(Tratto da www.montalcinonews.com)
Il Consorzio del Brunello di Montalcino vuole garantire l’autenticità del prodotto vinificato con lo studio degli antociani, i pigmenti idrosolubili presenti nell’uva, attraverso i quali è possibile risalire all’origine del prodotto vinificato. È questo il progetto di ricerca scientifica presentato all’Ambasciata
italiana di Washington venerdì 1 febbraio. A dare la notizia l’agenzia “Il Velino” che riporta le dichiarazioni dell’ambasciatore italiano in Usa Claudio Bisogniero: “la presentazione seguita da una degustazione, è stata accolta con vivissimo interesse dai partecipanti come primo importante passo verso la possibilità di determinare su basi scientifiche l’impiego di vitigni provenienti da un determinato territorio nella vinificazione”. La ricerca scientifica, finanziata dal Consorzio del Brunello di Montalcino, è condotta dall’Istituto di San Michele all’Adige e, in parte, è già stata pubblicata sul “Journal af Agricultural and Food Chemistry”. I risultati dei quattro anni di studio, sono stati presentati durante l’iniziativa a cui erano presenti anche Donatella Cinelli Colombini, vicepresidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, Stefano Campatelli, direttore del Consorzio, i rappresentanti del TTB (Alcool and Tobacco Tax and Trade Bureau) del Dipartimento del Tesoro, Department of Agriculture, Custom and Border Protection, Dipartimento del Commercio, importatori di vini e giornalisti.
Il Consorzio del Brunello di Montalcino vuole garantire l’autenticità del prodotto vinificato con lo studio degli antociani, i pigmenti idrosolubili presenti nell’uva, attraverso i quali è possibile risalire all’origine del prodotto vinificato. È questo il progetto di ricerca scientifica presentato all’Ambasciata
italiana di Washington venerdì 1 febbraio. A dare la notizia l’agenzia “Il Velino” che riporta le dichiarazioni dell’ambasciatore italiano in Usa Claudio Bisogniero: “la presentazione seguita da una degustazione, è stata accolta con vivissimo interesse dai partecipanti come primo importante passo verso la possibilità di determinare su basi scientifiche l’impiego di vitigni provenienti da un determinato territorio nella vinificazione”. La ricerca scientifica, finanziata dal Consorzio del Brunello di Montalcino, è condotta dall’Istituto di San Michele all’Adige e, in parte, è già stata pubblicata sul “Journal af Agricultural and Food Chemistry”. I risultati dei quattro anni di studio, sono stati presentati durante l’iniziativa a cui erano presenti anche Donatella Cinelli Colombini, vicepresidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, Stefano Campatelli, direttore del Consorzio, i rappresentanti del TTB (Alcool and Tobacco Tax and Trade Bureau) del Dipartimento del Tesoro, Department of Agriculture, Custom and Border Protection, Dipartimento del Commercio, importatori di vini e giornalisti.