Brunello e itinerari mozzafiato fanno salire dell'8% il volume d'affari. Intanto Vissani, Bottura e Cracco presentano curiosi abbinamenti
Complessivamente, ricorda il vicepresidente del Consorzio del Brunello Donatella Cinelli Colombini, "tra semplici 'escursionisti' e turisti veri e propri, Montalcino e il suo territorio contano ogni anno 1,5 milioni di giornate turistiche. L'economia che ruota intorno al turismo è quasi pari a quello del vino per volume d'affari, perché è più ampia e abbraccia anche il bacino della vicina Valdorcia". Le aziende del settore enoturistico di Montalcino (ristoranti, alberghi, enoteche, ecc.) hanno chiuso il 2012 con una crescita dell'8%: 29,7 milioni di euro contro i 27,5 dell'anno precedente. Montalcino rappresenta poi un'ottima punto di partenza per innumerevoli itinerari.
A meno di 10 chilometri di distanza, in direzione di Castelnuovo dell'Abate, si trova la splendida abbazia di di S. Antimo (XII sec.), che si presenta come uno dei più alti esempi di romanico-francese presenti in Italia. L'Abbazia si dice fondata da Carlo Magno, e anche oggi durante la messa si possono ascoltare i canti gregoriani intonati da monaci francesi. Imperdibile poi un passagio per le Crete senesi (in stagione di tartufi non perdetevi il 'bianco' di San Giovanni d'Asso) oppure un 'giro' tra le bellezze della Valdorcia, il cui paesaggio è stato eletto patrimonio dell'umanità dell'Unesco, alla scoperta di incantevoli borghi medievali come Pienza, rinomata anche per il pecorino, la piccola Monticchiello, o ancora San Quirico d'Orcia e Abbadia San Salvatore, oppure proseguire fino a Montepulciano.
Chi, 'ebbro' di vigne colline, vuole vedere un altro tipo di paesaggio può scegliere di avventurarsi verso le pendici del Monte Amiata, un antico vulcano ormai spento, che offre, tra l'altro, un paesaggio più montano in cui fare anche escursioni. Per chi è in cerca di relax può dirigersi verso le terme libere di Bagni San Filippo, di Bagno Vignoni o di Petriolo o scegliere veri e propri stabilimenti come quelli di Chianciano Terme. A chi è appassionato di bicicletta, trekking o corsa, il territorio di Montalcino offre la possibilità di percorrere una parte de L'Eroica, corsa ciclistica che si svolge interamente su strade bianche , o dell'antica via Francigena.
BRUNELLO? GLI ABBINAMENTI DI VISSANI, BOTTURA E CRACCO
Gianfranco Vissani, Massimo Bottura e Carlo Cracco, tre chef di eccezione che tra classicità e innovazione propongono piatti e ricette da abbinare al Brunello di Montalcino. E' quanto segnala il sito internet Montalcinonews che ha intervistato i tre grandi cuochi italiani. Secondo Vissani "il Brunello di Montalcino è uno di quei vini che ognuno dovrebbe avere in cantina. Mi piace abbinare al Brunello un piatto semplice come un risotto alla camonilla, con delle 'pallettine' di gamberoni rossi passate nel tartufo nero. Tutto è delicato - aggiunge - la camomilla ti avvolge e risalta il Brunello, magari bevuto a una temperatura più fresca, come un tempo si faceva nelle campagne coi vini rossi in estate".
Massimo Bottura ha pensato invece al Brunello per creare un piatto da servire in America, in occasione delle cene che preparerà per l'anno della cultura italiana negli Stati Uniti. "Ho creato un piatto - racconta - con una salsa classica al Brunello che servirò prossimamente in Usa nelle tre cene per l'anno della cultura italiana in America". Un piatto, spiega il grande chef, di "crema di patate e salsa di Brunello su vitello grigliato", che unisce "l'eleganza toscana con l'importanza di un vino come il Brunello. Una salsa senza burro in cui il Brunello si esalta".
Carlo Cracco guarda invece alla tradizione toscana per un abbinamento d'eccezione. "L'abbinamento con il Brunello che mi viene in mente per primo - sottolinea - è forse con la ribollita e il peposo che ho mangiato di recente. Sono piatti intensi e il Brunello ci sta da Dio. Un bel mangiare e un bel bere che unisce la cucina toscana e il vino d'eccellenza toscano".
Grande vino e rinomate cantine ma anche bellezze paesaggistiche, prodotti tipici, affascinanti borghi medievali e splendide abbazie. Montalcino e i territori circostanti offrono al turista e viaggiatore una scelta quasi infinita di itinerari e paesaggi mozzafiato tutti da scoprire. La stessa città di Montalcino, la sua Fortezza, i musei e i bellissimi scorci, rappresentano
una tappa d'obbligo per il turista. Così come d'obbligo è non farsi mancare una visita alle tante cantine, potendo degustare Brunello con la vista che si perde tra le vigne.
una tappa d'obbligo per il turista. Così come d'obbligo è non farsi mancare una visita alle tante cantine, potendo degustare Brunello con la vista che si perde tra le vigne.
Complessivamente, ricorda il vicepresidente del Consorzio del Brunello Donatella Cinelli Colombini, "tra semplici 'escursionisti' e turisti veri e propri, Montalcino e il suo territorio contano ogni anno 1,5 milioni di giornate turistiche. L'economia che ruota intorno al turismo è quasi pari a quello del vino per volume d'affari, perché è più ampia e abbraccia anche il bacino della vicina Valdorcia". Le aziende del settore enoturistico di Montalcino (ristoranti, alberghi, enoteche, ecc.) hanno chiuso il 2012 con una crescita dell'8%: 29,7 milioni di euro contro i 27,5 dell'anno precedente. Montalcino rappresenta poi un'ottima punto di partenza per innumerevoli itinerari.
A meno di 10 chilometri di distanza, in direzione di Castelnuovo dell'Abate, si trova la splendida abbazia di di S. Antimo (XII sec.), che si presenta come uno dei più alti esempi di romanico-francese presenti in Italia. L'Abbazia si dice fondata da Carlo Magno, e anche oggi durante la messa si possono ascoltare i canti gregoriani intonati da monaci francesi. Imperdibile poi un passagio per le Crete senesi (in stagione di tartufi non perdetevi il 'bianco' di San Giovanni d'Asso) oppure un 'giro' tra le bellezze della Valdorcia, il cui paesaggio è stato eletto patrimonio dell'umanità dell'Unesco, alla scoperta di incantevoli borghi medievali come Pienza, rinomata anche per il pecorino, la piccola Monticchiello, o ancora San Quirico d'Orcia e Abbadia San Salvatore, oppure proseguire fino a Montepulciano.
Chi, 'ebbro' di vigne colline, vuole vedere un altro tipo di paesaggio può scegliere di avventurarsi verso le pendici del Monte Amiata, un antico vulcano ormai spento, che offre, tra l'altro, un paesaggio più montano in cui fare anche escursioni. Per chi è in cerca di relax può dirigersi verso le terme libere di Bagni San Filippo, di Bagno Vignoni o di Petriolo o scegliere veri e propri stabilimenti come quelli di Chianciano Terme. A chi è appassionato di bicicletta, trekking o corsa, il territorio di Montalcino offre la possibilità di percorrere una parte de L'Eroica, corsa ciclistica che si svolge interamente su strade bianche , o dell'antica via Francigena.
BRUNELLO? GLI ABBINAMENTI DI VISSANI, BOTTURA E CRACCO
Gianfranco Vissani, Massimo Bottura e Carlo Cracco, tre chef di eccezione che tra classicità e innovazione propongono piatti e ricette da abbinare al Brunello di Montalcino. E' quanto segnala il sito internet Montalcinonews che ha intervistato i tre grandi cuochi italiani. Secondo Vissani "il Brunello di Montalcino è uno di quei vini che ognuno dovrebbe avere in cantina. Mi piace abbinare al Brunello un piatto semplice come un risotto alla camonilla, con delle 'pallettine' di gamberoni rossi passate nel tartufo nero. Tutto è delicato - aggiunge - la camomilla ti avvolge e risalta il Brunello, magari bevuto a una temperatura più fresca, come un tempo si faceva nelle campagne coi vini rossi in estate".
Massimo Bottura ha pensato invece al Brunello per creare un piatto da servire in America, in occasione delle cene che preparerà per l'anno della cultura italiana negli Stati Uniti. "Ho creato un piatto - racconta - con una salsa classica al Brunello che servirò prossimamente in Usa nelle tre cene per l'anno della cultura italiana in America". Un piatto, spiega il grande chef, di "crema di patate e salsa di Brunello su vitello grigliato", che unisce "l'eleganza toscana con l'importanza di un vino come il Brunello. Una salsa senza burro in cui il Brunello si esalta".
Carlo Cracco guarda invece alla tradizione toscana per un abbinamento d'eccezione. "L'abbinamento con il Brunello che mi viene in mente per primo - sottolinea - è forse con la ribollita e il peposo che ho mangiato di recente. Sono piatti intensi e il Brunello ci sta da Dio. Un bel mangiare e un bel bere che unisce la cucina toscana e il vino d'eccellenza toscano".
Fonte: ANSA