Le Briccole (Castiglione d'Orcia) |
Per fortuna non mancano certo, nel tratto toscano e nel breve sconfinamento in Liguria, gli edifici adatti ad essere recuperati e convertiti in ostelli, luoghi di fede che sono, il più delle volte autentici gioielli d’arte. L’associazione Ad Limina Petri ne ha messo a punto un elenco piuttosto nutrito, dalla Cisa a Radicofani. Se per alcuni di loro sembrano essere necessari veri e propri interventi di salvataggio, altri sono già stati restaurati e comunque per un recupero complessivo, secondo una prima stima, potrebbero essere sufficienti meno di 10 milioni di euro. Ma vediamo quali sono, nel dettaglio, da nord a sud.
- Ex rifugio della Cisa, destinazione d’uso ospitale, proprietà Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli, da restaurare.
- Convento dei Padri Cappuccini di Pontremoli, proprietà Padri Cappuccini dell’Emilia, restaurato.
- Abbazia romanica di San Caprasio ad Aulla, con ospitale in un ambiente del Comune di Aulla.
- Città di Sarzana, parrocchia di San Francesco, con ospitale, proprietà Diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato, da restaurare.
- Parrocchia di San Pietro Apostolo ad Avenza, comune di Carrara, con ospitale, proprietà Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli, vari locali da restaurare.
- Pieve romanica dei Santi Giovanni e Felicita in Valdicastello, comune di Pietrasanta, con ospitale, proprietà Arcidiocesi di Pisa, casa e sacrestia attigua alla chiesa da restaurare.
- Città di Lucca, edificio della Diocesi da adibire ad ospitale, da definire con l’Arcivescovo.
- Altopascio, ostello del Comune, restaurato. È inoltre in programmo il recupero della chiesa e degli ambienti superstiti del complesso abbaziale di San Pietro a Pozzeveri (Badia Pozzeveri), di proprietà dell’Arcidiocesi di Lucca, concesso in comodato al Comune, per cui è già stato annunciato un contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
- Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo a Pino di Ponte a Elsa, comune di San Miniato, con ospitale, proprietà Diocesi di San Miniato, da restaurare.
- Pieve romanica dei Santi Pietro e Paolo a Coiano, comune di Castelfiorentino, con ospitale, proprietà Diocesi di Volterra, per la maggior parte ancora da restaurare.
- Pieve romanica di Santa Maria a Chianni, comune di Gambassi, con ospitale, proprietà Diocesi di Volterra, in parte restaurata.
- Pieve romanica di Santa Maria Assunta a Cellole, comune di San Gimignano, con ospitale gestito dai monaci di Bose, proprietà Diocesi di Volterra, in parte restaurata (nella foto).
- Badia a Coneo, comune di Colle Val d’Elsa, proprietà Arcidiocesi di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino, chiesa e ospitale da restaurare.
- Badia a Isola, comune di Monteriggioni, proprietà Arcidiocesi di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino, chiesa romanica restaurata, ospitale in parte restaurato.
- Siena, ospitale da definire con l’Arcivescovo.
- Pieve di Sant’Innocenza a Piana, comune di Buonconvento, proprietà Arcidiocesi di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino, complesso in parte restaurato.
- San Quirico d’Orcia, ospitale della parrocchia dei Santi Quirico e Giulitta, proprietà Arcidiocesi di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino, restaurato in occasione del Giubileo del 2000.
- Località Le Briccole, comune di Castiglione d’Orcia, chiesa francescana e casa privata possibilmente da acquisire con il Comune e recuperare.
- Abbazia di Sant’Antimo, ospitale edificato ex-novo per il Giubileo del 2000, proprietà Arcidiocesi di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino.
- Abbazia di San Salvatore ad Abbadia San Salvatore, con ospitale, necessario piccolo intervento.
- Radicofani, casa della Misericordia, proprietà Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza-Montepulciano, da restaurare e arredare.
di Marco Lapi (tratto da: www.toscanaoggi.it)