80 posti sulla via Francigena.
“Il Comune di Radicofani avrà presto un ostello per ospitare i pellegrini della Via Francigena”, ha annunciato il sindaco Massimo Magrini al convegno del 2 agosto dedicato all’antica via. La creazione di una struttura di accoglienza, che dovrebbe essere pronta entro la fine dell’anno e con una disponibilità di accoglienza fino a 80 persone, ha il sapore di un ritorno all’antico, visto che nella Radicofani medievale c’erano almeno otto strutture
ricettive per ospitare i viandanti di una delle strade più importanti e transitate del mondo. Lo stessa gigantesca struttura della Posta granducale testimonia un intenso passaggio internazionale, almeno fino ai tempi al Grand Tour. “Poi tutto è finito negli anni Cinquanta – ha ricordato il sindaco – con la nuova strada di fondovalle che ha determinato un lento declino e lo spopolamento”. Oggi l’intero Comune conta poco più di mille abitanti, più o meno gli stessi della metà del Quattrocento, quando erano 950. Ma ora si riscoprono gli antichi fasti sulla spinta di un turismo culturale e religioso, attento alla lettura di luoghi storici, per non dire mitici, e Radicofani torna a suo modo un punto di riferimento. L’antica “via Longobardorum”, diventata “via Franciosa” in riferimento agli eserciti franchi che la percorrevano, viene menzionata nella nostra zona nell’876, per poi essere ribattezzata nel 1016 “Strada Romea” e dal secolo XII, più comunemente Francigena. Una strada senza un percorso definito, che ha sfiorato o attraversato per secoli Radicofani, a seconda dei casi e delle scelte individuali.
“Il Comune di Radicofani avrà presto un ostello per ospitare i pellegrini della Via Francigena”, ha annunciato il sindaco Massimo Magrini al convegno del 2 agosto dedicato all’antica via. La creazione di una struttura di accoglienza, che dovrebbe essere pronta entro la fine dell’anno e con una disponibilità di accoglienza fino a 80 persone, ha il sapore di un ritorno all’antico, visto che nella Radicofani medievale c’erano almeno otto strutture
ricettive per ospitare i viandanti di una delle strade più importanti e transitate del mondo. Lo stessa gigantesca struttura della Posta granducale testimonia un intenso passaggio internazionale, almeno fino ai tempi al Grand Tour. “Poi tutto è finito negli anni Cinquanta – ha ricordato il sindaco – con la nuova strada di fondovalle che ha determinato un lento declino e lo spopolamento”. Oggi l’intero Comune conta poco più di mille abitanti, più o meno gli stessi della metà del Quattrocento, quando erano 950. Ma ora si riscoprono gli antichi fasti sulla spinta di un turismo culturale e religioso, attento alla lettura di luoghi storici, per non dire mitici, e Radicofani torna a suo modo un punto di riferimento. L’antica “via Longobardorum”, diventata “via Franciosa” in riferimento agli eserciti franchi che la percorrevano, viene menzionata nella nostra zona nell’876, per poi essere ribattezzata nel 1016 “Strada Romea” e dal secolo XII, più comunemente Francigena. Una strada senza un percorso definito, che ha sfiorato o attraversato per secoli Radicofani, a seconda dei casi e delle scelte individuali.