Venerdì 2 dicembre a Montalcino, al Castello Banfi sarà presentato Roma Caput Vini, il romanzo edito da Mondadori e scritto a quattro mani da Giovanni Negri e la moglie Elisabetta Petrini. Il romanzo, evidenziando l’intenso legame tra Roma ed il vino, fa una precisa ricostruzione storica, per scoprire che il vino sta a Roma come la Coca Cola sta agli Stati Uniti, e per stabilire senza ombra di dubbi che molti tra i più famosi vini di oggi, italiani e francesi, sono nati per mano degli antichi romani.
Castello Banfi ospiterà il 2 dicembre 2011, alle ore 17.00, la presentazione di questa straordinaria opera narrativa edita da
Mondadori, Roma Caput Vini.
Giovanni Negri ci racconta la sorprendente storia del vino a Roma, che nel secondo secolo a.C. vive il suo momento principale, quando il vino da bevanda di lusso per patrizi, diventa vinum, alimento e piacere di massa. “Nessun albero prima della sacra vite tu pianterai, o Varo“. Seguendo alla lettera il monito di Orazio, Roma imponeva ai suoi militari di piantare la vite, stabilendo che il centurione, figura chiave dell’esercito, nella mano destra avrebbe impugnato un bastone del comando chiamato vitis, un ramo di vite.
Dalle osterie di Roma alle feste a Pompei, dalla guida enologica di Plinio il Giovane alla combinazione vino-cibo-sesso, dalla diffusione in tutte le regioni dell’Impero all’epoca del proibizionismo, un tour sorprendente all’insegna del vino nell’antica Roma. Al centro del libro l’incredibile scoperta effettuata di recente dal professor Attilio Scienza, titolare della Cattedra di Viticoltura dell’Università di Milano e studioso di genetica della vite che, sin dai primi anni ’80, collabora con Castello Banfi per i progetti di zonazione e ricerca clonale sul Sangiovese.
Grazie agli studi del suo gruppo e alle più avanzate tecniche di analisi del DNA, il Prof. Scienza ha identificato 78 vitigni europei tutti discendenti genetici dell’heunisch (unno), il vitigno diffuso dalle legioni romane perché fosse impiantato in ogni terra dell’impero.
Da oggi i vini europei hanno perciò una madre putativa in Roma, grande potenza militare ma anche agricola, che colloca la vite sul continente, e nelle maestose legioni romane, trasformate in tempo di pace nel più formidabile strumento di diffusione e coltivazione della vite.
Castello Banfi ospiterà il 2 dicembre 2011, alle ore 17.00, la presentazione di questa straordinaria opera narrativa edita da
Mondadori, Roma Caput Vini.
Giovanni Negri ci racconta la sorprendente storia del vino a Roma, che nel secondo secolo a.C. vive il suo momento principale, quando il vino da bevanda di lusso per patrizi, diventa vinum, alimento e piacere di massa. “Nessun albero prima della sacra vite tu pianterai, o Varo“. Seguendo alla lettera il monito di Orazio, Roma imponeva ai suoi militari di piantare la vite, stabilendo che il centurione, figura chiave dell’esercito, nella mano destra avrebbe impugnato un bastone del comando chiamato vitis, un ramo di vite.
Dalle osterie di Roma alle feste a Pompei, dalla guida enologica di Plinio il Giovane alla combinazione vino-cibo-sesso, dalla diffusione in tutte le regioni dell’Impero all’epoca del proibizionismo, un tour sorprendente all’insegna del vino nell’antica Roma. Al centro del libro l’incredibile scoperta effettuata di recente dal professor Attilio Scienza, titolare della Cattedra di Viticoltura dell’Università di Milano e studioso di genetica della vite che, sin dai primi anni ’80, collabora con Castello Banfi per i progetti di zonazione e ricerca clonale sul Sangiovese.
Grazie agli studi del suo gruppo e alle più avanzate tecniche di analisi del DNA, il Prof. Scienza ha identificato 78 vitigni europei tutti discendenti genetici dell’heunisch (unno), il vitigno diffuso dalle legioni romane perché fosse impiantato in ogni terra dell’impero.
Da oggi i vini europei hanno perciò una madre putativa in Roma, grande potenza militare ma anche agricola, che colloca la vite sul continente, e nelle maestose legioni romane, trasformate in tempo di pace nel più formidabile strumento di diffusione e coltivazione della vite.