VAL D'ORCIA & DINTORNI: Come cambierà l’agricoltura locale con la nuova Politica Agricola? Se ne parlerà lunedì 18 marzo a San Quirico d'Orcia in un incontro organizzato dalla Cia Siena per informare gli operatori sulle novità della PAC.
Le novità della riforma della Politica Agricole Comune
(Pac) e come cambierà l’agricoltura del territorio senese, saranno i temi al centro dell’incontro con gli agricoltori organizzato dalla Cia Siena, in programma lunedì 18 marzo (ore 9.30) a San Quirico d’Orcia (Casa del Popolo, Via Dante Alighieri). Fra gli interventi anche quello del presidente della Cia Toscana Giordano Pascucci.
Proprio nei giorni scorsi il Parlamento europeo ha approvato i mandati negoziali sulla riforma della Pac “verso il 2020” : «Il passaggio fatto dall’Europarlamento – anticipa Luca Marcucci, presidente Cia senese - consolida le modifiche introdotte con il positivo lavoro della Commissione agricoltura del PE alle proposte della Commissione. Apportando diversi miglioramenti, positivi anche per l’agricoltura della nostra provincia e valorizzando così il ruolo del Parlamento europeo nel processo di codecisione. Ciò consentirà, non appena il Consiglio avrà pronte le sue posizioni, di partire già dall’11 aprile prossimo con il confronto a tre (il cosiddetto “trilogo”), tra Consiglio dei Ministri, Parlamento europeo e Commissione. Da qui a meno di un mese - prosegue Marcucci - entreremo quindi nella fase decisiva del negoziato. Confidiamo che nei prossimi mesi si possano migliorare ulteriormente gli aspetti delle proposte di regolamento ancora non in linea con le esigenze delle imprese agricole».
«Inoltre – conclude il direttore della Cia Siena Roberto Bartolini - rimane da sciogliere il nodo delle risorse. Il segnale negativo di Strasburgo sull’accordo politico del Consiglio europeo in materia di prospettive finanziarie 2014-2020 è condivisibile; ma non dobbiamo rischiare che nel riesame del dossier si pregiudichi ulteriormente la spesa agricola europea. Il Consiglio europeo aveva previsto il 7-8 febbraio una riduzione del budget incentrata praticamente solo sulla rubrica agricoltura; un controsenso che non é certo il caso di far diventare un paradosso».
Le novità della riforma della Politica Agricole Comune
(Pac) e come cambierà l’agricoltura del territorio senese, saranno i temi al centro dell’incontro con gli agricoltori organizzato dalla Cia Siena, in programma lunedì 18 marzo (ore 9.30) a San Quirico d’Orcia (Casa del Popolo, Via Dante Alighieri). Fra gli interventi anche quello del presidente della Cia Toscana Giordano Pascucci.
Proprio nei giorni scorsi il Parlamento europeo ha approvato i mandati negoziali sulla riforma della Pac “verso il 2020” : «Il passaggio fatto dall’Europarlamento – anticipa Luca Marcucci, presidente Cia senese - consolida le modifiche introdotte con il positivo lavoro della Commissione agricoltura del PE alle proposte della Commissione. Apportando diversi miglioramenti, positivi anche per l’agricoltura della nostra provincia e valorizzando così il ruolo del Parlamento europeo nel processo di codecisione. Ciò consentirà, non appena il Consiglio avrà pronte le sue posizioni, di partire già dall’11 aprile prossimo con il confronto a tre (il cosiddetto “trilogo”), tra Consiglio dei Ministri, Parlamento europeo e Commissione. Da qui a meno di un mese - prosegue Marcucci - entreremo quindi nella fase decisiva del negoziato. Confidiamo che nei prossimi mesi si possano migliorare ulteriormente gli aspetti delle proposte di regolamento ancora non in linea con le esigenze delle imprese agricole».
«Inoltre – conclude il direttore della Cia Siena Roberto Bartolini - rimane da sciogliere il nodo delle risorse. Il segnale negativo di Strasburgo sull’accordo politico del Consiglio europeo in materia di prospettive finanziarie 2014-2020 è condivisibile; ma non dobbiamo rischiare che nel riesame del dossier si pregiudichi ulteriormente la spesa agricola europea. Il Consiglio europeo aveva previsto il 7-8 febbraio una riduzione del budget incentrata praticamente solo sulla rubrica agricoltura; un controsenso che non é certo il caso di far diventare un paradosso».