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I Rovi

di Luigi Giannelli          
(VAL D'ORCIA - terra d'eccellenza, n°7)
Abbiamo visto come la Val d’ Orcia sia costituita da un suolo ricco, mutevole, anche sul piano strettamente chimico, e quindi ben dotato di varietà vegetali (e animali), anche se ci sono degli elementi più comuni di altri.
Stavolta vorremmo dedicarci ad una delle specie (anzi, insieme di specie) più odiate dai campagnoli di altri tempi, ovvero i Rovi (chiamati “Roghi” dai locali).

Noi vogliamo dedicarvi invece un bello spazio, anche perché questa pianta è ed è stata molto importante sia nella gastronomia (le celeberrime “marmellate di More” delle nostre mamme e nonne), sia nella Fitoterapia che nella Gemmoterapia.
Abbiamo parlato di più specie, poiché la più importante è sicuramente il Rovo comune (Rubus fruticosus), più grande ed imponente e che fa anche i frutti più grossi.
Non solo, pur essendo una pianta erbacea, esso compie ampi archi, più duri e rigidi di un ramo di pianta arborea; quando forma le macchie grandi, fa impressione, per le sue dimensioni e “aggressività spinosa”.
Non dimentichiamo poi una cosa: l’uso delle More come medicamento e alimento è antico (lo cita Dioscoride), ma la vera Mora al tempo, era quella di Gelso. Il nostro era la “Mora seconda”, come avrebbero potuto dire allora.

Dioscoride cita il Rovo al Libro IV° della “Materia Medica”, al Cap. 39° (vers. Mattioli).
E soprattutto tralascia la descrizione botanica, considerandolo ‘da ciascuno conosciuto’:
<< Del Rovo.
Il Rovo da ciascuno conosciuto, ha virtù di disseccare ed astringere; fa neri i capelli (1).
La decozione dei rami ristagna il corpo [blocca la diarrea] & parimenti i flussi delle donne [il flusso mestruale]. Giova ai morsi del Prestero (2); rafforza le gengive.
Le foglie masticate giovano alle ulcere della bocca e frenano quelle corrosive.
Giovano alle ulcere della testa che emettono pus & agli occhi.
Le foglie ridotte in poltiglia, si pongono come empiastro sulla zona anale e similmente sulle emorroidi.
Triturate finemente si usano per i dolori di cuore e per le debolezze di stomaco.
I rami e le foglie si pestano e se ne spreme il succo per pressione. Tale succo, inspessito al calore del Sole, è un rimedio ben potente per tutte le affezioni che abbiamo sopra citato.
Il succo delle sue More ben mature, è molto utile per confezionare i rimedi della bocca.
Mangiate quando sono mezze mature, sono antidiarroiche. Stesso effetto ce lo hanno i suoi fiori, bevuti nel Vino.>>.

Ci pare giusto, dopo Dioscoride, e con il consueto riferimento alla “Medicina Tradizionale Mediterranea”, non dimenticarci di Galeno, medico personale, nonché amico dell’ Imperatore Marco Aurelio.
Esso cita il Rovo nel suo “Le virtù dei semplici medicamenti” (“semplici” nel senso “ingredienti puri”; in realtà il testo è dedicato ai tecnici preparatori), al VI Libro dell’opera:
<< Le foglie, le gemme, il frutto, e la radice dei Rovi, partecipano tutti non poco della virtù astringente, ma sono differenti in ciò, cioè, le foglie appena sviluppate e tenere hanno in sé molto
dell’acquoso e poco dell’astringente ed il medesimo quando si tratta dei germogli.
Però, quando si masticano, sanano le ulcerazioni della bocca e possono anche consolidare le ferite.
Il loro equilibrio interno è composto in parte di essenza Fredda e Terrestre [Freddo-Secca] e in parte di essenza Acquea- Tiepida [Caldo-Umida.].
Ma il frutto quando è maturo, ha non poco succo Caldo Equilibrato; il quale è dolce, come abbiamo dimostrato. Perciò, per tale motivo, per un poco di sapore astringente, che vi si ritrova, è assai gradevole al gusto, mangiandolo. Quello che non è maturo, ha in sé di molto del Terrestre [Freddo-Secco], e per questo è acerbo e disseccante. L’ uno e l’altro si conservano secchi e sono quindi più valorosi che freschi. Il fiore ha la medesima forza del frutto immaturo e perciò valgono ambedue nella dissenteria, nella diarrea, negli sputi di Sangue e dove occorre rafforzare le strutture solide.
La radice, oltre ad essere astringente, ha in sé non poca sostanza sottile, in virtù della quale, riesce a rompere la pietra delle reni [calcoli renali e vescicali].>>.

Abbiamo citato i più grandi Autori antichi, Dioscoride e Galeno, su una pianta comune della Val d’Orcia, ahimè non più usata, anzi dimenticata, perfino per fare le marmellate dei frutti!

Dottrina della “Signatura” applicata al Rovo.
Uno dei fenomeni più importanti del mondo antico, è la descrizione dei fenomeni, insomma una forma ben definita di Scienza. Parte di questa scienza è il principio di analogia o di “signatura”, che viene applicato a tutto: se applicato agli esseri umani, abbiamo la Fisiognomica (Segni – Elementi –Umori – Organi), alle piante abbiamo la “Fitognomica” o “Dottrina della Signatura”.
Ogni pianta, mostrando forme, portamenti, colori, aspetti particolari (spine, pelosità, torcimenti, e via dicendo, la dice lunga sulle sue proprietà).
La prima cosa che ci colpisce del Rovo è il fatto che tutto il fusto ed i rami sono pieni di spine triangolari e piegate da un lato, formando una sorta di mezza luna: la complessità della spina, ci pare, indica nel contempo una energia potente che “esce” come un’arma, ma è un’arma che rammenta la scimitarra islamica, dove al Sole della Spada, si unisce la Luna. La base del triangolo indica la sua grande stabilità. Quindi, punta + stabilità + piegatura da scimitarra lunare.

Immediatamente dopo, soprattutto nei soggetti adulti e fitti, in epoca estiva, il fusto ed i rami (che sono poligonali (Terra, Freddo-Secco, Milza/Malinconia), possiedono anche un colore particolare: rosso-porpora, che rappresenta sia la Terra/Malinconia che l’Aria/Sangue.
Ma se il Sangue-Aria, rappresenta l’azione circolatoria e distributrice del corpo, così la Terra-Malinconia, rappresenta l’azione costruttiva-solidificante dei vari organi.
Insomma, il colore porpora rappresenta più di ogni altro l’azione compattante-cicatrizzante sull’elemento Sangue, da parte di droghe o sostanze astringenti-cicatrizzanti di natura Malinconica.
Ovvero, il segno-colore porpora più di ogni altro manifesta l’azione di ricompattazione di tessuti rilassati o con emorragie in corso.

Il Rovo, a nostro modesto parere, simboleggia la sintesi tra forze opposte e complementari, ovvero il blocco delle emorragie e l’essiccazione Fredda, e dall’altra la fluidificazione Caldo-Umida del flusso Sanguigno.
È una pianta, che oltre ad avere proprietà terapeutiche, possiede proprietà “didattiche”; molte piante come il Rovo servono agli Erboristi Tradizionali a comprendere al meglio le forze i gioco tra gli organi, secono la Dottrina Umorale-Medicina Tradizionale Mediterranea.

NOTE
  1. Quasi tutte le piante molto ricche di tannino, ridotte in forma appropriata, magari con l’aggiunta di Sali metallici, tendono a tingere fortemente i capelli e i peli dei mammiferi; inoltre venivano usati per la concia delle pelli. Ciò è dovuto dalla grande affinità tra tannino + ioni metallici (Fe, Cu, ad esempio) + cheratina. 
  2. Prestero: serpente velenosissimo, probabilmente nemmeno europeo, considerando i lunghi viaggi come medico militare fatti da Dioscoride stesso.


 BIBLOGRAFIA
  • Mattioli P.A. “Discorsi sulla Materia Medica di Pedacio Dioscoride Anarzabeo ”    Venezia 1557 (Rist. anastatica Biokyma-Anghiari AR ‘93)           
  • Platone - Opere complete - Editore Sansoni - Firenze 1989
  • Lucrezio T.C. - “De rerum natura” - varie edizioni
  • Apuleio - “Metamorfosi” - varie edizioni
  • Vitruvio P. - “De Architectura” - a cura di P. Gros - Einaudi - Torino 1997
  • Varrone M. T. - “Opere scelte” - Classici UTET 1974 - rist. 1996
  • Plinio G.S. “Storia Naturale” - vers. M.L. Domenichi - Venezia - 1612
  • Plinio G.S. “Storia Naturale” - a cura di G.B. Conte - Einaudi - Torino 1983-1995
  • Plutarco “Quaestiones conviviales” - varie edizioni
  • Cremonese A. - “Direttive sanitarie per le Crociate nella Terra Santa (d)all’ Imperatore Federico II°” . scritta nel 1227
  • Traduzione di una ristampa anastatica Borna-Leipzig - 1913 - Fritz Honger – Dresda
  • Tesi di Laurea in Medicina (Università di Leipzig) -  Robert Noske (alcuni dati sono incerti; il    testo invece è una traduzione originale e conforme).
  • Dioscoride P.  “Materia Medica” - vedi vers. Ruellio - Venezia 1538 e Mattioli - Venezia 1557 e 1568.
  • Galeno C.  “De Compositione medicamentorum secundum locos” - vers. J. Cornario - XVI° sec.
  • Galeno C. “De Antidotis”
  • Galeno C. “De Compositione medicamentorum per genera”   
  • [le tre opere sopra citate fanno parte di una raccolta danneggiata del  XVI° sec.].
  • Galeno C. “Methodi Medendi” - Edizione generale - Venezia 1565
  • Galeno C. “De Simplicium medicamentorum facultatibus” vers.   Gaudano - Lione 1547
  • Galeno C. - “Manualetto di facili preparazioni di rimedi” - trad. di Paolo Crasso da Padova sull’opera di Solone, ripresa da Galeno - parte di raccolta di opere varie di Galeno - Venezia 1565
  • Alessandro di Tralles  - “I Dodici libri di Medicina” - Venezia 1573 (originale: VI° secolo d.C.)
  • Paolo di Egina - “Totius rei mediche” - autore bizantino VII° secolo - ediz. latina Basilea 1556
  • Du Ruel J. (Ruellio) - “Pedacii Dioscoridis Anazarbei De Medicinali Materia Libri Quinque”- Venezia 1538
  • Mattioli P.A. “Discorsi”    Venezia 1557 (Rist. anastatica Biokyma-Anghiari AR ‘93)
  • Galeno C. - “De Theriaca ad Pisonem” - vers. E. Coturri - L. Olschki - Firenze 1959
  • Galeno C. - “De bonis malisque sucis” - vers. A.M. Ieraci Bio - M.D’Auria - Napoli 1987
  • Galeno C. - “Le facoltà naturali” - vers.  - Oscar classici Mondadori - Milano 2000
  • Plateario M. - “Circa instans” - Scuola Salernitana XI°-XII° secolo - ed. italiana “Il libro delle piante medicinali” - Vallardi/Garzanti - Milano 1990
  • Rabelais F. - “Gargantua e Pantagruele” - XVI° secolo - varie edizioni moderne
  • Alessandro di Tralles  “I Dodici libri di Medicina” - Venezia 1573 (originale: VI° secolo d.C.)
  • Avicenna   “Canone della Medicina” - vers. G.Cremonese-correz.A. Alpago - Basilea 1556
  • Avicenna   “Canone della Medicina” - vers. G.Cremonese-correz.A. Alpago - Venezia 1595
  • AA.VV. “Regimen Sanitatis - Flos Medicinae Scholae Salerni” - vers. A.Sinno - Mursia-Milano 1987
  • AA.VV. “Ricettario Fiorentino” - edizione 1498 - a cura dell’Istituto Medico-Farmaceutic de Catalunya Barcelona 1992
  • AA.VV. “Ricettario Fiorentino” - edizione 1550 - a cura di Laboratori Biokyma - Anghiari (AR)
  • Agrippa C. - “De Occulta Philosophia” - Mediterranee - Roma 1980
  • “Culpeper’s Complete Herbal” - W. Foulsham & Co. Ltd - Londra 1972
  • Campanella T. - “Il senso delle cose o La Magia” - F.lli Melita editore - Milano 1980.
  • Fernel J. - “Therapeutices universalis, seu medendi rationis libri septem” - Francoforte 1593
  • Rosaccio G. - “Il Medico” - Venezia 1621
  • Cristini P.B. - “Pratica Medicinale et Osservationi” - Bologna 1680
  • Castelli B.- “Lexicon Medicum Graeco-Latinum” - Padova 1762
  • Baumè A. - “Elementi di Farmacia” - Venezia 1773
  • Murray J.A. - “Apparatus Medicaminum etc.” - Venezia 1795
  • Pazzini A.- “Storia della Medicina” - Società Editrice Libraria - Milano 1947
  • AA.VV. - “Atti del IV° Congresso Nazionale di Erboristeria” - Club Alpino Italiano - Modena 1954  - Ristampa Anastatica a cura di Laboratori Biokyma - Anghiari (AR) 2009
  • Masino C. - “Voci di Spezieria dei secoli XIV°-XVIII°” - Accademia Italiana di Storia della Farmacia                                                                                                                                   Piacenza  1988
  • Guenon R. - “Simboli della Scienza Sacra” - Adelphi - Milano 1980
  • Iozzi S. - “Fitopratica” - Giunti -Firenze 1980
  • Giannelli L. - “L’ Arte dei Profumi” - MIR Edizioni - Montespertoli 1998 - II.a ristampa 2009.
  •  
  • Giannelli L. - “Medicina Tradizionale Mediterranea” - Tecniche Nuove - Milano 2006               
  • Cattabiani A. - “Floriario” - Mondadori - Milano 1996                
  • Brosse J. - “Mitologia degli Alberi” - BUR - Milano 1994 (orig. Edition Plon 1989)
  • Valnet J. - “Cura delle malattie con ortaggi, frutta e cereali” - Giunti - Firenze 197... - attualmente nuove edizioni.
  • Giannelli L. - “Gemmoterapia” - Tradizione Mediterranea, Fisiognomica e Mitologia, Manuale Pratico - Edizioni MIR  - Santiveri - Montespertoli (FI) - 2009