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venerdì 10 giugno 2011

Mozart fa bene alle uve pregiate.
Strano ma vero, anzi verissimo.

Mozart fa bene alle uve pregiate. Strano ma vero, anzi verissimo. A dirlo sono il consiglio euro-brasiliano di sviluppo sostenuto e l'agenzia Habitat che riconoscono ufficialmente il metodo fondato da un imprenditore senese che dal 2008 fa letteralmente "ascoltare" musica classica alle sue vigne.
Quest'esperienza sarebbe una delle 100 migliori sperimentazioni al mondo e a questa è dedicato il "Bright Green Book", il libro verde del XXI secolo presentato ufficialmente oggi a Rio De Janeiro. Il produttore di Brunello senese è volato in Brasile accompagnato da una delegazione italiana guidata dall'Istituto fiorentino Ibra (Istituto per la promozione delle relazioni sociali, economiche e culturali tra Italia e Brasile) per presentare il suo progetto basato sulla biosonorità.
Carlo Cignozzi di Montalcino (Siena), questo il nome del produttore del "Brunello musicale" accoglie con soddisfazione il riconoscimento che avviene dopo la clamorosa scoperta che le sue vigne crescono più rigogliose grazie alle note di musica classica, in particolare mozartiana, diffuse 24 ore al giorno da 80 casse acustiche posizionate strategicamente tra i filari. La sperimentazione è partita con il supporto scientifico di Stefano Mancuso, dell'Università di Firenze, e proseguita più recentemente con l'Università di Pisa. Nel frattempo, è intervenuta anche l'assistenza tecnica di un esperto del suono come Amar Bose, famoso per lo sviluppo degli amplificatori.
Questo esperimento, che potrebbe sembrare dettato da una suggestione, ha in realtà anche una valenza scientifica. Si è constatato infatti che, in base agli studi effettuati in laboratorio, la musica, ad una certa frequenza, avrebbe un effetto benefico sulle piante, agendo sulla fotosintesi al punto di incrementare sensibilmente la produzione dell'uva. Risultati più recenti, inoltre, hanno rilevato che le onde sonore funzionerebbero anche come repellente per insetti e animali predatori. La Toscana allora si conferma leader nella produzione del buon vino, anche quando si tratta di innovazione.
(tratto da: www.lanazione.it)

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