(tratto da www.centritaliaonline.com)
In un decennio la popolazione di immigrati nel territorio senese è aumentata dal 2% all’11%. Il dato è stato fornito dall’assessore al Welfare della provincia di Siena Simonetta Pellegrini aggiungendo come la loro presenza sia utile in termini demografici, economici e lavorativi.
L’assessore ha snocciolato questi dati intervenendo a Monticchiello (frazione di Pienza) a un convegno promosso dall’Arci locale e provinciale insieme al
Cesvot. I due giovani scrittori Jacopo Storni e Malick Samb hanno animato l'iniziativa “Due voci da lontano: il mondo dei migranti e il territorio senese”. Ad aprire il confronto la testimonianza del giornalista fiorentino Storni, contenuta nel suo libro “Sparategli! Nuovi schiavi d'Italia”, un lungo e sconvolgente reportage sulle condizioni di vita degli immigrati, regolari e non, nel nostro paese. Degrado, episodi di violenza e sfruttamento sono i tristi protagonisti descritti dall'autore che per un anno ha vissuto fianco a fianco con prostitute nigeriane minorenni di Castel Volturno, braccianti-schiavi africani nelle campagne del sud Italia, profughi afgani relegati nelle baraccopoli romane, rom dei campi milanesi e raccolto centinaia di testimonianze di esseri umani fuggiti dagli incubi dei loro paesi e quotidianamente alle prese con pregiudizi e abusi. “L'Italia non è un paese razzista - ha commentato lo scrittore - ma molto spesso c'è da parte degli italiani una 'paura verso il diverso', alimentata dall'ignoranza, dall'inconsapevolezza di quelle che sono le storie di queste persone”. “Sparategli!”, titolo voluto dalla casa editrice ma che il giornalista ha sentito sempre più suo, vuole richiamare espressioni, dichiarazioni d'intolleranza verso i migranti usate da alcuni esponenti politici del nostro paese, indifferentemente di destra, centro o sinistra. Malick Samb, autore senegalese 26enne, ha posto invece l'attenzione sull'importanza della comunicazione quale strumento d'integrazione: “a tutti gli immigrati come me dico che la prima cosa da fare, la più importante, è imparare la lingua e la cultura del paese in cui si pensa di vivere”. Arrivato in Europa nel 2004, per rappresentare il liceo del suo paese in un gemellaggio in Francia, Samb ha colto l'occasione per fuggire dalla sua vecchia vita e cercare fortuna nel Vecchio Continente sino a raggiungere uno zio da tempo stabilitosi nel senese. “In Africa c'è una visione distorta dell'Europa, dove si crede sia tutto facile. Si sogna di raggiungerla per fare fortuna e poi tornare a casa. - ha spiegato lo scrittore, raccontando la sua storia - Rispetto a molti ragazzi che come me hanno lasciato il loro paese, io ho avuto la fortuna di appoggiarmi a mio zio, ma mi sentivo comunque disorientato. Poi ho cominciato ad andare alla scuola serale, ho trovato lavoro e dopo cinque anni da clandestino è finalmente arrivato il permesso a restare”.
In un decennio la popolazione di immigrati nel territorio senese è aumentata dal 2% all’11%. Il dato è stato fornito dall’assessore al Welfare della provincia di Siena Simonetta Pellegrini aggiungendo come la loro presenza sia utile in termini demografici, economici e lavorativi.
L’assessore ha snocciolato questi dati intervenendo a Monticchiello (frazione di Pienza) a un convegno promosso dall’Arci locale e provinciale insieme al
Cesvot. I due giovani scrittori Jacopo Storni e Malick Samb hanno animato l'iniziativa “Due voci da lontano: il mondo dei migranti e il territorio senese”. Ad aprire il confronto la testimonianza del giornalista fiorentino Storni, contenuta nel suo libro “Sparategli! Nuovi schiavi d'Italia”, un lungo e sconvolgente reportage sulle condizioni di vita degli immigrati, regolari e non, nel nostro paese. Degrado, episodi di violenza e sfruttamento sono i tristi protagonisti descritti dall'autore che per un anno ha vissuto fianco a fianco con prostitute nigeriane minorenni di Castel Volturno, braccianti-schiavi africani nelle campagne del sud Italia, profughi afgani relegati nelle baraccopoli romane, rom dei campi milanesi e raccolto centinaia di testimonianze di esseri umani fuggiti dagli incubi dei loro paesi e quotidianamente alle prese con pregiudizi e abusi. “L'Italia non è un paese razzista - ha commentato lo scrittore - ma molto spesso c'è da parte degli italiani una 'paura verso il diverso', alimentata dall'ignoranza, dall'inconsapevolezza di quelle che sono le storie di queste persone”. “Sparategli!”, titolo voluto dalla casa editrice ma che il giornalista ha sentito sempre più suo, vuole richiamare espressioni, dichiarazioni d'intolleranza verso i migranti usate da alcuni esponenti politici del nostro paese, indifferentemente di destra, centro o sinistra. Malick Samb, autore senegalese 26enne, ha posto invece l'attenzione sull'importanza della comunicazione quale strumento d'integrazione: “a tutti gli immigrati come me dico che la prima cosa da fare, la più importante, è imparare la lingua e la cultura del paese in cui si pensa di vivere”. Arrivato in Europa nel 2004, per rappresentare il liceo del suo paese in un gemellaggio in Francia, Samb ha colto l'occasione per fuggire dalla sua vecchia vita e cercare fortuna nel Vecchio Continente sino a raggiungere uno zio da tempo stabilitosi nel senese. “In Africa c'è una visione distorta dell'Europa, dove si crede sia tutto facile. Si sogna di raggiungerla per fare fortuna e poi tornare a casa. - ha spiegato lo scrittore, raccontando la sua storia - Rispetto a molti ragazzi che come me hanno lasciato il loro paese, io ho avuto la fortuna di appoggiarmi a mio zio, ma mi sentivo comunque disorientato. Poi ho cominciato ad andare alla scuola serale, ho trovato lavoro e dopo cinque anni da clandestino è finalmente arrivato il permesso a restare”.