(tratto da www.frescodiweb.it)
I due Comuni hanno siglato un accordo che punta al recupero dell’identità culturale locale attraverso la valorizzazione del territorio. Fra i firmatari l’associazione delle vie Francigene
SARTEANO - Il trait d'union fra Sarteano e Radicofani sarà la via Francigena. Proprio in questi giorni è stato siglato un protocollo d'intesa che ha
visto protagonisti i sindaci dei rispettivi Comuni, Francesco Landi e Massimo Magrini, e il rappresentante dell'associazione toscana delle Vie Francigene, Stefano Tacconi.
Monitoraggio ambientale e recupero del territorio con lo scopo finale di promozione e valorizzazione, con opportunità maggiori per l'economia locale, questi gli obiettivi cardine al centro del documento. E ancora «recupero dell'identità delle culture locali, attraverso la riscoperta dei territori con conseguente valorizzazione - si legge nel protocollo, - attuando sistematicamente sugli stessi un monitoraggio preventivo a beneficio della tutela del territorio stesso».
D'esempio in questa direzione il progetto della Via Francigena, per questo motivo l'associazione toscana delle Vie Francigene, considerato il progetto europeo e la forte esperienza, è stata ritenuta un valido partner.
Intanto si prefigura un gruppo di lavoro tra i tre soggetti, con almeno un rappresentante ciascuno, per un progetto che ha visto protagonisti l'assessore sarteanese Mauro Crociani e quello di Radicofani Fausto Cecconi. «Si tratta di un primo importante passo - osserva il sindaco sarteanese Francesco Landi - verso una strategia di promozione che guarda necessariamente agli altri territori. Nessun comune, dalle nostre parti, può avere la forza di un'offerta capace di determinarne l'autosufficienza. Ben vengano allora programmi di dimensione addirittura europea, come quello sulle Vie Francigene, che ci permettono di allargare gli orizzonti e di pescare da un bacino internazionale».
Radicofani, a sua volta, ha ritenuto di non chiudersi nel mito di Ghino di Tacco e nel primato che ha come luogo strategico dell'antica via. «La Francigena ha fatto lo nostra fortuna - osserva il sindaco di Radicofani Massimo Magrini - ma in quanto punto di incontro e di passaggio, di forti contaminazioni. Con questo spirito dobbiamo cercare punti di collaborazione con altri enti».
Quindi un progetto che si basa su un messaggio che arriva forte e chiaro dal passato, quello dell'interazione fra piccoli centri, che ottengono un valore aggiunto incrementando contatti e strategie unitarie. Sui rapporti tra territori, dal punto di vista logistico ed economico, non si inventa nulla: l'importanza di Radicofani, e la nascita dell'abbazia di Spineto, nel comune di Sarteano, si devono al collegamento tra la Via Francigena e la Via Teutonica, che transitava nella zona della Chiana, provenendo dalla Germania.
I due Comuni hanno siglato un accordo che punta al recupero dell’identità culturale locale attraverso la valorizzazione del territorio. Fra i firmatari l’associazione delle vie Francigene
SARTEANO - Il trait d'union fra Sarteano e Radicofani sarà la via Francigena. Proprio in questi giorni è stato siglato un protocollo d'intesa che ha
visto protagonisti i sindaci dei rispettivi Comuni, Francesco Landi e Massimo Magrini, e il rappresentante dell'associazione toscana delle Vie Francigene, Stefano Tacconi.
Monitoraggio ambientale e recupero del territorio con lo scopo finale di promozione e valorizzazione, con opportunità maggiori per l'economia locale, questi gli obiettivi cardine al centro del documento. E ancora «recupero dell'identità delle culture locali, attraverso la riscoperta dei territori con conseguente valorizzazione - si legge nel protocollo, - attuando sistematicamente sugli stessi un monitoraggio preventivo a beneficio della tutela del territorio stesso».
D'esempio in questa direzione il progetto della Via Francigena, per questo motivo l'associazione toscana delle Vie Francigene, considerato il progetto europeo e la forte esperienza, è stata ritenuta un valido partner.
Intanto si prefigura un gruppo di lavoro tra i tre soggetti, con almeno un rappresentante ciascuno, per un progetto che ha visto protagonisti l'assessore sarteanese Mauro Crociani e quello di Radicofani Fausto Cecconi. «Si tratta di un primo importante passo - osserva il sindaco sarteanese Francesco Landi - verso una strategia di promozione che guarda necessariamente agli altri territori. Nessun comune, dalle nostre parti, può avere la forza di un'offerta capace di determinarne l'autosufficienza. Ben vengano allora programmi di dimensione addirittura europea, come quello sulle Vie Francigene, che ci permettono di allargare gli orizzonti e di pescare da un bacino internazionale».
Radicofani, a sua volta, ha ritenuto di non chiudersi nel mito di Ghino di Tacco e nel primato che ha come luogo strategico dell'antica via. «La Francigena ha fatto lo nostra fortuna - osserva il sindaco di Radicofani Massimo Magrini - ma in quanto punto di incontro e di passaggio, di forti contaminazioni. Con questo spirito dobbiamo cercare punti di collaborazione con altri enti».
Quindi un progetto che si basa su un messaggio che arriva forte e chiaro dal passato, quello dell'interazione fra piccoli centri, che ottengono un valore aggiunto incrementando contatti e strategie unitarie. Sui rapporti tra territori, dal punto di vista logistico ed economico, non si inventa nulla: l'importanza di Radicofani, e la nascita dell'abbazia di Spineto, nel comune di Sarteano, si devono al collegamento tra la Via Francigena e la Via Teutonica, che transitava nella zona della Chiana, provenendo dalla Germania.