MONTALCINO - VAL D'ORCIA: Zitto! Effetti retroattivi di sincerità mal gestita, domenica 17 Marzo, ore 17.30 a Montalcino, al Teatro degli Astrusi, uno spettacolo di Gianluca Musiu, con Clara Sancricca e Gianluca Musiu.
"Zitto" e' una storia di contraddizioni, di forme che vorrebbero essere contenuti e di contenuti incontenibili come i bianchi disegni nel cielo; la storia di un amore, di un cane che mi volge le spalle, dei mesi che corrono quando ci si sta per lasciare, del senso dei sensi di colpa, di un mal di spalle che diventa colite, di quello che si vorrebbe fare quando non lo si può più fare, della paura di
rimanere soli, di un eritema solare, di un alito che si appesantisce quando non ci si ama più, della cellulite al telefono, di un pediluvio dopo un matrimonio.
"Zitto" è un consiglio e una domanda. Il filo tra due punti sospesi, un percorso che si fa sulle punte, il dolore di una caduta. Come il colesterolo buono e cattivo anche la sincerità ha una sorella gemella da evitare: quella che sfida il senso di appartenenza carnale, l ' orgoglio, l'istinto al di la' di ogni discorso e di tutti i buoni intenti. Il tradimento è questione di sangue e Marta non ha strumenti per perdonare. Luca non ha strumenti per essere fedele. Tutto sarebbe rimasto come prima senza quella confessione. E l'amore? E' l'equilibrio degli impulsi, delle ragioni mie e dell'altro, delle comprensioni, dell'essere uomini e animali: la maratona di un funambolo.
Due attori. Un percorso ironico, grottesco, comico, tra parole leggere e pesantezza di ciò che facciamo diventare indispensabile. L'occasione per dirsi la verità, l'occasione per tacere.
"Zitto" e' una storia di contraddizioni, di forme che vorrebbero essere contenuti e di contenuti incontenibili come i bianchi disegni nel cielo; la storia di un amore, di un cane che mi volge le spalle, dei mesi che corrono quando ci si sta per lasciare, del senso dei sensi di colpa, di un mal di spalle che diventa colite, di quello che si vorrebbe fare quando non lo si può più fare, della paura di
rimanere soli, di un eritema solare, di un alito che si appesantisce quando non ci si ama più, della cellulite al telefono, di un pediluvio dopo un matrimonio.
"Zitto" è un consiglio e una domanda. Il filo tra due punti sospesi, un percorso che si fa sulle punte, il dolore di una caduta. Come il colesterolo buono e cattivo anche la sincerità ha una sorella gemella da evitare: quella che sfida il senso di appartenenza carnale, l ' orgoglio, l'istinto al di la' di ogni discorso e di tutti i buoni intenti. Il tradimento è questione di sangue e Marta non ha strumenti per perdonare. Luca non ha strumenti per essere fedele. Tutto sarebbe rimasto come prima senza quella confessione. E l'amore? E' l'equilibrio degli impulsi, delle ragioni mie e dell'altro, delle comprensioni, dell'essere uomini e animali: la maratona di un funambolo.
Due attori. Un percorso ironico, grottesco, comico, tra parole leggere e pesantezza di ciò che facciamo diventare indispensabile. L'occasione per dirsi la verità, l'occasione per tacere.