelamento (0°C)
- Con l’aumentare della pressione, l’acqua presenta una diminuzione della viscosità (anziché un aumento)
- L’acqua è caratterizzata da una tensione superficiale molto elevata rispetto a qualunque altro liquido di comune utilizzo.
- Nel passaggio dallo stato liquido a quello solido, il suo volume aumenta invece che ridursi.
- Secondo le leggi della fisica, il punto di ebollizione dell’acqua dovrebbe essere ad una temperatura molto inferiore allo zero, eppure paradossalmente, evapora a 100°C3.
Uno dei primi studi su questo elemento così
affascinante, è stato svolto dal prof. Giorgio Picardi (1895-1972), il quale
concentrò la sua attività scientifica sullo studio dei Sistemi Fluttuanti. Per
Sistema Fluttuante si intendeva un sistema aperto, pertanto sensibile
all’influsso delle variazioni naturali fluttuanti dei fattori ambientali di
tipo terreste, solare e cosmico. Fondò all’interno dell’Ateneo Fiorentino, il
Centro Universitario per lo studio dei Fenomeni Fluttuanti (CUFF) e dopo
vent’anni di studi sulla materia, arrivò ad enunciare la legge: “I sistemi non omogenei, lontani dall’equilibrio e
sufficientemente complessi, sono in grado di rispondere a sollecitazioni
esterne di debole energia.”
Questa legge si applica ai sistemi biologici come a
gran parte delle reazioni chimiche in quanto facenti parte dei sistemi
fluttuanti4.
Lo studio di quella che è stata definita “memoria
magnetica dell’acqua”, su cui si basa la parte biochimica della Medicina
Omeopatica, inizia negli anni ’70 con la pubblicazione dell’articolo di M.S
Markov e collaboratori (1975). In questo lavoro viene esposto come l’acqua,
sottoposta a un campo magnetico statico molto basso e somministrata a vegetali
e animali, inducesse delle variazioni nei loro parametri biologici, quali:
consumo di ossigeno nelle piante e variazioni di peso, contenuto in leucociti,
eritrociti e emoglobina nei ratti5.
La letteratura scientifica è piena di studi simili
svolti fino ai giorni nostri sulle capacità dell’acqua di “memorizzare” i campi
magnetici a cui era stata sottoposta.
E’ importante considerare che mediamente l’acqua
costituisce il 60-70% del nostro corpo. Pervade ogni singola cellula del nostro
organismo e rende possibile la comunicazione tra i vari tessuti cellulari.
Regola tutte le funzioni dell’organismo, quelle strutturali, digerenti,
metaboliche e cardiocircolatorie. L’acqua agisce come solvente, veicola
sostanze, per cui trasporta nutrienti e regola la pressione osmotica nelle
cellule. Poiché ci permette di pensare, essa è inoltre responsabile della
nostra consapevolezza6; pertanto è fondamentale per permettere i processi
biochimici alla base della vita.
Nel contesto del rimedio Omeopatico, l’acqua si
comporta da eccipiente. Ogni molecola (come quella che va a costituire la
sostanza usata per fare un dato rimedio omeopatico) presenta un campo magnetico
e gruppi di queste presentano dei campi magnetici di bassissima frequenza che mediante
la diluizione sono capaci di modificare la frequenza fondamentale del campo
elettromagnetico dell’acqua e dunque in grado di indurre modificazioni su altre
strutture biologiche trattate con la stessa. Pertanto le interazioni indotte da
un rimedio omeopatico viaggiano su piani molto sottili e non ancora del tutto
chiari, ma non per questo risultano meno efficaci.
Un altro personaggio importante che non si può non
considerare nel parlare delle straordinarie proprietà dell’acqua è lo
scienziato e ricercatore giapponese Masaru Emoto. Dal 1999 ha pubblicato
diversi libri in cui dimostra la suscettibilità dell’acqua a suoni e parole. Il
suo metodo consiste nell’esaminare al microscopio e fotografare, cristalli che
si formano durante il congelamento di diversi tipi di acqua. In principio ha
analizzato in questo modo l’acqua di rubinetto, di sorgente, di laghi e paludi,
ma poi ha voluto provare a sottoporre l’acqua alle vibrazioni di vari tipi di
musica, a parole scritte e dette. Il risultato è stato ottenere dei cristalli
incredibilmente diversi in funzione dello stimolo indotto7.
Nonostante abbia eseguito più volte l’esperimento con risultati analoghi, ha
riscontrato notevoli resistenze dalla comunità scientifica, che non condivide
le conclusioni sull’estreme capacità dell’acqua di potersi modificare a stimoli
diversi.
Spesso parole come Scienza, Scientifico,
Scientificamente dimostrato, vengono issate come bandiere e acquistano valore
di dogma assoluto al pari di una religione. La Scienza è una metodica di valutazione
rigorosa dei fenomeni, creata dall'uomo, che si è affinata e evoluta nel tempo,
ma spesso usata anche come bandiera contro coloro che hanno usato proporre
modelli diversi. Anche la Medicina ha issato con violenza questo stendardo, tal
volta a ragione, ma tal volta commettendo qualche errore importante; uno fra
tutti il caso del medico ungherese Ignác Fülöp Semmelweis (1818-1865), meglio
conosciuto come il Salvatore delle Madri. Attraverso un attenta valutazione
dell’alto tasso di mortalità delle puerpere aveva ipotizzato che questo fosse
dovuto a infezioni trasmesse dalla scarsa igiene dei medici che le facevano
partorire. In un periodo storico in cui la microbiologia era agli albori e le
metodiche di trasmissione delle infezioni erano sconosciute, Semmelweis si era
dimostrato un pioniere e per questo contro il sistema scientifico del tempo.
Per le sue affermazioni fu fatto chiudere in manicomio dove morì nel 18658. Se al tempo la comunità scientifica commise un
tale colossale errore, perché oggi dovrebbe essere priva di dubbi, unica
fondamento di verità, assoluta espressione di conoscenza? Non è escluso che fra
cento anni le conclusioni a cui siamo arrivati oggi, possano essere
completamente diverse. Se non ci fosse più spazio per l'evoluzione o le scoperte,
vorrebbe dire che siamo in un mondo perfetto, in cui tutto è già stato
definito. Se così è, guardandomi intorno, mi viene da dire che forse da qualche
parte ci deve essere stato un errore!
Contatti: FEDERICO DEL CONTE - medico omeopata
www.federicodelconte.it - info@federicodelconte.it
Bibbliografia:
- William Shakespear da “Amleto”
- https://it.wikipedia.org/wiki/Omeopatia
- Massimo Sperini, Fabrizio Guidi: “Introduzione alla conoscenza dell’acqua”: 1999
- Manzelli P., Masini G. e Costa M.: “i segreti dell’acqua. L’opera scientifica di G. Picardi”. Di Renzo, Roma: 1994
- M. S. Markov, S. I. Todorov, Maria R. Ratcheva: “Biomagnetic Effect of the Constant Magnetic Field Action on Water and Physiological Activity”. Physical and Chemical Bases of Biological Information Transfer: 1975, pp 441-449
- Barbara Hendel: “Acqua e Sale, inesauribile fonte di vita”. Ina: 2001, pp 45-79
- http://www.disinformazione.it/water.htm
- http://it.wikipedia.org/wiki/Ign%C3%A1c_F%C3%BCl%C3%B6p_Semmelweis