Il Museo petrarchesco piccolomineo è in vetrina a Pienza (Siena) in occasione della mostra e del convegno intitolati “De reditu, Il ritorno: Libri e manoscritti di Pio II fra Quattro e Cinquecento a Pienza”, organizzati dal Comune locale in collaborazione con l’Accademia Senese degli Intronati, la Società Bibliografica Toscana e la Società Esecutori Pie disposizioni di Siena, erede di Palazzo Piccolomini e della sua ricca biblioteca. La mostra è allestita a Palazzo Piccolomini e nella cripta della cattedrale di Pienza da oggi fino all’8 settembre.
L’esposizione si inserisce nel quadro delle celebrazioni del Giubileo pientino, indetto da Benedetto XVI per ricordare i 550 anni dalla dedicazione della Cattedrale di Pienza consacrata il 29 agosto 1462 da Pio II, Enea Silvio Piccolomini, già vescovo di Trieste cui è dedicato il museo di via Madonna del Mare 13.
Sono esposti fra gli altri cinque incunaboli, edizioni rarissime risalenti al XV secolo, e cinque edizioni del secolo XVI possedute dalla Sezione Piccolominea triestina. Di assoluto pregio, in quanto presente in questo solo esemplare superstite, è l’edizione tedesca della Storia di due amanti, opera di Enea Silvio concepita prima della scelta religiosa che compì nel 1444, a 39 anni.
L’esposizione si inserisce nel quadro delle celebrazioni del Giubileo pientino, indetto da Benedetto XVI per ricordare i 550 anni dalla dedicazione della Cattedrale di Pienza consacrata il 29 agosto 1462 da Pio II, Enea Silvio Piccolomini, già vescovo di Trieste cui è dedicato il museo di via Madonna del Mare 13.
Sono esposti fra gli altri cinque incunaboli, edizioni rarissime risalenti al XV secolo, e cinque edizioni del secolo XVI possedute dalla Sezione Piccolominea triestina. Di assoluto pregio, in quanto presente in questo solo esemplare superstite, è l’edizione tedesca della Storia di due amanti, opera di Enea Silvio concepita prima della scelta religiosa che compì nel 1444, a 39 anni.