(Adnkronos) - Ma il risultato delle ''punte di diamante'' dell'Italia del
vino va molto oltre, e dimostra come ''i tempi sono maturi perche' i grandi vini
italiani possano competere alla pari con i cugini d'Oltralpe - spiega Raimondo
Romani - ma senza un progetto condiviso in tal senso da parte delle aziende che
rappresentano il meglio dell'enologia italiana si rischia di perdere
un'occasione unica. In linea con quanto registriamo da anni in Italia, anche ad
Hong Kong, l'interesse del pubblico si e' concentrato
esclusivamente attorno ai Grand Cru d'Italia da noi classificati, infatti i pochi lotti in catalogo che riguardavano vini al di fuori della classificazione sono andati al 90% invenduti''.
Un pubblico, molto piu' competente di quanto ci si possa immaginare, grazie alla formazione fatta dai francesi, con un maggiore interesse, rispetto all'Italia in particolare, per le bottiglie da 0,75 con piu' di 30 anni. A dimostrarlo, i lotti che hanno fatto registrare i maggiori incrementi su base d'asta, come Gaja, Barbaresco 1976 (1 bottiglia, 280%), Giacomo Conterno, Barolo Monfortino 1949 (1 bottiglia, 183%) e Biondi Santi, Brunello di Montalcino Riserva 1958 (1 bottiglia, 183%).
E se i prezzi battuti ad Hong Kong sono sostanzialmente in linea con quelli europei, una differenza importante con il mercato del Vecchio Continente c'e', ''e sono i volumi - aggiunge Romani - incredibilmente maggiori, che il mercato di Hong Kong riesce ad assorbire, tanto che nonostante sia stata la nostra prima asta ad Hong Kong l'incasso e' stato del 60% in piu' rispetto all'ultima asta battuta a Roma (lo scorso ottobre, ndr), la migliore di sempre, in termini di volumi, fino a quel momento''. E per ora, visto che la prossima asta di Grand Cru d'Italia ad Hong Kong di Gelardini and Romani e' fissata per marzo 2012.
esclusivamente attorno ai Grand Cru d'Italia da noi classificati, infatti i pochi lotti in catalogo che riguardavano vini al di fuori della classificazione sono andati al 90% invenduti''.
Un pubblico, molto piu' competente di quanto ci si possa immaginare, grazie alla formazione fatta dai francesi, con un maggiore interesse, rispetto all'Italia in particolare, per le bottiglie da 0,75 con piu' di 30 anni. A dimostrarlo, i lotti che hanno fatto registrare i maggiori incrementi su base d'asta, come Gaja, Barbaresco 1976 (1 bottiglia, 280%), Giacomo Conterno, Barolo Monfortino 1949 (1 bottiglia, 183%) e Biondi Santi, Brunello di Montalcino Riserva 1958 (1 bottiglia, 183%).
E se i prezzi battuti ad Hong Kong sono sostanzialmente in linea con quelli europei, una differenza importante con il mercato del Vecchio Continente c'e', ''e sono i volumi - aggiunge Romani - incredibilmente maggiori, che il mercato di Hong Kong riesce ad assorbire, tanto che nonostante sia stata la nostra prima asta ad Hong Kong l'incasso e' stato del 60% in piu' rispetto all'ultima asta battuta a Roma (lo scorso ottobre, ndr), la migliore di sempre, in termini di volumi, fino a quel momento''. E per ora, visto che la prossima asta di Grand Cru d'Italia ad Hong Kong di Gelardini and Romani e' fissata per marzo 2012.