Pienza - Val d'Orcia - Nello storico spazio del Chiostro della Chiesa di San Francesco a Pienza dal prossimo 22 settembre vengono esposti una decina di dipinti astratti di grandi e medie dimensioni di Michele De Luca insieme a dodici testi poetici di Antonella Zagaroli, proposti come installazioni. Alla mostra si associa un evento di presentazione alla presenza delle autorità istituzionali e dei mecenati che ne hanno
permesso la realizzazione pubblica. Saranno presenti Fabrizio Fè, Sindaco di Pienza, Marco Paglialunga, Presidente Anghel Hotels, i critici Gabriella De Marco - ordinario di Storia dell’Arte Contemporanea all’ Università di Palermo - e Giorgio Patrizi - ordinario di Letteratura italiana all’Università del Molise - che, insieme agli artisti, illustreranno la mostra.
Al di là d’ogni luce - titolo tratto da un verso conclusivo “denuda al di là d’ogni luce”di una testo tratto dalla breve raccolta dal titolo omonimo ma col sottotitolo (Nei giorni di crisi) di Antonella Zagaroli - è un percorso di epifania della luce, luce fisica e interiore che è espressione di ogni aspetto della vita e dell’arte. Il lavoro personale di entrambi è un vedere intorno, vedere altro, vedere altri, vedere oltre coniugato col vedere dentro.De Luca è un pittore che da anni lavora su un’originale linea di ricerca astratta che vede nella luce un dato di costante riferimento. Scrive nel catalogo della mostra Gabriella De Marco: “Michele De Luca, solitario, pur se non isolato, nella sua riflessione sulle modalità del fare arte, ha portato avanti negli anni, un pensiero basato sull'approfondimento, tramite la pittura, del concetto di spazio-tempo, di energia, di velocità, con incredibili punti di contatto non solo con la grande esperienza delle avanguardie del primo novecento europeo ma con la fisica e l'astronomia (…). Una pittura da intendere non come espressione di stupore e meraviglia ma come deposito profondo di idee, intuizioni, novità”.
Di Antonella Zagaroli scrive Giorgio Patrizi: “le sue composizioni poetiche -distillato di una lunga frequentazione della poesia che, nel corso di diversi decenni, ha dato frutti importanti- si snodano su una serie di immagini di forte pregnanza visiva e sonora spezzando i modi tradizionali della sintassi per costruirsi un efficacissimo strumento di riflessione, di denuncia, di accoglienza, di polemica.”(…)“In questa mostra le sue composizioni si propongono con una fresca ricchezza di modelli che offrono l’occasione per una riflessione complessa sulla scrittura in versi, sul gesto, creativo e meditativo, che soggioga la parola per forzarla verso nuove espressività. (…) Qui la poetessa costruisce un’articolata conversazione con le cose –e dunque con i loro colori, le dinamiche che da esse muovono, la loro funzionalità in eterno movimento, che rende necessario lo scambio e l’interpretazione.(…) C’è, poi, qui un altro dato importante: la sua modalità. Non affidata alla precarietà, sia pure affascinante, di una parola detta, voce affabulante nella fisicità volatile del qui e ora: ma poesia che tende a farsi oggetto, che ritrova il proprio senso più compiuto e duraturo nel depositarsi su un supporto materiale, esibire le proprie parole a partire dal loro disporsi in una scrittura aperta all’atto complesso di leggere e di rapportarsi al senso più profondo del testo.”
permesso la realizzazione pubblica. Saranno presenti Fabrizio Fè, Sindaco di Pienza, Marco Paglialunga, Presidente Anghel Hotels, i critici Gabriella De Marco - ordinario di Storia dell’Arte Contemporanea all’ Università di Palermo - e Giorgio Patrizi - ordinario di Letteratura italiana all’Università del Molise - che, insieme agli artisti, illustreranno la mostra.
Al di là d’ogni luce - titolo tratto da un verso conclusivo “denuda al di là d’ogni luce”di una testo tratto dalla breve raccolta dal titolo omonimo ma col sottotitolo (Nei giorni di crisi) di Antonella Zagaroli - è un percorso di epifania della luce, luce fisica e interiore che è espressione di ogni aspetto della vita e dell’arte. Il lavoro personale di entrambi è un vedere intorno, vedere altro, vedere altri, vedere oltre coniugato col vedere dentro.De Luca è un pittore che da anni lavora su un’originale linea di ricerca astratta che vede nella luce un dato di costante riferimento. Scrive nel catalogo della mostra Gabriella De Marco: “Michele De Luca, solitario, pur se non isolato, nella sua riflessione sulle modalità del fare arte, ha portato avanti negli anni, un pensiero basato sull'approfondimento, tramite la pittura, del concetto di spazio-tempo, di energia, di velocità, con incredibili punti di contatto non solo con la grande esperienza delle avanguardie del primo novecento europeo ma con la fisica e l'astronomia (…). Una pittura da intendere non come espressione di stupore e meraviglia ma come deposito profondo di idee, intuizioni, novità”.
Di Antonella Zagaroli scrive Giorgio Patrizi: “le sue composizioni poetiche -distillato di una lunga frequentazione della poesia che, nel corso di diversi decenni, ha dato frutti importanti- si snodano su una serie di immagini di forte pregnanza visiva e sonora spezzando i modi tradizionali della sintassi per costruirsi un efficacissimo strumento di riflessione, di denuncia, di accoglienza, di polemica.”(…)“In questa mostra le sue composizioni si propongono con una fresca ricchezza di modelli che offrono l’occasione per una riflessione complessa sulla scrittura in versi, sul gesto, creativo e meditativo, che soggioga la parola per forzarla verso nuove espressività. (…) Qui la poetessa costruisce un’articolata conversazione con le cose –e dunque con i loro colori, le dinamiche che da esse muovono, la loro funzionalità in eterno movimento, che rende necessario lo scambio e l’interpretazione.(…) C’è, poi, qui un altro dato importante: la sua modalità. Non affidata alla precarietà, sia pure affascinante, di una parola detta, voce affabulante nella fisicità volatile del qui e ora: ma poesia che tende a farsi oggetto, che ritrova il proprio senso più compiuto e duraturo nel depositarsi su un supporto materiale, esibire le proprie parole a partire dal loro disporsi in una scrittura aperta all’atto complesso di leggere e di rapportarsi al senso più profondo del testo.”