(tratto da www.sienafree.it)
Nel corso dell’assemblea svoltasi recentemente al Lingotto di Torino, tre senesi sono stati eletti nei nuovi organismi di Città del Bio, associazione che a oggi raccoglie 183 amministrazioni pubbliche in mezza Europa (ricordiamo che Siena è la prima provincia d’Italia per superficie coltivata, con venticinque mila ettari di terreno condotti con il metodo biologico e 660 aziende bio, di cui ben 190 allevano bestiame).L’assessore all’agricoltura Anna Maria Betti è stata eletta nel consiglio nazionale di Città del Bio, mentre Coordinatore delle Città Bio toscane è Federico Rovetini, consigliere comunale a Castiglione d’Orcia, dove si sono svolte due manifestazioni del premio nazionale “Il Maiale si fa Bio” (a Castiglione, come in tutta la Val d’Orcia, si trovano molte aziende agricole di qualità e numerose sono quelle biologiche).
Presidente di Città del Bio è diventato Claudio Serafini, già coordinatore della rete europea dell’associazione. Cinquantasette anni, laureato in filosofia, fondatore della scuola d’italiano per stranieri “Camprena” in Val d’Orcia, consigliere comunale a Pienza:.
“Il mio obiettivo - afferma Serafini - è di mettermi immediatamente in contatto operativo con le realtà significative che si occupano di cibo e di agricoltura, sia istituzionali che spontanee: appena eletto ho incontrato Carlo Petrini presidente di Slowfood e il sottosegretario alle Politiche Agricole e a breve sarò in un comune dove duecento cittadini hanno chiesto al sindaco di aderire a Città del Bio.
La nostra associazione deve essere in grado di coniugare le esigenze di produttori e consumatori, perché il biologico esca dalla nicchia economica in cui si trova per divenire scelta diffusa e alla portata economica di tutti.
Continueremo di sicuro il progetto di internazionalizzazione, che abbiamo iniziato con il coordinamento europeo di Città del Bio, dove si è cercato di mettere le basi di una rete che colleghi nel concreto le amministrazioni pubbliche del vecchio continente e per questo stesso motivo ho proposto al consiglio, che ha accettato, di nominare vicepresidenti gli amministratori di due delle città che per vocazione sono impegnate in questo progetto: Norimberga e Torino.
Il fulcro dell’attività di Città del Bio sarà in ogni caso nel rapporto tra grandi e piccoli comuni, che attraverso le esperienze di tante amministrazioni di eccellenza sono la linfa vitale del nostro Paese”.