(tratto da www.intoscana.it)
L'assessore regionale: “Il momento è difficile ma il governo sta smantellando un asse portante dell’economia del Paese”. Se il provvedimento del governo per la revisione della spesa, la spending review, fosse in vigore, non si sarebbe potuto realizzare la mostra di Botero in corso a Pietrasanta, che solo in due settimane ha fatto registrare 15mila
presenze. Non solo, se il provvedimento sarà approvato così com’è, anche la Fondazione Musei Senesi – che racchiude ben 43 strutture fra la Val d’Elsa, il Chianti, Siena, le Crete, la Val di Merse, la Val d’Orcia e il Monte Amiata e la Val di Chiana – sarà con ogni probabilità costretta a chiudere.
“Sono solo due significativi esempi per spiegare che triste scenario si apre per la cultura in Toscana e in Italia, senza contare le pesanti ripercussioni occupazionali – afferma l’assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti -. Il Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge della giunta regionale per concedere sgravi fiscali a chi investe nella cultura: mentre l’esecutivo nazionale pensa a tagliare indiscriminatamente – sottolinea Scaletti – la Toscana offre un nuovo strumento per rilanciare il settore. C’è chi crede nel valore aggiunto della buona politica che sostiene la cultura e chi, invece, preferisce chiudere i rubinetti senza badare al merito. C’è chi, come noi, asseconda il bisogno di cultura dei cittadini, come confermano i dati incoraggianti sul consumo diffusi da Federculture, e chi demolisce senza criterio”. Proprio ieri Federculture – la federazione dei servizi pubblici per cultura, turismo, sport e tempo libero – ha lanciato l’allarme, paventando la chiusura di importanti aziende dell’industria culturale del Paese: da Zetema a Musica per Roma, passando per i Musei civici di Torino e Venezia, il Palexpo, le Film commission di tutta Italia. L’associazione, di cui l’assessore Scaletti è componente del direttivo, ha già presentato una lista di emendamenti correttivi. “Sappiamo che il momento è difficile – ha concluso Scaletti — ma quello che sta facendo il governo non è un taglio, men che meno su sprechi o privilegi, ma lo smantellamento di un asse portante dell’economia del nostro Paese”.
L'assessore regionale: “Il momento è difficile ma il governo sta smantellando un asse portante dell’economia del Paese”. Se il provvedimento del governo per la revisione della spesa, la spending review, fosse in vigore, non si sarebbe potuto realizzare la mostra di Botero in corso a Pietrasanta, che solo in due settimane ha fatto registrare 15mila
presenze. Non solo, se il provvedimento sarà approvato così com’è, anche la Fondazione Musei Senesi – che racchiude ben 43 strutture fra la Val d’Elsa, il Chianti, Siena, le Crete, la Val di Merse, la Val d’Orcia e il Monte Amiata e la Val di Chiana – sarà con ogni probabilità costretta a chiudere.
“Sono solo due significativi esempi per spiegare che triste scenario si apre per la cultura in Toscana e in Italia, senza contare le pesanti ripercussioni occupazionali – afferma l’assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti -. Il Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge della giunta regionale per concedere sgravi fiscali a chi investe nella cultura: mentre l’esecutivo nazionale pensa a tagliare indiscriminatamente – sottolinea Scaletti – la Toscana offre un nuovo strumento per rilanciare il settore. C’è chi crede nel valore aggiunto della buona politica che sostiene la cultura e chi, invece, preferisce chiudere i rubinetti senza badare al merito. C’è chi, come noi, asseconda il bisogno di cultura dei cittadini, come confermano i dati incoraggianti sul consumo diffusi da Federculture, e chi demolisce senza criterio”. Proprio ieri Federculture – la federazione dei servizi pubblici per cultura, turismo, sport e tempo libero – ha lanciato l’allarme, paventando la chiusura di importanti aziende dell’industria culturale del Paese: da Zetema a Musica per Roma, passando per i Musei civici di Torino e Venezia, il Palexpo, le Film commission di tutta Italia. L’associazione, di cui l’assessore Scaletti è componente del direttivo, ha già presentato una lista di emendamenti correttivi. “Sappiamo che il momento è difficile – ha concluso Scaletti — ma quello che sta facendo il governo non è un taglio, men che meno su sprechi o privilegi, ma lo smantellamento di un asse portante dell’economia del nostro Paese”.